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Nella scuola italiana la cultura razzista e antimeridionale della Lega non passerà.

Dichiarazione di Domenico Pantaleo Segretario generale della FLC Cgil

29/07/2009
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Ogni giorno si assiste al continuo tentativo di stravolgere la nostra Costituzione che garantisce a tutti il diritto ad un apprendimento di qualità

In realtà si punta a regionalizzare, nel nome di un falso federalismo, il sistema nazionale d'istruzione penalizzando le aree più deboli del Paese.

Lo stesso disegno di Legge Aprea si muove in quella logica, prevedendo l'aziendalizzazione delle scuole con forme di reclutamento attraverso elenchi regionali.
Voglio ricordare che è proprio la Scuola pubblica uno dei simboli più visibili dell'unità del Paese e quindi non a caso s'intende demolirla.

In tale contesto, fatto di continui attacchi del tutto falsi alla preparazione e alle capacità degli insegnanti del sud, mortificando la loro dignità di persone prima ancora che d'insegnanti, s'inserisce l'emendamento delirante della Lega.

Pur di discriminare gli insegnanti del sud si arriva ad affermare che contano più la conoscenza delle tradizioni e del dialetto che i titoli di studio quasi che alle bambine ed ai bambini, alle ragazze ed ai ragazzi bisognasse insegnare non la cultura, la storia e la lingua del nostro Paese ma i dialetti territoriali.

Ci sarebbe da ridere se non per il fatto che siamo di fronte a qualcosa di tremendamente pericoloso per la civiltà del nostro Paese che non merita questa deriva regressiva.

Roma, 29 luglio 2009