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Anno II n. 27 del 27 aprile 2006
   
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La fase politica e sindacale dopo il voto del 9-10 aprile

La dichiarazione conclusiva della verifica del voto ad opera della Corte di Cassazione pone termine ad una inaccettabile incertezza sull'esito del pronunciamento popolare, confermando la vittoria dell'Unione.
Chi ha vinto ha adesso l'onere di governare, anche se eredita un Paese spaccato in due da anni di politiche di divisione consapevolmente praticate dal centro-destra.
I gravi problemi che il Governo Berlusconi lascia in eredità al Paese, anche ed in particolar modo nei settori della conoscenza, richiedono con urgenza un Governo nel pieno dei suoi poteri, in modo da affrontare tempestivamente le scadenze incombenti che ci attendono, ripartendo da una corretta pratica di relazioni con le parti sociali.
Non c'è solo la difficilissima condizione dei conti pubblici, che richiederà forse una manovra suppletiva di aggiustamento di bilancio, e che, purtroppo, verificheremo per intero solo nei prossimi mesi, a causa della politica sistematica di dilazione dei costi attuata dal Governo, ma ci sono anche rilevanti appuntamenti democratici.
A metà giugno si terrà un voto decisivo, sia per gli assetti istituzionali del Paese, sia per gli equilibri politici, quello del referendum confermativo sulla pessima legge di riforma costituzionale voluta dalla Lega Nord.
La FLC Cgil è fortemente impegnata nel referendum per contrastare una riforma costituzionale disastrosa per la coesione e l’unità dell'Italia. Disastrose le conseguenze per quanto riguarda l’affidamento alle Regioni delle politiche dell’istruzione pubblica, che rompe per questa via la fondamentale unitàrietà del Paese e limita di fatto i diritti a seconda dei confini regionali, aumentando le diseguaglianze.
Siamo consapevoli delle difficoltà che un nuovo Governo si troverà ad affrontare ma esse non possono far venire meno l’esigenza di introdurre profondi ed urgenti cambiamenti nel nostro Paese a favore del mondo del lavoro, della conoscenza, dell’equità, né è proponibile in alcun modo una politica dei “due tempi” che decidesse di rinviare i cambiamenti strutturali.
La FLC Cgil ha per tempo formulato proprie proposte alla coalizione di centro-sinistra, costruite attraverso una Conferenza di Programma che ha dato voce a molte decine di migliaia di persone che operano nella Scuola, nell'Università, nella Ricerca, e in generale nei settori della conoscenza.
In particolare abbiamo chiesto e ribadiamo la richiesta di cancellare i provvedimenti del Ministro Moratti su Scuola, Università e Ricerca, affermando nel contempo l’esigenza di scelte che realizzino pienamente il diritto al sapere come un fattore di uguaglianza e di sviluppo sostenibile, attraverso i necessari interventi di ridefinizione normativa sui terreni oggetto delle controriforme Moratti.
Sono però necessarie fin da subito evidenti scelte di discontinuità che noi individuiamo nei seguenti punti:

interventi sul sistema istituzionale

  1. Scuola secondaria superiore: è necessario un Decreto immediato che sospenda l'applicazione del Decreto legislativo n.° 226/05, che porterebbe le scuole a settembre, nella costruzione dell’offerta formativa per l’a.s. 2007-2008, ad adottare il modello duale morattiano, che divide precocemente gli adolescenti, con effetti a quel punto irreversibili sulle iscrizioni del prossimo gennaio.
  2. Scuola dell’infanzia e primaria: il capitolo va aperto rapidamente, con la necessità di abrogare e al tempo stesso sostituire le norme venute meno, dando così una risposta positiva ai diritti delle bambine e dei bambini e rispondendo all’attesa di cambiamento, frutto dell'ampia mobilitazione di docenti e genitori, valorizzando la centralità ed eccellenza della scuola dell’infanzia e primaria nella nostra tradizione formativa.
  3. Obbligo scolastico a 16 anni: fa parte dei "segnali urgenti" che la scuola attende per un'inversione di tendenza visibile.
  4. Università: lo stato giuridico della docenza universitaria è uno dei provvedimenti simbolo del Ministro Moratti, che combina privatizzazione e precarietà, attacco all'autonomia del sistema pubblico e suo impoverimento a favore del mercato del privato. Un provvedimento che dilata i suoi effetti nel tempo ma che richiede segnali politici rilevanti: a partire dalla sua cancellazione e dalla contemporanea necessità di riconoscere l'esistenza della terza fascia docente, dalla rimozione delle forme strutturali di precariato, dal pieno riconoscimento dell'autonomia degli Atenei. Al tempo stesso è necessario cancellare subito le modifiche all’autonomia didattica che prevedono, in simmetria con la scuola secondaria superiore, l’introduzione del cosiddetto “percorso ad Y” nell’Università.

