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Anno II n. 44 del 23 giugno 2006
   
Notizie
   
Servizi e Rubriche
 

Vista l’importanza del voto del 25 26 giugno abbiamo scelto di non fare un editoriale ma di rinviare alla lettura (o rilettura) del numero speciale che vi è stato inviato negli scorsi giorni.

Buon voto.

Il Parlamento Europeo ha approvato il Settimo Programma Quadro

Il 15 giugno il Parlamento Europeo ha approvato a grande maggioranza il Settimo Programma Quadro (PQ7) in base al quale l’Unione Europea spenderà per la ricerca nei prossimi 7 anni 50,524 miliardi di euro oltre ai 2,751 per il programma Euratom. Anche se la Commissione aveva chiesto una cifra superiore, si tratta comunque del raddoppio della spesa annuale rispetto al programma precedente.

Il Programma si articola in quattro tipi di interventi:

  • Il programma Cooperazione, a cui è riservato il 64% degli stanziamenti e che promuoverà la collaborazione tra industria e ricerca accademica in tutti i paesi. I temi prioritari sono: salute, prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie, trasporti, scienze socioeconomiche, sicurezza, spazio. In base ad un emendamento che è stato approvato in questo programma sarà rivolta particolare attenzione a garantire la partecipazione di piccole e medie imprese, destinando ad esse almeno il 15% della dotazione del programma, aiutandole ad accedere al prefinanziamento e incentivando la creazione di cluster.
  • Il programma Idee, a cui è riservato il 15% degli stanziamenti, da realizzare sotto la guida del Consiglio Europeo per la ricerca, che sosterrà ricerca di frontiera tenendo conto unicamente del criterio dell’eccellenza scientifica. La creazione del Consiglio europeo della ricerca ha ricevuto un ampio gradimento ed è stato stabilito che esso deve godere di una piena autonomia e mantenersi una struttura di finanziamento leggera.
  • Il programma Persone, a cui è riservato il 9,5% degli stanziamenti che offrirà un sostegno alla mobilità ed allo sviluppo di carriera dei ricercatori sia in Europa che su scala mondiale. Particolare attenzione è stata riservata a misure per incoraggiare i giovani ricercatori, offrire loro un sostegno finanziario all’inizio della carriera e facilitare il loro ritorno allo scopo di ridurre la fuga dei cervelli.
  • Il programma Capacità, a cui è riservato il 7,8% degli stanziamenti, che sosterrà per la prima volta infrastrutture di ricerca su larga scala a livello europeo.

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La Commissione Europea propone la nascita dell’Istituto Europeo per la Tecnologia

La prima notizia risale ad alcuni mesi fa. Dopo il primo lancio è stata effettuata una larga consultazione e l’8 giugno si è pervenuti ad una proposta che, anche se non è definitiva, presenta con sufficiente precisione la linea su cui si intende operare.

La FLC esprime la propria posizione che contiene alcune esplicite richieste che derivano dalla volontà di difendere sempre la centralità dell’università pubblica.

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La presidenza italiana dei progetti EUREKA

La notizia che l’Italia assume dal 1° luglio la presidenza dei progetti Eureka è una buona notizia perché la leggiamo come collegata con la riassunzione di un ruolo di traino in tutta la filiera della conoscenza che sicuramente include anche gli aspetti di trasferimento tecnologico e si deve porre come uno degli obiettivi il recupero di competitività anche da parte del mondo delle piccole e medie imprese.

Sarebbe stata buona cosa che tale occasione non venisse presa come strumento di propaganda di una politica, quella del precedente governo sulla ricerca, indifendibile, sia per le risorse che non sono state date, sia per l’oppressione in cui la ricerca pubblica è stata costretta ad operare.

Questo è il senso della posizione della FLC ed i motivi che ci hanno indotto a far sentire la nostra voce.

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Primo incontro con il Ministro della Funzione Pubblica

Sia pure comprendendo le difficoltà in cui tutto il Governo ed in particolare il Ministro della Funzione Pubblica si trova ad operare, la FLC, insieme con Confederazione e Funzione Pubblica, ha sottolineato la priorità e l’urgenza di azioni forti e concrete di lotta contro il precariato investendo in tali azioni le risorse necessarie.

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Il Contratto dell’ENEA

Ancora una volta sull’ENEA la FLC ha dovuto alzare la voce. Svegliatevi e smettete di giocare è stata la nostra presa di posizione.

Possiamo però ben dire oggi che la lotta paga. Il contratto ENEA è stato infatti finalmente firmato il 22 giugno alle ore 15,30 dopo 53 mesi, 22 giorni, 15 ore e 30 minuti di attesa per i lavoratori.

Sempre sull’ENEA, oltre che di contratto si parla di riordino e le OO.SS. sono costrette a sottolineare i comportamenti del Presidente, non proprio rispettosi dei ruoli e delle professionalità.

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Chiesto un incontro urgente ai Ministri competenti sull’INSEAN

La FLC ha chiesto ai Ministri vigilanti un incontro urgente ed ha presentato una nota che evidenzia i problemi esistenti.
Occorre un intervento del Ministero dei Trasporti che riporti alla normalità la situazione economica dell’ente e i tempi sono molto stretti.

