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In Iran arrestati, detenuti e torturati i dirigenti dei sindacati dell’Istruzione

La FLC CGIL chiede la liberazione immediata, il rispetto dei diritti umani e politici e l’applicazione delle leggi internazionali.

13/10/2023
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Da non pochi anni, le condizioni politiche e sociali dell’Iran sono diventate molto problematiche. Un vero e proprio regime con una forma di governo basato su una legittimazione religiosa, e un economia fortemente centralizzata fondata sulle risorse petrolifere. Dopo che Mahsa Amini nel settembre 2022 è morta durante una custodia della polizia morale che l’aveva fermata per ‘non avere indossato correttamente il velo’, un’ondata di proteste ha scosso il paese, con scontri e una fortissima repressione da parte del governo.

Negli ultimi anni, i docenti insegnanti iraniani hanno continuato a richiedere condizioni di lavoro dignitose e il riconoscimento dei loro diritti e libertà fondamentali come lavoratori e cittadini. Dal Primo Maggio 2022, però diversi leader sindacali provenienti dal mondo della scuola sono stati arrestati, detenuti e torturati, pur avendo semplicemente svolto attività sindacali pacifiche, autorizzate sia dalle leggi nazionali e che da quelle internazionali. Molte e differenti sono state le pratiche repressive: dai licenziamenti dagli incarichi di insegnamento, i demansionamenti e le riduzioni di stipendio fino a arresti e detenzioni, spesso in isolamento per lunghi periodi, e torture per estorcere false confessioni.

Moltissimi i casi di costrizione a rinunciare al lavoro sindacale e di diffusione di false informazioni su di loro sui social media.

Le stesse detenzioni si sono spesso prolungate oltre le pene detentive iniziali, oppure sono state stabilite cauzioni esorbitanti, in alcuni casi fino a 50.000 dollari, per il rilascio temporaneo, limitando sempre e comunque il diritto di visita dei familiari.

Questi i nomi dei dirigenti sindacali coinvolti e i loro territori di provenienza:

Alborz: Masoud Farhikhteh

Teheran e Eslamshahr: Esmail Abdi, Rasoul Bodahi, Mohamad Darkesh, Jafar Ebrahimi, Mohammad Habibi, Zeinab Hamrang, Farzaneh Nazaranpour, Fatemeh Tadrisi, Mohammad Taghi Falahi, e Sara Siah Pour

Kurdistan:

  • Diwandareh: Omid Shahmohamadi
  • Marivan: Shiva Amelirad, Eskander Lotfi, Shaban Mohammadi, Tahsin Mostafa e Massoud Nik Khah.
  • Sanandaj: Mokhtar Asadi e Majid Karimi
  • Saqez: Solaiman Abdi

Bushehr: Mahmoud Melaki

Khorasan Razavi, regione di Mashhad: Hashem Khastar e Ateke Rajabi

Khuzestan: Pirouz Naami

Isfahan, regione di Shahreza: Hamid Rahmati

Gilan: Anoush Adeli, Fariba Anami, Aziz Ghasemzadeh, Hasan Naz, arian e Mahmoud Sedighipoor

Fars: Mohammad Ali Zahmatkesh, Abdolrezagh Amiri, Asghar Amirzadegan, Moghan Bagheri, Zahra Esfandyari, Mehdi Fathi, Abolfal Khoran, Gholamreza Gholami Kondazi, Iraj Rahnama e Afshin Razmjoo

Chahar Mahal e Bakhtiari, Shahrekord: Mohammad Saeedi Abul al-Shaghaqi

Education International, l’organizzazione mondiale che rappresenta tutti i sindacati dell’istruzione del mondo, è fortemente preoccupata per i suoi membri iraniani e per il futuro di tutte le lavoratrici e i lavoratori del sistema dell’istruzione iraniano, oltre che la totale soppressione di diritti e libertà fondamentali.

La FLC CGIL è da sempre schierata per la pace, per la libertà e per i diritti e è sempre in prima linea nelle battaglie contro la repressione, sia sul piano nazionale che su quello internazionale, per esempio come membro attivo delle missioni in Ucraina e nei paesi confinanti per supportare i docenti e gli studenti ucraini colpiti dalla guerra.

La FLC CGIL, in accordo con Education International, per cercare di sollevare la questione e aiutare i colleghi docenti e sindacalisti iraniani, ha scritto una lettera all’Ayatollah Sayed Ali Khamenei, Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran e alla Missione diplomatica permanente dell’Iran presso l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, per chiedere esplicitamente di:

  • Rilasciare incondizionatamente e far cadere tutte le accuse contro i sindacalisti iraniani detenuti per attività sindacali.
  • Rispettare e sostenere i diritti e le libertà fondamentali di tutti i lavoratori, comprese le libertà di associazione e di parola, nonché il diritto di riunirsi pacificamente senza interferenze statali.
  • Revocare gli ordini di licenziamento permanente e temporaneo imposti agli attivisti dei sindacati degli insegnanti.
  • Istituire un dialogo con le organizzazioni rappresentative degli insegnanti e del personale educativo per affrontare le questioni relative alle politiche educative e allo status degli insegnanti.
  • Rispettare i diritti e la privacy dei familiari dei sindacalisti detenuti e garantire la loro sicurezza e il loro benessere.
  • Garantire il benessere fisico e mentale dei bambini mentre sono a scuola, creando un ambiente di apprendimento favorevole sia per le ragazze che per i ragazzi.