Precariato

I settori del sapere e della conoscenza, pubblici e privati, sono quelli più toccati dal fenomeno abnorme del precariato strutturale.
Per questo servono interventi di lungo periodo, che rivedano l'intera legislazione del mercato del lavoro, adattandola ad una programmazione in misura sufficiente a colmare il gap tra domanda ed offerta, particolarmente enfatizzata dai massicci pensionamenti previsti nei prossimi anni.
Nel breve termine occorre un'operazione straordinaria di reclutamento e di immissione nei ruoli, che si presenta sostanzialmente a costo zero o molto contenuto nella Scuola, più onerosa per Università e Ricerca, ma non di meno obbligata, pena un irreparabile impoverimento delle strutture pubbliche. L'anagrafe, non la politica, ci dice che nei prossimi anni usciranno 400.000 docenti ed Ata della scuola, metà dei docenti e ricercatori dell'Università e Ricerca.
Il respiro di un futuro reclutamento, che deve partire dagli attuali precari, ha queste dimensioni.

Contratti pubblici

Le vicende relative agli ultimi contratti, che hanno subito un ritardo variabile tra i due anni e mezzo della Scuola, dell’Università e dell’AFAM e gli oltre quattro anni della Ricerca e dei Dirigenti scolastici, sono l'esempio perfetto di come sono stati maltrattati e demotivati i dipendenti pubblici.
La Finanziaria 2006 non prevede gli oneri necessari al rinnovo del primo anno dei contratti pubblici 2006-2009.
Il primo impegno sul fronte contrattuale del futuro Governo deve essere la programmazione delle risorse necessarie a dare anche ai dipendenti pubblici ciò che altri settori della società, fuori da ogni controllo, hanno in questi anni spostato a proprio favore, visibilmente traslando verso il lavoro autonomo e la rendita quote crescenti di reddito.
Il biennio 2006-2007 va coperto subito, favorendo così l’apertura dei rinnovi contrattuali.

Risorse finanziarie

Il DPEF e la successiva Finanziaria per il 2007 sono appuntamenti non eludibili per la misurazione della discontinuità con il Governo Berlusconi.
Le scelte di priorità devono rispecchiare un chiaro indirizzo politico di cui sopra abbiamo indicato gli obiettivi principali e non differibili.
Contemporaneamente, la scelta di finanziare prioritariamente il sistema pubblico di formazione, istruzione e ricerca in misura adeguata, in tutte le sue principali voci di spesa: funzionamento, investimento, e personale, a partire dal sostegno all’autonomia, rappresenta l’altra faccia di una politica di discontinuità con il Governo Berlusconi.
Accanto a queste scelte di respiro strategico stanno interventi semplici e di costo minimo, che vanno assunti perché segnalano alla comunità della Scuola, dell'Università, della Ricerca, e più in generale al Paese, la volontà di cambiare passo.
Su queste linee, coerenti con il nostro Programma e con la nostra discussione congressuale, la Segreteria FLC Cgil avvierà nelle prossime settimane, appena costituito il nuovo Governo, iniziative di confronto con i decisori politici, a partire da quella già programmata del 9-10 maggio a Napoli sul precariato. Ed intende mantenere un confronto stretto con tutti i soggetti protagonisti della straordinaria stagione di mobilitazione contro le contro-riforme che hanno segnato questi anni, e hanno portato tante persone, tanti cittadini, ad essere attori diretti in prima persona delle scelte della politica.

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Attentato a Nassiriya: il dolore ed il cordoglio della CGIL

“La segreteria della Cgil esprime il proprio profondo dolore per la morte dei militari, caduti oggi a Nassiriya, ed esprime sentita partecipazione al dolore delle famiglie ed il cordoglio all’Arma dei Carabinieri e allo Stato Maggiore dell’Esercito.

La Cgil invita le proprie strutture, i propri militanti a promuovere e partecipare –insieme alle altre organizzazioni sindacali– a iniziative, fiaccolate, veglie, anche promosse dalle Istituzioni, per esprimere la partecipazione al dolore dei lavoratori, delle lavoratrici e dei cittadini e per ribadire con forza la volontà di pace”.

