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Direttore responsabile Ermanno
Detti |
Periodico telematico a cura della FLC
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Anno IV
n. 47 del 18 luglio 2008 |
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Editoriale |
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Notizie |
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Servizi e Rubriche |
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Ultim'ora
Il nostro commento alla Circolare
Ministeriale sulle assenze dal servizio dei pubblici
dipendenti
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DL 112/08, il 22 luglio assemblea
nazionale delle associazioni della docenza
universitaria |
Martedì 22 luglio, alle 10.30, presso l'Aula A del Dipartimento
di Scienze Cliniche, ex- Clinica Medica II (Policlinico Umberto I,
ingresso da Viale del Policlinico) si terrà un'iniziativa
nazionale promossa dalle sigle ANDU, APU, CISAL, CNRU,
CNU, CISL, FLC CGIL, UIL, SUN, Unione degli Universitari,
Associazione dei Dottorandi e Rete Nazionale dei Ricercatori Precari
contro il DL 112 e le gravi conseguenze che esso produrrebbe
sull'Università italiana.
In questi giorni sono sempre più numerose in tutti gli Atenei le
iniziative di discussione sul contenuto del DL, e si moltiplicano le
prese di posizione e le proteste delle assemblee, degli organi
accademici, delle istituzioni universitarie. Sul nostro sito si
trovano i commenti
al decreto e le prese
di posizione che ormai arrivano da tutte le sedi.
Non torniamo sui contenuti che sono ormai ampiamente noti; il
decreto va convertito entro il 25 agosto ed è quindi necessario
aumentare la pressione sul Governo affinché esso venga sterilizzato
delle parti sull'Università che consideriamo inaccettabili. In
questo senso ci siamo attivati con richieste unitarie urgenti di
incontro al Ministro, alle Commissioni e Gruppi parlamentari, alla
Conferenza dei Rettori. Chiediamo che la CRUI e il Consiglio
Universitario Nazionale si esprimano con ferme mozioni di rifiuto
della logica privatizzatrice, penalizzante e, in prospettiva,
potenzialmente mortale che le norme del decreto introducono per
l'Università. E' appena il caso di notare che il decreto va in senso
completamente opposto alle dichiarazioni di programma rese dal
Ministro Gelmini al Parlamento e in occasioni pubbliche.
Il segno politico che il decreto contiene non ha carattere
episodico o congiunturale; accanto ai tagli, tagli di lungo periodo,
che culminano nel 2012 in una riduzione di mezzo miliardo di euro
dell'FFO, si disegna un modello di Università caratterizzato
dall'evoluzione verso un modello integralmente privatistico, con lo
sconvolgimento dei rapporti interni, la modifica dello stato
giuridico, la sparizione dell'autogoverno, la cancellazione
dell'autonomia. Un modello in cui non esiste più un sistema
universitario nazionale, pur con le sue forti differenze, ma singole
istituzioni che si muovono sul mercato secondo opportunità e
convenienze. E l'accoppiamento di un simile modello con lo
strangolamento finanziario produrrà una rincorsa incontrollabile al
reperimento delle risorse, anche alienando i beni immobili,
trasferiti gratuitamente dallo Stato ad una Fondazione di diritto
privato, che ne può disporre a piacimento secondo le regole del
privato, libera da vincoli di rendicontazione e bilancio pubblici.
E' facile immaginare che cosa accadrà per le tasse universitarie e
per i fondi di ricerca; ma la privatizzazione prelude anche ad una
radicale revisione dello stato giuridico. Non c'è solo la
privatizzazione del personale tecnico-amministrativo, cui si
applicherebbe un contratto privato da decidere (presumibilmente il
Commercio); in un simile quadro si pone necessariamente l'esigenza
di rivedere radicalmente il rapporto di lavoro dei docenti e
ricercatori. Appare, infatti, difficilmente comprensibile come
dipendenti pubblici pagati dallo Stato possano insegnare in
istituzioni private. Completano il quadro il blocco pluriennale del
turn-over, che inaridisce le fonti di reclutamento e rinnovamento
generazionale, disegnando un'Università sempre più vecchia e povera
di risorse intellettuali e chiudendo le speranze per generazioni di
giovani, e il blocco degli scatti dei docenti, che appare davvero
una misura gratuitamente punitiva ad esclusivo beneficio delle casse
del Tesoro. Se il progetto ha simili connotati, è evidente che ci
troviamo di fronte a manovre ben più temibili e di portata
strategica rispetto alla Legge Moratti; il contrasto non sarà né
semplice né breve, ed è lecito aspettarsi un periodo difficile che
non si esaurirà di qui ad agosto. Siamo di fronte ad un'agenda di
interventi annunciati che vogliono cambiare la faccia
dell'Università italiana. Per questo vi rinnoviamo l'invito a
partecipare, a livello locale e nazionale, alle iniziative di
protesta. Da subito, a non assumere carichi didattici non
espressamente previsti dalle norme, e a prepararci a gestire forme
di protesta, insieme con gli studenti, che consentano di portare la
gravità del problema universitario sotto gli occhi del Paese.
