Dopo la manifestazione dell’11 aprile, l’Amministrazione ha continuato a tacere, tranne per un manuale sulle modalità di pagamento delle missioni inviato alle strutture ed una lettera del Presidente in cui si informava di come e quanto sarebbe stato pagato nei prossimi mesi in base al rinnovo del contratto della ricerca (questo implica l’adeguamento degli stipendi del personale ex Osservatori a livello di acconto).
Gli impegni che erano stati assunti di fronte ad una folta delegazione di lavoratori sono rimasti per ora lettera morta.
Tutto ciò danneggia grandemente l’ente e rischia di creare disagi e proteste da parte di fasce diverse del personale.
La FLC, che rappresenta tutti i lavoratori e difende i diritti di tutte le categorie e professionalità, vede questo rischio come forte e grave.
In particolare, la lettera dei responsabili amministrativi delle strutture, che ha trovato il consenso dei direttori delle strutture stesse, denuncia una serie di elementi, da noi più volte segnalati e sottovalutati se non addirittura ignorati dall’Amministrazione.
Questa infatti indica, sia pure in un manuale, una serie di norme che sembrerebbero far riferimento ad equivalenze di mansioni non specificate né definite in nessuna sede.
E’ ora che tutto questo balletto, scarico di responsabilità e ritardo termini.
Ci è stata comunicata oggi anche, se solo verbalmente e salvo conferma cartacea, la data per l’incontro di trattativa sulle tabelle di equiparazione che sarà l’11 p.v; questo potrebbe essere finalmente un segnale positivo.
Ma l’esperienza e i tanti problemi rimasti aperti, così come i tanti impegni, anche formali, non rispettati ci inducono alla prudenza ed a mantenere lo stato di mobilitazione in tutte le strutture dell’INAF fino a che non sia stata data una risposta a tutte le nostre legittime richieste.
E ricordiamo al Ministro Moratti, ancora in carica, ed a quanti non stanno permettendo all’INAF di esercitare fino in fondo l’autonomia tipica di un ente di ricerca che è necessaria tranquillità perché tutti possano operare al meglio della propria professionalità e questo oggi nell’INAF non avviene.
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