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Francia: il Presidente degli insegnanti

Chi sceglieranno come Presidente della Repubblica gli insegnanti francesi? Sulla stampa i primi sondaggi.

12/03/2007
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Un piano pluriennale di reclutamento e di riassorbimento del precariato, l’obbligo scolastico a partire dai 3 anni di età, meno alunni nelle aree a rischio e organici maggiorati per le classi con alunni in difficoltà, corsi di sostegno retribuiti in aggiunta, il tutto condito con la promessa di una consultazione generale della scuola (i cosiddetti Stati Generali degli insegnanti). Queste sono le principali parole d’ordine della candidata socialista alla presidenza della Repubblica Francese, Segolene Royal, la quale si è lasciata però scappare anche l’ipotesi di una maggiorazione d’orario per gli insegnanti.
Valutazione degli insegnanti e delle scuole, autonomia scolastica, remunerazione maggiorata agli insegnanti che vogliono lavorare di più, istituzione degli insegnanti referenti, libera scelta della scuola da parte dei genitori, una lingua straniera fin dalla prima elementare, sono invece la parole d’ordine del suo avversario principale, il candidato del partito presidenziale, Nicolas Sarkozy.

La categoria degli insegnanti ha sempre costituito per la sinistra francese e, ultimamente, per il partito socialista in particolare una grande riserva di voti e di sostegno. Ma da un po’ di tempo si ha l’impressione che il meccanismo di consenso degli insegnanti si sia inceppato.
E’ quello che emerge da un’inchiesta del mensile Le Monde de L’Education.
Tuttavia non è Sarkozy, al quale al primo turno andrebbe solo il 19% delle preferenze degli insegnanti, ad impensierire la candidata socialista che sta al 31%, bensì il centrista Bayrou, che col 27% di propositi di voto sta ad un’incollatura.
Comunque questa volta la sinistra complessivamente intesa raccoglierebbe tra gli insegnanti appena il 48,5% dei voti: niente di comparabile con il 2002 quando, dai Verdi fino all’estrema sinistra, arrivava al 72% delle intenzioni di voto.
Le cose vanno diversamente in un eventuale ballottaggio al secondo turno tra la Royal e Sarkozy: 62% contro 38%.

L’opzione Bayrou, uscita di sorpresa e inaspettata in generale, sembra dunque farsi forte anche nella scuola. Bayrou è egli stesso un insegnante, agregé di lettere classiche, cosa che non è indifferente agli occhi degli insegnanti in un momento in cui la stampa segnala una perdita del loro potere d’acquisto del 20% negli ultimi 25 anni e una perdita di ruolo e di prestigio agli occhi dell’opinione pubblica.
Il sondaggio mette insieme sia gli insegnanti delle scuole pubbliche che quelli delle scuole private. Questi ultimi in Francia costituiscono il 20% del corpo docente e sono finanziati dallo stato: tra loro Sarkozy è maggioritario. Sui soli insegnanti della scuola pubblica la candidata socialista è invece al 66%.

Roma, 12 marzo 2007

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