Le
iniquità contenute nella manovra finanziaria per il 2006 sono
ormai note a tutti perché i tagli in essa contenuti non
risparmiano nessuno. Le proteste nel Paese sono diffuse e
crescenti e culmineranno nello sciopero generale indetto per il
giorno 25 novembre dalle Confederazioni generali CGIL, CISL e
UIL.
I motivi
dello sciopero espressi dalla CGIL sono il giudizio negativo
sulla finanziaria e sui decreti collegati che questo Governo sta
varando, ma insieme la forte richiesta di una politica equa e di
sviluppo.
Le
Università hanno validi motivi per protestare: i tagli operati
con il maxiemendamento della finanziaria ammontano a 400 milioni
di euro e, in più, con il decreto taglia spese sono state
decurtate del 15% le risorse del 2005
con l'obbligo di versare alle casse dello Stato
l'importo corrispondente.
Sulla
manovra ha espresso un giudizio
critico anche
la CRUI
, cui ha fatto eco persino il vicepresidente di Confindustria
Education secondo il quale "Così
l'Italia rinuncia a investire sul proprio futuro".
Le
lavoratrici ed i lavoratori dell'Università hanno motivi in più
per aderire alla protesta: la
controriforma universitaria penalizza ulteriormente tutto il mondo
universitario incrementando i fenomeni di precariato e il Governo
tarda ad approvare l'atto di indirizzo per il rinnovo
contrattuale del biennio economico 2004-2005.
E'
questo il motivo dell'adesione allo sciopero generale per l'intera
giornata di tutto il personale universitario.
Anche
l'AFAM, colpita dai tagli come l'Università , ha annunciato la
propria adesione
per l'intera giornata.
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Il
Comitato Direttivo Nazionale della FLC dello scorso 8 novembre, al
termine di una valutazione e discussione sui contenuti della legge
finanziaria, ha approvato un ordine del giorno che esprime in modo
chiaro le motivazioni di tutte le categorie rappresentate dalla
FLC.
Testo
dell'o.d.g.
"Il
Comitato Direttivo nazionale FLC Cgil esprime un giudizio
preoccupato e assolutamente negativo sulla Legge Finanziaria in
corso di predisposizione. Sul
piano generale, si propongono opzioni elettoralistiche destinate a
catturare il consenso di precisi gruppi e segmenti sociali, mentre
vengono ulteriormente e drasticamente ridotte le risorse
necessarie ai sistemi di welfare. Particolarmente grave e
punitivo, anche per l'esplicito connotato politico di ritorsione
verso l'opposizione all'indomani delle elezioni
amministrative, appare il taglio agli enti locali,
destinato a incidere seriamente sulla qualità della vita dei
cittadini, sulle prestazioni sociali
e sull'aumento della tassazione. Ma è l'intero
impianto della Legge, nuovamente caratterizzato da una disinvolta
carenza di copertura, rispetto alla quale si propongono misure non
credibili, a porre le basi di un'ulteriore deterioramento dei
conti pubblici.
Il
Comitato Direttivo FLC considera inaccettabile che tra le misure
correttive, ormai tre in un solo mese, il Governo consideri anche
solo l'ipotesi di fare slittare l'applicazione
dei contratti del Pubblico Impiego al 2006, mentre la
maggioranza di Governo sottrae 500 milioni di euro al disastrato
bilancio per riservarli
alle regalìe del Presidente del Consiglio e dei partiti di
Governo. Si conferma inoltre nell'impianto della Finanziaria
l'ormai evidente ed esplicita linea di attacco al sindacato
tutto, costruita attraverso la sistematica assenza di
interlocuzione su qualsiasi argomento, l'unilateralità delle
decisioni, la messa in discussione degli accordi sottoscritti,
finalizzata a sottrarre credibilità e spazi di agibilità al
movimento sindacale. Nei nostri settori la situazione è
gravissima: continua la sotterranea opera di demolizione dei
sistemi pubblici di istruzione, formazione e ricerca attraverso il
taglio delle risorse e lo strangolamento delle istituzioni, che
vengono messe in condizione di non
potere operare, mentre si dirottano quote crescenti di
finanziamento pubblico verso
scuole e università private e confessionali.
Se da un lato siamo di fronte alla palpabile necessità di
un'operazione di reclutamento straordinario per fare fronte al
progressivo invecchiamento dell'organico, dall'altro si impone
invece un giro di vite sul personale che avrÃ
come conseguenza la
riduzione del 40%, nel 2006, delle prestazioni precarie, cacciando
decine di migliaia di persone
dal lavoro. E proprio la precarietà del lavoro rappresenta
ormai la frontiera avanzata dell'impegno di tutela della FLC,
rispetto a cui il CD ribadisce la necessità prioritaria di
realizzare da subito in tutte
le strutture dell'organizzazione una più alta capacità di
rappresentanza diretta e di titolaritÃ
negoziale.
Il
segnale che viene dalla Finanziaria verso i settori
dell'istruzione, formazione e ricerca
è netto ed esplicito,
in perfetta continuità con la disastrosa e colpevole gestione del
Ministero da parte del ministro Moratti, prima responsabile del
degrado del sistema pubblico.
Il
CD FLC ritiene perciò necessario che lo sciopero generale del 25
novembre realizzi un forte e visibile momento di protesta;
sollecita un' ampia informazione in merito ai contenuti della
Legge tra i lavoratori; invita tutte le strutture FLC ad un
impegno straordinario affinché lo sciopero testimoni la
contrarietà dell'intero Paese al sacco sistematico delle
risorse pubbliche".
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