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Direttore responsabile Ermanno Detti |
Periodico telematico a cura della FLC Cgil
Via L. Serra 31, 00153 Roma - 06 585480 - fax 06 58548434
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Anno I n. 17 del 17
novembre 2005 |
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Editoriale |
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Notizie |
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Servizi e Rubriche |
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Il
perché dello sciopero del 25 novembre |
Il
25 novembre tutto il Paese si fermerà . La proclamazione di uno
sciopero generale da parte di tutte le Confederazioni dovrebbe
essere qualcosa che segnala anche al Governo più sicuro di sé
che sta sbagliano e non poco.
I
motivi
dello sciopero espressi dalla CGIL sono
il giudizio negativo sulla finanziaria
che questo Governo sta varando, ma insieme la forte richiesta di
una politica equa e di sviluppo.
Nel
Direttivo Nazionale della FLC dello scorso 8 novembre, è stato
approvato un ordine del giorno che esprime in modo chiaro le
motivazioni della nostra categoria.
Testo
dell'o.d.g.
"Il Comitato Direttivo nazionale FLC Cgil esprime un giudizio
preoccupato e assolutamente negativo sulla Legge
Finanziaria in corso di predisposizione.
Sul piano generale, si propongono opzioni elettoralistiche
destinate a catturare il consenso di precisi gruppi e segmenti
sociali, mentre vengono ulteriormente e
drasticamente ridotte le risorse necessarie ai sistemi di welfare.
Particolarmente grave e punitivo, anche per l'esplicito
connotato politico di ritorsione verso l'opposizione
all'indomani delle elezioni
amministrative, appare il taglio agli enti locali,
destinato a incidere seriamente sulla qualità della vita dei
cittadini, sulle prestazioni sociali
e sull'aumento della tassazione.
Ma è l'intero impianto della
Legge, nuovamente caratterizzato da una disinvolta carenza di
copertura, rispetto alla quale si propongono
misure non credibili, a porre le basi di un'ulteriore
deterioramento dei conti pubblici.
Il
Comitato Direttivo FLC considera inaccettabile che tra le misure
correttive, ormai tre in un solo mese, il Governo consideri anche
solo l'ipotesi di fare slittare l'applicazione
dei contratti del Pubblico Impiego al
2006, mentre la maggioranza di Governo sottrae 500 milioni
di euro al disastrato bilancio per
riservarli alle regalìe del Presidente del Consiglio e dei
partiti di Governo. Si
conferma inoltre nell'impianto
della Finanziaria l'ormai evidente ed esplicita linea di attacco
al sindacato tutto, costruita
attraverso la sistematica assenza di interlocuzione su qualsiasi
argomento, l'unilateralità delle
decisioni, la messa in discussione degli accordi sottoscritti,
finalizzata a sottrarre credibilità e spazi di agibilità al
movimento sindacale. Nei nostri settori la situazione è
gravissima: continua la sotterranea opera di demolizione dei
sistemi pubblici di istruzione, formazione e ricerca attraverso il
taglio delle risorse e lo strangolamento delle istituzioni, che
vengono messe in condizione di non
potere operare, mentre si dirottano quote crescenti di
finanziamento pubblico verso scuole
e università private e confessionali.
Se da un lato siamo di fronte alla palpabile necessità di
un'operazione di reclutamento straordinario per fare fronte al
progressivo invecchiamento dell'organico,
dall'altro si impone invece
un giro di vite sul personale che avrÃ
come conseguenza la
riduzione del 40%, nel 2006, delle prestazioni precarie, cacciando
decine di migliaia di persone
dal lavoro. E proprio la precarietà del lavoro rappresenta
ormai la frontiera avanzata dell'impegno
di tutela della FLC, rispetto a cui il CD ribadisce la
necessità prioritaria di realizzare da subito in
tutte le strutture dell'organizzazione una più alta
capacità di rappresentanza diretta e di titolaritÃ
negoziale.
Il
segnale che viene dalla Finanziaria verso i settori
dell'istruzione, formazione e ricerca
è netto ed esplicito,
in perfetta continuità con la disastrosa e colpevole gestione del
Ministero da parte del ministro Moratti, prima responsabile del
degrado del sistema pubblico.
Il
CD FLC ritiene perciò necessario che lo sciopero generale del 25
novembre realizzi un forte e visibile
momento di protesta; sollecita un' ampia informazione in merito
ai contenuti della Legge tra i lavoratori; invita tutte le
strutture FLC ad un impegno straordinario affinché lo sciopero
testimoni la contrarietà dell'intero Paese al sacco
sistematico delle risorse pubbliche".
Per quanto
riguarda specificatamente il settore ricerca lo sciopero sarà di
quattro ore. Scarica
il volantino
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Il
contratto della ricerca |
Nella
riunione di trattativa sul rinnovo del contratto della Ricerca del
9 novembre è stata presentata da parte della delegazione dell'ARAN
una nuova bozza.
La
prossima riunione è prevista per il 21.
In
tale occasione verranno presentate le proposte della FLC di
modifiche e di integrazioni della bozza ricevuta. In particolare
sul precariato, sulle relazioni sindacali, sui criteri di
definizione delle tabelle equiparative e sull'opportunità di
sviluppo professionale per tutti i profili.
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I
tagli alla ricerca |
In
attesa di conoscere il testo finale della legge finanziaria, dopo
aver già dato nello scorso numero di queste news le nostre
valutazioni che più negative non potrebbero essere, continuiamo a
scoprire nuove e tristi novità .