Poi è importante che si affronti il problema del ruolo dell’Insean per rilanciarlo, valorizzare le professionalità presenti e dargli le possibilità di operare per lo sviluppo del Paese, cosa questa che è perfettamente in grado di fare, come ha sempre ampiamente dimostrato.

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E’ necessaria una verifica degli enti di ricerca in agricoltura

Il Segretario della FLC ha inviato una lettera al Ministro De Castro per segnalare la situazione degli enti di ricerca vigilati dal suo Ministero che sono stati letteralmente occupati dal precedente governo, bloccandone lo sviluppo e lo stesso corretto funzionamento.

Più volte la FLC ha denunciato lo scempio che veniva compiuto e le azioni molto pesanti messe in atto verso il personale. Ora chiediamo un’inversione netta di azione, chiediamo la valorizzazione delle professionalità, l’applicazione dei contratti e delle leggi ed il rilancio della ricerca in agricoltura, così importante nel nostro paese.

Per quello che riguarda il CRA ed una specifica figura professionale ci aiuta anche il parere da poco espresso dall’Avvocatura Generale dello Stato. Questa infatti,  dando ragione alla tesi da tempo sostenuta dalla Cgil, conferma che “l’inquadramento del personale operaio previsto dall’art.9 comma 8 del D.Lgs 454/1999, debba essere effettuato sulla base di una effettiva verifica delle mansioni in concreto svolte dal predetto personale nell’ambito dell’Ente di provenienza e della riconducibilità di tali mansioni ai livelli professionali previsti dal contratto collettivo degli Enti di Ricerca”.

Rimangono tutt’ora irrisolti i problemi connessi all’inquadramento nel comparto ricerca del personale appartente ad altri profili e proveniente da altri comparti, che dovranno trovare una specifica soluzione contrattuale.

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Ottenuti alcuni importanti risultati all’APAT

Il rinnovo dei contratti a termine in scadenza, il controllo degli sprechi, a cominciare dalle consulenze, sono i primi risultati importanti ottenuti a seguito delle denunce operate dalla FLC.

Ora i lavoratori si aspettano un rilancio del ruolo dell’ente, un riconoscimento della loro professionalità, la soluzione di tutti i problemi di inquadramento del personale che da troppo tempo aspetta e la soluzione del problema del precariato.

Per tali motivi abbiamo chiesto un incontro al Ministro.

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L’INFM sarà ricostituito

Dopo le promesse fatte durante la campagna elettorale, arrivano le decisioni concrete: l’INFM verrà ricostituito.

La FLC, con il suo Segretario generale, ha fatto esplicite richieste che sembra siano state considerate positivamente dal Ministro. I punti principali, basati su quanto espresso dalla comunità scientifica del settore, sono indicati a partire dalla necessità di aumentare il personale a tempo indeterminato e ridurre massicciamente il precariato.

E’ fondamentale che nasca un nuovo INFM che recepisca quanto di positivo faceva parte della realtà del vecchio, ne superi gli errori e i limiti e si ponga dentro la comunità scientifica come una forza propulsiva capace di aggregare e cooperare e non di spaccare. Ed è importante che ciò avvenga velocemente.

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All’INFN i lavoratori manifestano

CGIL, CISL e UIL hanno denunciato la grave situazione del personale dell’INFN ed hanno chiamato i lavoratori a manifestare. Si sono svolte numerose assemblee nelle diverse sedi in preparazione di una iniziativa nazionale che si è tenuta il 23 a Roma in concomitanza con la riunione del Consiglio Direttivo dell’ente.

La manifestazione di fronte alla sede nazionale dell’INFN ha visto la partecipazione di un numero elevato di lavoratori provenienti da tutte le sedi. Una loro delegazione è stata poi ricevuta dal Consiglio Direttivo che era in riunione. Sono state esposte le motivazioni della protesta ed il primo risultato è stato l’avere stabilito un incontro con il Presidente sull’organizzazione del lavoro, la valorizzazione della professionalità, il sottoinquadramento ed il precariato.

E’ iniziato poi un incontro tra la delegazione INFN e le OO.SS. per affrontare le altre questioni aperte. Valuteremo i risultati dell’incontro per determinare anche le prossime nostre azioni.

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La situazione del CNR è sempre più grave

La FLC ha lanciato alla comunità scientifica a partire da quella del CNR un appello alla mobilitazione ed ha promosso una manifestazione per il 10 luglio.

Le motivazioni sono ormai, crediamo, sotto gli occhi di tutti, ma ogni giorno che passa crescono le difficoltà in cui la rete scientifica ed il personale si trovano.

Occorre fare presto!

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E’ iniziata la trattativa integrativa all’ISTAT

Dopo avere atteso tanti mesi il rinnovo del contratto nazionale i lavoratori dell’ISTAT sperano in una rapida conclusione della trattativa di ente e in risposte in linea con le richieste dei sindacati.

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Brevissime

Concorsi Ricerca. I bandi in Gazzetta Ufficiale n. 46, 42 e 44

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Appuntamenti

"MAI PIÙ PRECARI!"
Aggiornate le iniziative contro il lavoro precario

Stop precarietà ora
Roma, 8 luglio 2006
Un grande movimento contro il lavoro precario
e per la difesa dei diritti, perché un futuro migliore è possibile

 

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