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Una manovra economica che colpisce la
conoscenza |
Il Governo ha presentato nei giorni scorsi un decreto legge e un
disegno di legge su materie economiche e fiscali nei quali sono
contenute numerose norme che penalizzano fortemente i settori della
conoscenza. Se queste manovre avranno seguito, le conseguenze
sull'offerta pubblica, in particolare su AFAM, Ricerca, Scuola e
Università saranno pesantissime e determineranno degrado della
qualità e delle prestazioni. Sui provvedimenti abbiamo avuto modo
di esprimerci sia attraverso un documento del Comitato
Direttivo Nazionale che con una lettera
ai Capigruppo parlamentari nella quale illustriamo le
nostre osservazioni e proposte.
Come di consueto, seguiremo costantemente l'evolversi del
dibattito parlamentare. A questo proposito stiamo raccogliendo i
documenti, le nostre schede di lettura e quanto occorre sapere nello
speciale Manovra
economica 2009/2013. La CGIL, infine, per dare piena
e completa informazione sugli aspetti complessivi della manovra
economica del Governo ha predisposto un volantone e aperto uno specifico
spazio sul sito.
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Fondazioni, un progetto distruttivo
per le università pubbliche |
Il Coordinamento Nazionale delle Fondazioni Universitarie ha
organizzato lo scorso 4 luglio una iniziativa per valutare, ad 8
anni dalla nascita della prima fondazione, ruolo, potenzialità e
criticità di quello che era stato pensato come uno strumento delle
università per facilitare il collegamento con il territorio, il
trasferimento nel mondo produttivo dei risultati delle ricerche e,
anche, per ricuperare risorse aggiuntive.
L'iniziativa, pensata un anno fa, si è venuta a situare proprio
nel momento in cui il Decreto Legge 112, oltre a ridurre
massicciamente i fondi delle università, gli scatti stipendiali dei
docenti e la possibilità di fare nuove assunzioni, propone la
trasformazione delle università in fondazioni.
La giornata si è quindi articolata sui due temi.
Mentre sulle fondazioni attualmente esistenti il giudizio
complessivo espresso è stato positivo, almeno quando queste
rispettano i criteri della legge che ne ha permesso la nascita,
estremamente negativo e preoccupato è stato il parere sulla
trasformazione di atenei pubblici in fondazioni private.
Il Presidente della CRUI ha riportato la posizione espressa con
un documento, approvato all'unanimità nell'ultima riunione, in cui
si chiede al Governo di rivedere tutte le decisioni prese
sull'università.
La FLC ha partecipato alla tavola rotonda ed ha motivato il
proprio assoluto dissenso sia sui tagli economici e di personale,
sia sulla riduzione degli scatti ai docenti, (intervento assunto per
via legislativa senza nessun accordo con le parti sociali che
decurta i salari già sotto gli standard europei e danneggia
soprattutto i giovani ricercatori), sia sulle fondazioni.
L'università è pubblica perché così vuole la nostra Costituzione.
Una decisione come quella presentata, tra l'altro in un decreto
economico e con una procedura di urgenza è in assoluta violazione
della Carta costituzionale.
Su queste affermazione si è registrato un grande consenso e, in
particolare il presidente del CUN, che ha concluso la Tavola
rotonda, ha posto le stesse preoccupazioni. Negli ultimi giorni,
man mano che il personale dell'Università ha preso conoscenza dei
contenuti del DL 112/08, si sono moltiplicate le iniziative
di discussione, di socializzazione, e i documenti che respingono la
manovra di Governo.
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Contratto università 2006/2009, sono
stati fatti passi avanti ma non basta |
Il 9 luglio sono riprese le trattative sul rinnovo del contratto
università. Alcune delle richieste delle Organizzazioni
sindacali di categoria sono state recepite, su altre aspettiamo
ancora una risposta che ci auguriamo sia positiva e
rapida. Il
comunicato unitario sull'incontro.
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Brevissime |
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DL 112/08. Malattia oltre i
10 giorni: i medici di medicina generale sono abilitati a
rilasciare i certificati. Lo
dice la Funzione Pubblica. |
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DL 113/08. Il Decreto
contiene proroghe
a numerose leggi, tra cui alcune che interessano Università e
Ricerca (reclutamento di docenti e ricercatori, termini di
funzionamento del CNVSU, …). |
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CUN. Approvata
una mozione di critica alla manovra del Governo.
Il Ministro interviene ai lavori per 30 minuti, giustifica i
tagli al sistema universitario e se ne va senza affrontare la
discussione. |
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Università non statale.
Firmato il rinnovo del contratto 2006/2009 della Pontificia
Università Gregoriana. Il nuovo testo prevede
interessanti miglioramenti economici e di alcuni istituti
normativi. |
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Internet. Il portale della
FLC mette a disposizione un estratto dei suoi contenuti con il
sistema RSS. Leggi
come fare. |
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Appuntamenti |
Assemblea
nazionale delle associazioni della docenza
universitaria Martedì 22 luglio all'Università La
Sapienza di Roma
Giornata di mobilitazione
europea Il 7 ottobre a Parigi.
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