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Moratti e Snals: la paura fa ... 33

Quasi all’unisono il Ministro Moratti e lo Snals comunicano che lo sciopero della scuola sarebbe fallito, che bisogna dialogare ed essere disponibili a dialogare, che solo il 33% dei lavoratori della scuola avrebbe aderito alla fermata

26/03/2004
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Quasi all’unisono il Ministro Moratti e lo Snals comunicano che lo sciopero della scuola sarebbe fallito, che bisogna dialogare ed essere disponibili a dialogare, che solo il 33% dei lavoratori della scuola avrebbe aderito alla fermata.

Evidente segnale di panico visto che si sono aggrappati ad un dato privo di fondamento perché l’adesione vera allo sciopero è stata di gran lunga superiore, come testimoniano centinaia di scuole completamente chiuse ed i dati che stanno affluendo dalle province.

Migliaia di lavoratori della scuola e milioni di lavoratori di tutte le categorie hanno scioperato oggi sulla base di una piattaforma confederale che esprime un giudizio pesantemente negativo sulle politiche scolastiche del Governo.

Da mesi, ogni giorno decine di iniziative testimoniano in ogni città del Paese l’opposizione al disegno di privatizzazione della scuola pubblica.

Sono realtà che è impossibile nascondere.

Sotto questa realtà fallisce definitivamente il tentativo del Ministro Moratti di edulcorare gli effetti della sua Legge con disposizioni ambigue e con grandi appelli ad un dialogo che Lei per prima ha sempre rifiutato e sempre impedito.

Tanto che ora si cerca di recupera in extremis una parvenza di disponibilità mentre cresce la protesta.

Si preferisce far finta di non capire che per costruire un dialogo vero con il Paese bisogna preliminarmente ritirare provvedimenti così duramente contestati.

La fretta di urlare un fallimento (infondato) dello sciopero è rivelatrice della crescente paura di chi vede il proprio disegno respinto dagli italiani e nelle scuole.

Noi non ci fermiamo perché il diritto ad una buona scuola pubblica è troppo importante.

Nei prossimi giorni Cgil, Cisl e Uil depositeranno un ricorso alla magistratura contro le illegittimità del Decreto, ulteriori iniziative sono già state convenute e matureranno nelle prossime settimane.

Continua la mobilitazione per difendere la qualità della scuola che ora investirà anche la tutela degli organici e azioni per denunciare la beffa che si sta perpetrando a danno dei genitori che hanno chiesto il Tempo Pieno ed il Tempo Prolungato e che ora se lo vedono negato.

Roma, 26 marzo 2004