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Anno II n. 71 del 27 novembre 2006
   
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Manifestazione e sciopero delle università

Il 17 novembre si è svolto lo sciopero delle università ed a Roma vi è stata una importante manifestazione conclusa dall’intervento del Segretario Generale Guglielmo Epifani.

Prima di quel giorno in tutti gli atenei si sono svolte assemblee ed iniziative varie in cui sono stati richiamati i motivi per i quali i sindacati confederali hanno dovuto proclamare lo sciopero ed organizzare la manifestazione.

  • Scarse risorse per il fondo di finanziamento ordinario delle università e il taglio delle spese per i consumi intermedi.
  • Risorse non esigibili per il rinnovo dei contratti di lavoro.
  • Taglio degli aumenti per tutto il personale docente compresi i ricercatori.
  • Scarsi fondi per il reclutamento dei giovani.
  • Scarsissime risorse per il diritto allo studio e l’edilizia universitaria.

Si è spiegato a tutti i lavoratori, ma rivolgendosi anche all’opinione pubblica ed alla politica, che non si trattava della difesa degli interessi di una corporazione, ma della denuncia che senza la valorizzazione del ruolo pubblico dell’alta formazione e della ricerca e senza un forte impegno per i giovani non sarà possibile avere vero sviluppo ed anche i soldi, non pochi, che la finanziaria destina a ciò saranno buttati via.
Nessuno pretendeva di ottenere tutto in un colpo solo ma troppi elementi di questa finanziaria vanno nella direzione opposta a quanto necessario ed anche a quanto presente nel programma di questo Governo. Per questo era nostro dovere manifestare per richiamare il Governo agli impegni.

La presenza delle Confederazioni e le conclusioni del Segretario generale della Cgil hanno dato alla manifestazione, ed allo stesso sciopero, un valore generale che va oltre le questioni di categoria assegnando ai temi dell’Università e della Ricerca, un ruolo centrale nelle politiche e nelle rivendicazioni sindacali.

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Dopo la manifestazione

La proclamazione dello sciopero e la manifestazione del 17 novembre hanno portato alcuni risultati.

Riteniamo positiva l’acquisizione della piena disponibilità delle risorse contrattuali per il biennio 2006-2007, l’eliminazione del taglio degli aumenti stipendiali al di sotto dei 53.000 Euro e l’incremento del fondo di finanziamento ordinario delle università di 60 mila Euro, tutti elementi contenuti nel maxiemendamento presentato dal Governo e che oggi sono parte del testo della finanziaria approvata dalla Camera dei deputati.
Molto però manca ancora. Per questo abbiamo inviato al Senato unitariamente alcune proposte di emendamenti che rappresentano gli interventi minimi indispensabili.
Ribadiamo comunque due punti particolarmente importanti.

Il primo è la richiesta di eliminare il taglio delle spese per consumi intermedi per gli atenei. Questo taglio, introdotto nello scorso agosto, funziona come una tassa: infatti le tasse studentesche, sulle quali grava ormai la maggior parte delle spese di funzionamento delle università, vengono decurtate del 20% che ritorna allo Stato esattamente come se gli studenti e le loro famiglie pagassero una tassa allo Stato su quanto versano alle università per ricevere adeguato un servizio adeguato in termini di laboratori, aule ecc.

Il secondo è il precariato che nelle università così come nella ricerca non danneggia solo coloro che per lunghissimi anni rimangono in questa situazione, ma anche lo stesso sistema pubblico e la sua capacità di determinare lo sviluppo del Paese sia con una formazione di qualità sia con una ricerca valida. Un Governo che ha posto nel suo programma congiuntamente la valorizzazione della formazione e della ricerca e la lotta al precariato deve dimostrare con scelte concrete la direzione in cui intende andare. Anche con le poche risorse che si hanno a disposizione sarebbe stato un segnale importante quello di aumentare il numero di concorsi per il reclutamento dimostrando che si crede nell’importanza dell’università pubblica e nei giovani che vogliono operarvi.

