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Mafia: "Se sai contare inizia a camminare", presentata la 16° edizione della Carovana internazionale antimafie

La CGIL, tra i soggetti promotori, rilancia la campagna "Io riattivo il lavoro": "Serve una legge per l'emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori di aziende sequestrate e confiscate".

26/03/2013
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Da www.cgil.it

Settanta tappe da percorrere in 69 giorni. Un viaggio lungo l'intera penisola ma non solo: si partirà dalla Tunisia e si toccheranno anche diverse città francesi. E' un programma fitto quello della sedicesima edizione della Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, con la collaborazione di CGIL CISL UIL e 'La lingue de l'Enseignment', che quest'anno ha scelto come messaggio le parole 'Se sai contare inizia a camminare'. Un'iniziativa, come è stato spiegato oggi in occasione della conferenza stampa di presentazione, che prenderà il via il 30 marzo (simbolicamente) da Tunisi, dal paese cioè che ha dato l’avvio al complesso percorso delle primavere arabe e in cui, dal 26 al 30 marzo, si svolgerà il Forum Sociale Mondiale.

Una volta chiusa la manifestazione, il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si imbarcheranno su un traghetto che li porterà in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 70 tappe di un viaggio che durerà 69 giorni. Ci sarà una seconda parte di Carovana che raggiungerà in ottobre (dal 3 al 10) le città francesi di Marsiglia, Nizza, Tolone, Nimes e Bastia.

Nei numeri il significato profondo del valore di questa iniziativa. Ogni anno, infatti, attività illegali come mafie, evasione fiscale e corruzione sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali. Un costo enorme che ricade sull'intera collettività, che aggrava i costi della crisi e che compromette le possibilità di sviluppo. Stime, rielaborate da fonti ufficiali da parte dei soggetti promotori della Carovana che ha, di fatti, l'obiettivo di denunciare situazioni critiche che emergono nei territori attraversati, portare solidarietà e rendere visibili le tante esperienze positive di lotta alle mafie, corruzione, malaffare che esistono in Italia.

Così come per la Cgil, tra gli obiettivi, la difesa del lavoro diventa la prospettiva verso la quale muoversi. Ecco perché oggi il responsabile dell'ufficio legalità del sindacato, Luciano Silvestri, intervenendo alla conferenza stampa, ha rilanciato la campagna della CGIL 'Io riattivo il lavoro' (www.ioriattivoillavoro.it). “Entro fine maggio - ha affermato - contiamo di portare a termine la raccolta firme per la legge di iniziativa popolare che vuole favorire l'emersione alla legalità delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. Siamo a meta' strada e in un mese e mezzo contiamo di superare le 50 mila firme”.

La proposta di legge, intitolata 'Misure per favorire l'emersione alla legalità delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata' e sostenuta tra gli altri da Avviso pubblico, Arci, Libera, Legacoop e Acli, è in dieci punti e prevede l'istituzione di una banca dati relativa alle aziende sequestrate (perché secondo Silvestri “c'è bisogno di uno scatto istituzionale nella trasparenza dei dati), la costituzione di un fondo di rotazione, il sostegno alle imprese attraverso sgravi e la costituzione di un albo degli amministratori giudiziari. Azioni e strategie da adottare per impedire, ha concluso Silvestri, che le imprese sequestrate e confiscate e i loro lavoratori siano lasciati da soli al loro destino.

Tornando alla Carovana antimafie, il cooridnatore Alessandro Cobianchi, ha spiegato che “quest'anno il viaggio ribalta il tragitto tradizionale e finisce al nord, perché anche lì è estesa la criminalità organizzata”. Quest'ultima infatti, ha aggiunto il procuratore della Direzione nazionale antimafia e vicepresidente dell'Anm, Anna Canepa, “non consce crisi” e per questo la carovana deve essere “un viaggio di consapevolezza e deve arrivare anche nei territori del nord”.

Con la criminalità organizzata, ha sottolineato il presidente di Avviso pubblico, Andrea Campinoti, “la possibilità di crescita ci viene sottratta. Se mancano risorse in Italia si aggrediscano i capitali mafiosi e non si operino tagli alla scuola o all'amministrazione pubblica”. Dai dati ricordati oggi da Silvestri, infatti, sono 11.238 i beni immobili e 1.708 le aziende confiscate alla criminalità organizzata al 7 gennaio 2013. Il 43% si trova in Sicilia, ma la quarta regione per confische, dopo Campania e Calabria, è la Lombardia. La corruzione sottrae al Paese risorse per 60 miliardi di euro l'anno mentre l'ampiezza dell'economia sommersa è stimata fra i 255 e i 275 miliardi di euro. Tra i collaboratori delle associazioni promotrici dell' iniziativa anche la squadra di calcio 'Nuova Quarto per la Legalità', che apparteneva al clan camorristico dei Polverino e dopo essere stata sottratta alla Camorra è stata affidata alle associazioni antiracket.

Tag: cgil