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Edilizia scolastica. La politica degli annunci per ora partorisce solo un topolino

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

30/04/2010
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Il CIPE delibera i primi 350 milioni di euro da destinare alla messa a norma degli edifici scolastici dopo oltre un anno dall’intesa istituzionale raggiunta in Conferenza unificata Stato/Regioni del 28 gennaio 2009. Se è vero, quanto afferma il vicepresidente dell’ANCI Salvatore Perugini che tali risorse servono per far fronte a 1600 interventi su un fabbisogno complessivo superiore a 6000 unità, ha ben poche ragioni il Ministro Gelmini a ritenersi soddisfatta.

Come si ricorderà all’indomani della tragedia di Rivoli, l’onorevole Bertolaso aveva stimato che per la messa a norma del patrimonio scolastico sarebbero stati necessari per lo meno 13 miliardi di euro, immediatamente dopo lo stesso Ministro aveva annunciato, tra l’altro, la disponibilità di cospicui finanziamenti pari ad 8 miliardi di euro dovuti a risparmi provenienti dalla Finanziaria e che per tutta risposta tali somme sono state ridotte, per effetto di un intervento legislativo, ad un miliardo di euro, da cui sono stati stornati 230 milioni di euro da destinare alle scuole abruzzesi, chiediamo al Ministro e al governo: vi pare credibile che i restanti 420 milioni di euro sono sufficienti a mettere a norma tutte le scuole? E per quale misterioso motivo l’erogazione dei 300 milioni di euro previsti nella finanziaria 2010 è stato ulteriormente rinviata dal cosiddetto decreto legge “milleproroghe”?

Certo ci fa piacere che il CIPE abbia sbloccato quei 350 milioni di euro consentendo di fare alcuni primi interventi. Per ora ci limitiamo a dire che dalla politica degli annunci è nato solo un topolino e che gli interventi per la messa a norma degli edifici scolastici richiede ben altre e più consistenti risorse.

Roma, 30 aprile 2010