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UNIVERSITA’: in diversi Atenei si registrano pesanti ritardi nella stabilizzazione dei precari. E’ un atteggiamento inaccettabile!

Non si può più perdere neanche un minuto: intervengano con urgenza i ministeri interessati

13/06/2007
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Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

Diversi Atenei, probabilmente interpretando l’autonomia come totale indifferenza nei confronti delle leggi dello Stato, dopo che da 40 giorni sono state rese note le regole per stabilizzare una parte del precariato delle Università non hanno ancora avviato le procedure di stabilizzazione.

E’ un atteggiamento inaccettabile.

La FLC Cgil sta mettendo in campo tutte le iniziative necessarie per tutelare gli interessi dei lavoratori.

Chiediamo che il Ministro della Funzione Pubblica ed il Ministro dell’Università intervengano con ogni urgenza per sanare una situazione insostenibile e per confermare definitivamente che non vi sono altre Direttive in arrivo che dovrebbero chiarire norme che sono già chiare.

Infatti, la Direttiva n°7 del Dipartimento di Funzione pubblica ha precisato in maniera inequivocabile che le norme sulla stabilizzazione dei lavoratori precari devono essere applicate anche nelle Università, compreso i lettori e i cel.

Contrariamente a quanto dichiarato da alcune amministrazioni non esiste, quindi, alcun atto integrativo della direttiva specifico per le università che devono uniformarsi al resto della pubblica amministrazione.

La Direttiva n° 7, che a nostro giudizio è alquanto insufficiente perché esclude i ricercatori dal processo di stabilizzazione, avvia con norme precise un processo di superamento del lavoro precario.

Non a caso diversi Atenei hanno conseguentemente sottoscritto intese per l’applicazione dei commi 519 e 529 della Finanziaria per il 2007.

Vogliamo che si applicano subito le norme definite, senza eccezione alcuna.

Per la FLC Cgil la prossima legge finanziaria dovrà garantire le risorse aggiuntive finalizzate a sostenere il processo di superamento del lavoro precario, includendo in esso i ricercatori e docenti precari degli Atenei che fino ad oggi sono totalmente esclusi.

Roma, 13 giugno 2007