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Bruxelles 19 marzo manifestazione europea

A due anni dall'inizio della guerra all'Iraq, e alla vigilia del vertice europeo sulle questioni sociali, il 19 marzo a Bruxelles sindacati, organizzazioni giovanili, movimenti sociali daranno vita a una grande giornata di lotta.

04/03/2005
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CONTRO LA GUERRA E IL LIBERISMO
PER UNA EUROPA SOCIALE E DI PACE

VIA LE TRUPPE DI OCCUPAZIONE DALL'IRAQ
VIA LA BOLKESTEIN DALL'EUROPA
CITTADINANZA,DIRITTI SOCIALI E DEL LAVORO PER TUTTI

LIBERIAMO GIULIANA, TUTTI GLI OSTAGGI E IL POPOLO IRACHENO

A due anni dall'inizio della guerra all'Iraq, e alla vigilia del vertice europeo sulle questioni sociali, il 19 marzo a Bruxelles sindacati, organizzazioni giovanili, movimenti sociali daranno vita a una grande giornata di lotta.

Invitiamo tutti e tutte a partecipare alla manifestazione europea.

Guerra e liberismo si alimentano a vicenda. Producono morte, sofferenza, insicurezza e diseguaglianza, eliminano i diritti sociali e di cittadinanza, distruggono l'ambiente e minacciano il futuro dell'umanità e del pianeta.

Il liberismo risponde alla propria crisi con la guerra, l'occupazione dell'Iraq, il permanere dell'occupazione dei territori palestinesi e il rilancio della guerra globale permanente. Anche in Europa stiamo vivendo tempi drammatici.

Diciamo NO alle politiche europee che disegnano un'Europa mercantile e monetaria.

Diciamo NO all'Europa della libera circolazione dei capitali, della precarizzazione del lavoro, della mercificazione dei beni comuni e della privatizzazione dei servizi pubblici.

Diciamo NO all'Europa che compete con gli Usa per il dominio sul sud del mondo, che vuole un forte esercito europeo, che diventa fortezza per escludere le popolazioni migranti.

La proposta di Direttiva Bolkestein, in discussione presso il Consiglio ed il Parlamento Europeo e la Direttiva sull'orario di lavoro tentano di dare il colpo di grazia a quel che rimane del "modello sociale europeo". Si vogliono mettere definitivamente nelle mani delle grandi corporations i diritti sociali acquisiti, liberalizzando i servizi. Attraverso l'introduzione del "principio del paese d'origine" si vogliono defintivamente smantellare i diritti del lavoro e le norme a tutela della salute e dell'ambiente. E' la prospettiva della solitudine competitiva, della precarietà per tutti e tutte. E' la fine del diritto al lavoro, dei diritti nel lavoro, del diritto a godere dei servizi essenziali, dei beni comuni, dell'ambiente..

Vogliamo un'altra Europa. Vogliamo un'Europa di pace, che ripudi la guerra in tutte le sue forme, che riduca drasticamente le spese militari, che costruisca ponti tra civiltà diverse, che accolga le popolazioni migranti.

Chiediamo la liberazione di Giuliana, di Florence, di Hussein e di tutto il popolo iracheno ostaggi della guerra. Chiediamo il ritiro di tutte le truppe di occupazione dall'Iraq, a partire da quelle italiane.
Vogliamo un'Europa che parta dal riconoscimento dello spazio pubblico, dei diritti sociali e del lavoro e dalla salvaguardia dell'ambiente come principi fondativi della propria organizzazione economica, politica e sociale, in un quadro di società sostenibile.

Chiediamo il ritiro della Direttiva Bolkestein e della Direttiva sull'orario di lavoro.
Chiediamo che l'Unione Europea fermi l'Accordo Generale sul Commercio dei Servizi (Gats).

Chiediamo un contratto e norme europee che affermino i diritti nel lavoro. Chiediamo direttive che realizzino l'universalità di beni comuni e servizi come garanzia di diritti sociali e ambientali, gestiti in forma pubblica e partecipata. Chiediamo diritti di
cittadinanza europea fondata sulla residenza.
Di fronte alla guerra e a un liberismo senza confini, vogliamo sottrarre vita e società alla logica della guerra e del libero mercato.
Perchè l'Europa sia luogo di pace e di democrazia reale. Perchè l'Europa sia soggetto attivo del cambiamento per un mondo diverso.

Roma, 4 marzo 2005