Conoscenza News ::::: la newsletter della FLC CGIL
Direttore responsabile Ermanno Detti
Periodico telematico a cura della FLC Cgil  
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Anno II n. 7 del 27 gennaio 2006
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Le newsletter della FLC Cgil

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L’archivio delle Newsletter.

A un passo dal Congresso

Siamo ormai quasi arrivati al congresso che sancirà la nascita del nuovo soggetto sindacale, la Federazione dei Lavoratori della Conoscenza. Si sono conclusi i congressi provinciali e regionali, sono pronti i documenti su cui il congresso dovrà dibattere ed esprimersi e la macchina organizzativa sta lavorando a pieno ritmo. Ci sembra opportuno, per quanti saranno a Trieste e Porto Rose, ma soprattutto per quanti non ci saranno, fare alcune brevi osservazioni in riferimento al settore della ricerca di cui questa Newsletter diffonde i principali avvenimenti, problemi ed iniziative.

La scelta che la Confederazione fece lo scorso anno e che sarà attuata dal nostro primo congresso non è, lo ripetiamo ancora perché ne siamo convinti, solo una scelta organizzativa, perché in tal caso a fronte del rafforzamento dovuto all’aumento degli iscritti che ci rende ovviamente più forti si dovrebbero valutare anche le difficoltà di mantenere vive tutte le specificità che attraversano le nostre realtà, prime tra tutte quelle degli enti pubblici di ricerca. La collocazione dei lavoratori della ricerca nella federazione di tutti i lavoratori della conoscenza significa ribadire la centralità degli enti dove il sapere viene prodotto, il loro ruolo nei confronti della crescita culturale del paese e, quindi, del suo livello di democrazia e libertà, e dello sviluppo economico e sociale. La stessa stretta interrelazione che esiste tra gli enti di ricerca e le università, le scuole e tutti i luoghi di formazione costituisce un valore aggiunto di ogni iniziativa che d’ora in avanti andremo ad intraprendere. Inversamente non è immodestia affermare che senza ricerca lo stesso mondo della formazione risulta incompleto e nessuna iniziativa riesce a esprimere pienamente tutta la sua valenza.

Un sindacato che raccoglie tutti coloro che operano nella filiera della conoscenza, dalla sua produzione, che avviene proprio nei nostri enti oltre che nelle università, che parla a tutte le figure professionali, che si rivolge anche a quanti sono in formazione, ai tanti senza diritti e futuro, deve saper essere insieme un sindacato di vertenze e di programma. Deve conoscere le realtà in cui la ricerca viene prodotta, deve rispondere alle richieste che da questi luoghi nascono, deve costruire piattaforme e contrattare perché la controparte dia le risposte necessarie. Ma deve anche sapere costruire una linea politica di lungo tragitto che impegni prima di tutto noi ma che parli alla politica per ottenere da questa quelle azioni senza le quali, come tante volte abbiamo detto, la ricerca pubblica italiana sarà ben presto morta.

Ora il Congresso dovrà indicare strumenti organizzativi che si aggiungano a quelli che già conosciamo per agire nel migliore dei modi nei nostri enti, ma insieme dovrà continuare nell’elaborazione della linea programmatica perché le lavoratrici e i lavoratori chiedono alla FLC di contribuire ad un vero cambiamento della situazione.

Saranno poi i quadri che usciranno dal Congresso a dover portare avanti le scelte che saranno effettuate e non sarà un’impresa banale.

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Dove è l’ipotesi di contratto nazionale dei lavoratori della ricerca?

A questa domanda possiamo solo rispondere che ad oggi il contratto è ancora fermo al Dipartimento della Funzione Pubblica che non lo ha ancora inviato alla Corte dei Conti per il prescritto parere.

Intanto in tutte le sedi di tutti gli enti si stanno svolgendo le assemblee per presentare i contenuti, in molte parti innovativi e comunque positivi, dell’ipotesi siglata e il 7 e l’8 prossimi si terrà il referendum tra gli iscritti durante il quale cercheremo anche di raccogliere le opinioni di tutti i lavoratori.

Quando, subito dopo tale data, saremo pronti per la firma definitiva non vorremmo aspettare tempi biblici come abbiamo atteso per la sigla.

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Tagli a trasferte e diarie

Come indicato nel commento la Finanziaria rende sempre più difficile lavorare negli enti di ricerca.