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AFAM: immissione in ruolo dei precari tecnici e amministrativi

Il 19 aprile, si è concluso, il confronto tra MIUR e Organizzazioni Sindacali per dare attuazione alla legge n. 27 del 3 febbraio 2006 che prevede l’immissione in ruolo del personale tecnico e amministrativo precario in servizio nelle accademie e nei conservatori di musica in alla data di entrata in vigore della legge, 5 febbraio 2006 (G.U n. 29 del 4 febbraio 2006).
E’ un risultato importante ottenuto grazie all’impegno e alla determinazione con cui abbiamo seguito il lungo iter legislativo e la definizione dell’intesa con l’Amministrazione la quale dovrà ora emanare la direttiva per la formazione delle graduatorie di istituto del personale interessato.
Nel rispetto di quanto previsto dalla legge, si tratta di trasformare i contratti in essere, da tempo determinato a tempo indeterminato per:

  1. 716 coadiutori, ovvero la totalità di coloro che sono attualmente in servizio su posti di organico vacanti, con decorrenza 1 novembre 2006;
  2. per gli assistenti amministrativi saranno formate graduatorie di istituto, per soli titoli, e l’immissione in ruolo avverrà al maturare dei 24 mesi di servizio, sui posti di organico vacanti;
  3. per i responsabili amministrativi, previa attuazione dell’art. 9 del CCNL II^ biennio economico, e per coloro che sono stati assunti con la qualifica di Direttori di Ragioneria, si prevede l’incarico a tempo indeterminato a decorrere dal 1 novembre 2006

Si attende ora l’emanazione della direttiva ministeriale che dovrà essere tempestiva per garantire il regolare inizio e funzionamento del prossimo anno accademico delle Istituzioni.
Il nostro impegno, quindi, non finisce qui: saremo vigili affinché tutte le operazioni si svolgano con trasparenza e nel pieno rispetto dei diritti acquisiti.

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Interpretazione autentica dell’art. 63 CCNL 9.8.2000 del comparto Università

Il Giudice del Lavoro del Tribunale Civile di Roma, con ordinanza del 23.3.2006 ha ritenuto che per poter definire la controversia relativa alla causa di lavoro  attivata da dipendenti dell’Università di Tor Vergata, ha chiesto all’ARAN di esprimersi su “la cumulabilità dell’indennità speciale di cui al comma 3 dell’art. 63 del CCNL del Comparto Università del 9.8.2000 con qualsiasi altra indennità di funzione o posizione, ed in particolare con l’indennità di responsabilità di cui ai commi1 e 2 del medesimo articolo”.

Le parti firmatarie del relativo CCNL, appositamente convocate,  il 27 Aprile 2006 hanno sottoscritto il seguente accordo di interpretazione autentica nel testo che segue:

L’art. 63 in questione non sembra porre problemi d’interpretazione sia in senso letterale che per quanto attiene alla volontà delle parti. Il comma 2, infatti, definisce, per tutto il personale del comparto, un’indennità accessoria da erogare alle condizioni chiaramente indicate nel comma medesimo, mentre il successivo comma 3, limitatamente al personale appartenente alla categoria D, stabilisce un’ulteriore e diversa indennità collegata all’affido di particolari responsabilità.

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Mai più precari

La FLC Cgil intende dare centralità alla lotta contro la precarietà e a questo tema dedica il Convegno/Manifestazione del 9 e 10 maggio a Napoli.

La precarizzazione della conoscenza non è accettabile per chi mette al centro della sua azione politica i diritti delle persone e la qualità dei sistemi che garantisce il benessere della nazione e la qualità della vita dei cittadini.

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Brevissime

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Appuntamenti

Il 1° Maggio a Locri
I temi sono quelli del lavoro, dello sviluppo, della difesa della Costituzione e della lotta alla mafia. Il luogo è Locri in provincia di Reggio Calabria, dove tanti giovani si stanno mobilitando contro la criminalità organizzata che soffoca la società civile. L’occasione è il 1° maggio e ci saranno i segretari generali di CGIL, CISL e UIL.

Mai più precari
9 e 10 maggio a Napoli
La precarizzazione della conoscenza non è accettabile per chi mette al centro della sua azione politica i diritti delle persone e la qualità dei sistemi che garantisce il benessere della nazione e la qualità della vita dei cittadini.

Quarto Social Forum Europeo
Atene 4-7 maggio 2006
La CGIL e la FLC sono impegnate nei lavori partecipando in veste di speaker, coordinatore o moderatore in ben 24 seminari, di cui 4 nel settore educazione.

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