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Coronavirus, ministro Università Manfredi: «Numero chiuso, test online. Per Medicina valuteremo»

Se all'università la didattica si sta spostando sull'online, allora possono farlo anche i test di ingresso. E' questo l'obiettivo del ministero dell'Università

28/03/2020
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Il Messaggero

Se all'università la didattica si sta spostando sull'online, allora possono farlo anche i test di ingresso. E' questo l'obiettivo del ministero dell'Università che, alle prese con i prossimi test a numero chiuso, si prepara ad organizzarli via internet per andare incontro ai futuri iscritti e far partire il prossimo anno accademico regolarmente. Una parte dei 500 mila ragazzi dell'ultimo anno delle superiori infatti, una volta sostenuta la maturità, andrà a studiare all'università: non sanno ancora come e quando faranno l'esame di Stato e per loro, quest'anno, anche il test di ingresso sta diventando una vera incognita. Sia per le date sia per gli argomenti delle prove, visto che il programma dell'ultimo anno di liceo si sta svolgendo tramite la didattica a distanza, tra inevitabili difficoltà.

Professore Gaetano Manfredi, ministro dell'Università e della Ricerca, si svolgeranno regolarmente i test di ingresso quest'anno? 
«Dobbiamo distinguere tra i test nazionali, per i corsi di laurea a numero programmato come medicina, architettura e veterinaria, e quelli a numero chiuso, le cui date dipendono invece dalle singole università». 

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Per Medicina?
«Il test per l'accesso programmato di Medicina è previsto per il 1° settembre, seguirà il giorno dopo Veterinaria e poi Architettura. Per il momento le date restano quelle, aspettiamo di vedere come andrà avanti l'emergenza: ci auguriamo che per il 1° settembre sarà possibile svolgere i test in maniera regolare». 

Per tutti gli altri test di ingresso? 
«Le prove che vengono organizzate dai singoli atenei potrebbero svolgersi anche da remoto. Proprio per questo stiamo discutendo sulla possibilità di farli online, adottando ovviamente sistemi informatici e modalità che ne garantiscano la sicurezza». 

Quest'anno i ragazzi delle superiori, a causa dell'emergenza, stanno svolgendo programmi ridotti. Sarà il caso di rivedere anche le materie argomento dei test? 
«I quesiti proposti nei test misureranno le competenze generali dei ragazzi, l'orientamento è questo. Mi sento di consigliare agli studenti di sfruttare questo periodo di quarantena per studiare anche in relazione agli orientamenti delle loro scelte universitarie. Stiamo pensando anche a chi non ha ancora fatto la sua scelta». 

In che senso? 
«Mi riferisco a tutti gli studenti che devono decidere in che modo proseguire gli studi. Questo periodo, di solito, è dedicato all'orientamento universitario e agli open day nei vari atenei. Tutte queste attività al momento sono impossibili da svolgere: sono bloccate dall'emergenza». 

Come si risolve? 
«Gli atenei inizieranno a lavorare sull'orientamento online per dare un reale supporto ai ragazzi nella scelta da fare. Stiamo lavorando con la Conferenza dei rettori per avviare un percorso online, che possa essere disponibile anche nei vari siti delle diverse realtà accademiche». 

La didattica intanto sta andando avanti? 
«Sì, sono soddisfatto della risposta immediata data dalle università italiane. I dati ci dicono che la didattica va avanti quasi nella sua totalità: emerge infatti che oltre il 90% dell'offerta formativa è garantita. E' fondamentale che gli studenti possano continuare a partecipare alla vita universitaria, studiando costantemente e facendo gli esami. Anche le discussioni di laurea avvengono online. Stiamo reagendo nella maniera giusta all'emergenza: è un contributo fondamentale per assicurare al Paese la normalità verso quello che stiamo vivendo». 

Gli studenti universitari chiedono però anche agevolazioni economiche in questo periodo di crisi.
«Nel decreto Cura Italia abbiamo previsto la proroga dell'anno accademico: vuol dire che, considerando gli eventuali ritardi dovuti alla situazione, gli studenti avranno più tempo per rispettare le varie scadenze, ad esempio per laurearsi più tardi senza pagare altre tasse. Abbiamo spostato in avanti, a partire dal 30 maggio, anche il pagamento delle ultime rate. E poi valuteremo nuove misure di sostegno allo studio, man mano che la situazione evolverà».