La riduzione dell’indennità di trasferta, la cancellazione dell’indennità supplementare chilometrica e l’obbligo per gli enti di adeguare i propri regolamenti a quanto contenuto nella Finanziaria, oltre a far nascere forti dubbi di violazione dell’autonomia, nella maggior parte dei casi non farà neppure risparmiare nulla. Infatti i tagli sui fondi attuata in successione da tutte le ultime leggi finanziarie hanno fatto sì che ormai una trasferta può avvenire solo su fondi di progetti, quindi non istituzionali e spesso già totalmente impegnati.

La scelta del Governo sembra quindi stupida, perché inutile, e cattiva: il mondo della ricerca pubblica è una spesa inutile per lo stato e quindi quando non la si può tagliare perché i fondi sono stati autonomamente trovati all’esterno ci si vendica limitandone la possibilità di spesa.

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Ulteriori limitazioni per tempi determinati e collaboratori

Ottimizzare l’organizzazione di settori della pubblica amministrazione per questo governo significa mandare a casa chi vi sta lavorando?

E’ il dubbio che ci viene quando leggiamo le difficoltà aggiuntive per il mantenimento in servizio di precari negli enti di ricerca dove, come è noto, continua il blocco delle assunzioni ed il rapporto tra personale di ruolo e precario è di uno a uno. Se i concorsi praticamente non ci sono, se i  finanziamenti sono sempre più solo esterni, le collaborazioni professionali sono spesso l’unica soluzione. Che cosa dobbiamo fare? Aspettiamo una risposta dal Ministro.

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Salviamo il Centro di geodesia spaziale di Matera

Dal 1°gennaio 2006 tutte le attività del Centro di Geodesia Spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana di Matera sono ferme. E ciò malgrado gli investimenti fatti in passato sia da ASI che dalla Regione Basilicata. La notizia giunge dopo una riduzione di organico e un taglio dei finanziamenti. Non è quindi inaspettata, ma ciò non rende meno grave il rischio di un danno tecnico irreversibile alle apparecchiature presenti, di un danno di immagine e finanziario per il non rispetto dei contratti con l’Agenzia Spaziale Europea e di un danno verso la comunità scientifica nazionale ed internazionale che si troverà carente di dati e servizi forniti da almeno venti anni.

La FLC di Matera si sta impegnando perché il Centro venga salvato coinvolgendo la comunità scientifica del territorio, nazionale e internazionale, le forze politiche, gli amministratori locali e la cittadinanza tutta.

Si invita ad aderire alle iniziative che verranno messe in cantiere e di sottoscrivere l’appello.

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L’INSEAN rischia il commissariamento

L’INSEAN, unico ente pubblico di ricerca del settore della progettazione delle navi non è riuscita ancora a definire un bilancio in pareggio e quindi rischia il commissariamento. La causa di ciò è dovuta al taglio dei finanziamenti pubblici, in particolare alla cancellazione del contributo che il Ministero co-vigilante, insieme a quello della Difesa, ha effettuato nelle ultime finanziarie. Allo stato attuale i fondi pubblici che l’ente riceve coprono solo il 60% delle spese del personale. Come FLC di Roma e Lazio e nazionale stiamo assumendo tutte le iniziative atte a tamponare la situazione per poi far partire con la piena partecipazione dei lavoratori, ma anche l’apporto della comunità scientifica, delle forze politiche e sociali un’azione che conduca alla definizione di un piano di rilancio e di valorizzazione dell’Ente che in un paese racchiuso tra 3 mari è sicuramente strategico.

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APAT: l’ente continua nelle sue scelte di parte

Siamo in clima elettorale e ce ne accorgiamo anche guardando la legge finanziaria o i decreti del Governo che distribuiscono premi, promozioni e nuovi posti al di fuori di qualunque trasparenza dei criteri. Un ente come l’APAT, occupato politicamente e molto ligio alle indicazioni del suo Ministro, opera in modo analogo e scatena una vera e propria guerra tra poveri. I poveri sono i precari tra i quali si sceglie senza criteri noti e senza un reale confronto con le organizzazioni sindacali.

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INAF: i difficili passi verso un corretto trattamento per tutti i lavoratori

Dopo il risultato positivo del referendum effettuato subito dopo le vacanze, è stato firmato da FLC Cgil il contratto integrativo 2005 per tutto il personale tecnico e amministrativo dell’Ente.