Tra
queste, la scomparsa dei fondi per il Progetto Antartide ed il
taglio consistente dei fondi per la ricerca di base (FIRB)
destinati ad essere totalmente cancellati nel 2007. Quindi sempre
di più, per non dire solo, ricerca richiesta dal mercato perché
pagata da questo.
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Analfabetismo
e fuga dei cervelli |
E'
stato presentato il 14 novembre il risultato di una ricerca del
Prof. Saverio Avveduto nell'ambito dell'Università di Castel
Sant'Angelo per l'Educazione Permanente. Tra le altre
interessanti notizie relative all'arretratezza nell'Italia di
oggi, quella più significativa per il mondo della ricerca è la
seguente. Dai dati dei censimenti si può dedurre una piramide
educativa la cui base, relativa alla percentuale di persone che
hanno solo la licenze elementare, si va nel tempo allargando
soprattutto nel Mezzogiorno. Invece il vertice, costituito dai
laureati, tende nel Sud d'Italia a scomparire, non perché i
laureati siano pochi, ma perché sono costretti ad andarsene o
nelle regioni del nord o come succede per i giovani ricercatori
fuori dal nostro paese.
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Ancora
sul precariato |
Non
è un caso che in ogni numero ne parliamo, perché se questo
problema non verrà al più presto affrontato e condotto a
soluzione, sarà la fine della ricerca pubblica italiana.
Per
questo motivo siamo stati presenti come FLC Cgil alla riunione del
Coordinamento dei precari della ricerca portando lì le nostre
scelte e le azioni fin qui realizzate.
Continueremo
ad operare in questa direzione, coinvolgendo i precari di tutti
gli enti e costruendo tutte le opportune alleanze che possano
rendere vincente il percorso.
Nella
stessa linea siamo stati invitati a partecipare all'assemblea
che si è tenuta presso il Centro Sociale El Pueblo per
sottolineare gli elementi comuni del precariato della ricerca con
il resto del mondo precario, insieme a quelli specifici.
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CNR:
commissioni esaminatrici dei concorsi per ricercatori e tecnologi |
Dopo
15 mesi dalla scadenza dei bandi il CNR ha finalmente pubblicato
le commissioni per i concorsi ex art. 64.
Ci
auguriamo che i lavori delle commissioni si concludano nei tempi
prescritti e che finalmente anche questo fondamentale articolo del
contratto, scaduto ormai da 47 mesi, venga applicato fornendo a
ricercatori e tecnologi la possibilità di essere valutati per la
progressione di carriera.
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CRA:
prospettive di riordino |
Il
9 novembre si è svolta la riunione del Coordinamento Nazionale
del CRA per esaminare la proposta di riordino della rete
scientifica presentata dal CdA dell'ente. Visti i contenuti
della proposta, il Coordinamento ha deciso di convocare una
assemblea nazionale di tutto il personale del CRA per il giorno
22.
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ISS:
linee di intesa per il reclutamento |
Ci
sembra molto importante il testo di protocollo
di intesa tra le OO.SS. e la Presidenza e Direzione generale
dell'Istituto Superiore di Sanità che, se dalle parole si
passerà ai fatti, segnerà una chiara inversione di tendenza sul
precariato e il reclutamento del personale. Questo protocollo,
siglato lo scorso luglio, diviene ora materiale su cui sviluppare
la politica dentro l'ente.
Per
la prima volta infatti l'Istituto individua la necessità di
operare perché sia definito correttamente il percorso di
formazione del personale che aspira ad essere assunto, ponendo
fine alla proliferazione di figure che operano nell'ente senza
una posizione lavorativa strutturata. Questo potrà avvenire
trasformando gli attuali co.co.co. in tempi determinati e,
terminata la triste fase del blocco delle assunzioni, in rapporti
di lavoro stabili.
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L'ISS
si interroga su ricerca e sanità pubblica |
Si
è tenuto il 17 novembre presso l'Istituto Superiore di SanitÃ
un interessante convegno organizzato dalla FLC dell'ente su "La
Ricerca scientifica, la Sanità pubblica, l'Istituto Superiore
di Sanità ".
Nel
convegno si è partiti dalla storia dell'Istituto fin dalla sua
nascita per riaffermare la validità della scelta di mantenere
collegati nella stessa realtà e, spesso, addirittura nelle stesse
persone, lo sviluppo di ricerche scientifiche di eccellenza con il
ruolo di consulenza e controllo per lo Stato.
E'
chiaro che una scelta del genere crea possibili conflitti. Nel
convegno sono state in particolar modo sottolineate le difficoltÃ
dovute all'ingerenza dei governi che, in troppe occasioni ed ora
soprattutto, cercano di imporre linee politiche sulla ricerca.
Queste ingerenze, insieme con riforme e regolamenti che poco hanno
a che fare con le modalità con cui la ricerca viene sviluppata,
hanno fortemente indebolito l'autonomia dell'ente e, di
conseguenza, quella dei gruppi e dei singoli lavoratori della
ricerca. Questo è il primo punto su cui è necessario impegnarsi
perché un ente che non è autonomo non può svolgere attività di
ricerca.
La
franca discussione che si è svolta e che dovrà continuare con il
massimo coinvolgimento del personale tutto è perfettamente in
linea con l'azione che, come FLC, stiamo portando avanti per
definire le linee principali di organizzazione dei singoli enti di
ricerca e dell'intero sistema e
per ottenere le necessarie scelte politiche.
Anche
in questo convegno ha avuto ampio spazio il problema del
precariato, nell'Istituto ancora massicciamente presente, la cui
persistenza indebolisce questa realtà così come le altre del
settore.
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Brevissime |
Concorsi
Enti Pubblici di Ricerca.
In Gazzetta Ufficiale i bandi
(n. 87
- nn. 88,
89, 90).
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