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Le richieste di emendamento per i lettori

A fronte dei ricorsi in atto e del perdurante stato di disagio dei lettori e collaboratori ed esperti linguistici, insegnanti universitari di madrelingua,  attraverso due proposte di emendamenti presentati alla Camera e ripresentati al Senato, abbiamo chiesto che si dia attuazione alle sentenze della giurisdizione e che il rapporto di lavoro sia per loro di norma a tempo indeterminato e, solo quando l’attività svolta sia legata a programmi temporanei, sia di durata triennale. Per la stabilizzazione del personale attualmente in servizio a tempo determinato si dovrà utilizzare il comma 212 della Finanziaria approvata dalla Camera.

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Le richieste di emendamenti per l’AFAM

Per il settore dell’alta formazione artistica e musicale abbiamo chiesto in modo unitario con CISL e UIL di togliere il taglio delle spese per i consumi intermedi a tutte le istituzioni e di aumentare di 10 milioni lo stanziamento per il 2007.

Inoltre per salvaguardare l’offerta formativa in atto e le sperimentazioni autorizzate abbiamo chiesto di aumentare le dotazioni organiche ed abbiamo suggerito dove recuperare possibili fonti di finanziamento.

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Elezioni del CUN

Dal 4 al 20 dicembre p.v. si svolgeranno le elezioni del C.U.N., dopo che l’organismo è rimasto in carica per ben 9 anni, a causa delle ripetute proroghe volute dal Ministro Moratti. Questo lungo periodo senza rinnovo, e quindi  senza verifiche, rende ancora più importante l’appuntamento, e richiama tutti coloro che operano nell’Università ad una prova di partecipazione consapevole. E’ importante che il futuro C.U.N., organismo ad elezione diretta e universale di tutta la comunità universitaria, venga legittimato da un voto il più ampio possibile. Solo in questo modo esso disporrà della rappresentanza e dell’autorevolezza necessarie a svolgere appieno il compito che la legge gli assegna. 

Ricordiamo ancora che il ruolo del C.U.N. nei prossimi anni sarà quanto mai delicato e rilevante, proprio perché l’attuale Governo ha annunciato la volontà di mettere mano a tutti gli aspetti urgenti e cruciali del mondo universitario: terza fascia docente, assetto del 3+2, trattamenti e normativa del personale docente, valutazione, governo degli Atenei, (per citare solo i temi più rilevanti), sono questioni che, nella loro concreta  definizione, toccano e coinvolgono da vicino la nostra vita quotidiana ed i destini individuali e collettivi di tutti coloro che operano nell’Università. Avere un C.U.N. forte, qualificato e legittimato, che risponde ai suoi elettori di ciò che fa, diventa un elemento di forza per l’intera comunità universitaria.

Per queste ragioni chiediamo a tutti  uno sforzo straordinario di attenzione e partecipazione a questo appuntamento.  
Come già detto precedentemente, la CGIL non presenta una propria lista, ma indica, ad iscritti, simpatizzanti e sostenitori,  candidati che, per le posizioni espresse, per la loro storia professionale e personale, danno, per quanto ci riguarda, la garanzia di operare  nell’interesse della comunità, affermando e sostenendo opinioni democratiche e progressiste. Vi chiediamo di sostenerli e di votarli. Questo l'elenco diviso per aree e per fasce docenti.

Vi ricordiamo inoltre che il nostro candidato per i dipendenti tecnici ed amministrativi è Renato Comanducci, di cui trovate notizie sul nostro sito.

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Brevissime

Si è svolta una importante iniziativa a Viterbo sul tema Università e territorio.
Raggiunto l’accordo all’università di Perugia di contrattazione integrativa per gli anni 2005 e 2006.
Commissariato il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma.
Nuovo Presidente al Conservatorio di Benevento.
Concorsi e trasferimenti per docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo nelle gazzette ufficiali n. 81, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90.

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