E stata poi inviata al Presidente ed al Direttore amministrativo una lettera con le nostre valutazioni, ovviamente non positive, delle modalità di erogazione delle retribuzioni e del salario accessorio in vigore dal mese di gennaio 2006. Nella prossima riunione di contrattazione che si terrà il 30 gennaio ci aspettiamo delle risposte che indichino modifiche di quanto effettuato per il primo mese dell’anno.

Di tale  riunione abbiamo chiesto la modifica dell’ordine del giorno in modo da potere affrontare  tutto il complesso del trattamento economico e delle progressioni di carriera insieme con le tabelle equiparative che non possono più aspettare.

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ENEA: contratto e precariato

La vicenda del rinnovo del  contrattola qualche piccolo passo avanti: sembra infatti che ci sia stato l’O.K. della Ragioneria dello Stato. Non posiamo che affermare che è troppo poco. La mobilitazione deve continuare perché i lavoratori non possono aspettare ancora dopo più di 4 anni.

Sul fronte del precariato, quando manca poco alla scadenza di molti contratti a tempo determinato, arrivano tante assicurazioni e promesse, ma occorrono dei fatti e subito.

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I ricercatori degli enti si preparano a chiedere il rispetto della Carta Europea del ricercatore

La consulta dei ricercatori e tecnologi nella sua riunione del 25 gennaio si è espressa per far partire una vertenza negli enti pubblici di ricerca i cui presidenti hanno sottoscritto la Carta Europea del ricercatore per ottenere il rispetto dei principi di tale carta indicati che regolamenti, statuti o delibere degli organi di governo dovessero negare. Si tratta di una azione che porteremo avanti come FLC in modo coordinato tra i diversi enti, e quindi con i coordinamenti nazionali e con i comitati degli iscritti, e che dovrà tenere conto delle diverse missioni degli enti di ricerca e che si baserà sull’analisi di come si svolge l’attività di ricerca nelle strutture. Stabilità del posto di lavoro per tutti ed autonomia sono i due punti cardine su cui dovremo esercitarci nei prossimi mesi.

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INRAN: un altro ente di ricerca da conoscere con i suoi problemi

Presentiamo l’INRAN attraverso quanto scritto nel suo sito istituzionale.

“L'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) è un Ente pubblico di ricerca a vocazione esclusiva su alimenti e nutrizione. L’Istituto coniuga l’attività di ricerca nel campo degli alimenti e della nutrizione con l’attività di informazione ed educazione del consumatore. …. Fondato nel 1999 come riforma del precedente Istituto Nazionale della Nutrizione, è un Ente Pubblico di Ricerca che opera sotto la vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. …. Le attività dell’INRAN possono essere suddivise in 3 grandi aree: Ricerca,  Informazione, educazione e tutela del consumatore, Promozione. …. Svolge e promuove attività di ricerca con obiettivi di eccellenza e di rilevanza strategica in ambito nazionale e internazionale.”

Quindi l’INRAN a pieno titolo può essere considerato un luogo dove si svolge ricerca. Peccato che, come denunciano i compagni dell’ente e della FLC del Lazio, il Consiglio Scientifico non sia mai stato attivato, così come il Comitato Scientifico in cui è prevista una rappresentanza elettiva dei ricercatori, peccato che non sia stato preparato nessun piano triennale di attività e dal 2001 ad oggi si continui a ridurre i fondi per la ricerca, mentre si aumentano quelli che con la ricerca hanno ben poco a che fare. L’organizzazione dell’Ente diviene inoltre sempre più accentrata e si riduce ogni livello di autonomia nello svolgimento della ricerca.

In questo contesto non vengono mantenute corrette relazioni sindacali, si attaccano i diritti minimi dei lavoratori, e ultimamente si decide di saturare i posti liberi in organico senza nessun criterio per l’individuazione delle professionalità necessarie per le esigenze dell’ente e quindi per lo svolgimento della sua missione per il Paese.

La FLC non accetta questa situazione e sarà, come lo è stata fino ad oggi, con decisione accanto ai lavoratori tutti e denuncerà, con tutti gli strumenti adatti, lo scempio che si sta compiendo di questo pezzo della ricerca.

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Brevissime

Concorsi Enti Pubblici di Ricerca. 
In Gazzetta Ufficiale i bandi
(n. 2, 3 e 4).

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