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Scuola, dimensionamento: un piccolo passo avanti frutto della battaglia di FLC CGIL. Continueremo a contrastare il taglio ingiusto di 800 scuole

Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

29/12/2023
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Roma, 29 dicembre - Nel decreto Milleproroghe il Governo fa un piccolo passo avanti: consentirà alle Regioni di derogare fino al 2,5% rispetto al numero delle scuole da tagliare, rivedendo entro il 5 gennaio 2024 anche i piani eventualmente già approvati.

Ma ciò solo per un anno - il 2024/2025 - e senza che su queste scuole possano verificarsi trasferimenti o assunzioni di dirigenti o di direttori dei servizi, perché verranno date a reggenza con possibilità di esonero o semiesonero per il “docente vicario”.

Una specie di retromarcia del Ministro frutto dell’iniziativa della FLC CGIL che, per oltre un anno, ha contrastato a livello nazionale e a livello territoriale il taglio di 800 scuole, e dei problemi che si stanno determinando nelle Regioni per l’attuazione pratica della norma.

Le risorse per finanziare l’operazione di deroga vengono “grattate”, come al solito, dal Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa, ormai diventato il pozzo da svuotare per ogni intervento estemporaneo che venga in mente agli amministratori del Ministero dell’Istruzione e dell’Economia.

La FLC CGIL continua a ribadire che la strada dei tagli lineari non è la strada giusta e che è necessario un radicale ripensamento del provvedimento. Infatti, le autonomie scolastiche che diventano scuole “alveari”, che inglobano molti indirizzi, che si compongono talora di decine di plessi anche assai distanti fra loro e con le infinite relazioni da tenere con le istituzioni locali, di fatto non sono più vere autonomie “scolastiche” vocate alla didattica, ma enti a prevalente funzione amministrativa.

Occorre tornare alla vera missione delle autonomie scolastiche per perseguire la quale la dimensione ottimale delle scuole non può superare i 900 alunni nelle situazioni ordinarie e i 500 nelle situazioni delle comunità montane e delle piccole isole.

La scuola ha bisogno di tranquillità e di normalità con misure utili a darle un orizzonte di livello europeo, non di interventi confusi ed estemporanei o di tagli lineari mascherati da interventi di efficientamento della rete scolastica.