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LA SCUOLA VERSO LO SCIOPERO GENERALE

Comunicato stampa di Enrico Panini Segretario Generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

02/11/2006
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Oggi abbiamo avviato unitariamente le procedure che ci porteranno allo sciopero generale del comparto scuola.

Vogliamo certezze sull’effettivo utilizzo delle risorse per il rinnovo contrattuale del biennio 2006-2007 e vogliamo una semplificazione dei passaggi burocratici successivi alla firma delle intese contrattuali per evitare inutili perdite di tempo dannose per i lavoratori.

In sede di conciliazione illustreremo anche altre ragioni che sono alla base della nostra mobilitazione:

  • sul precariato Ata: i posti resi disponibili per le immissioni in ruolo sono insufficienti;

  • sul precariato docente: bisogna cancellare la norma che prevede il superamento delle graduatorie permanenti;

  • sui lavoratori Ata e Itp trasferiti dagli Enti Locali: bisogna cancellare la norma introdotta dal governo Berlusconi che impedisce il riconoscimento degli anni di lavoro effettivamente prestati;

Inoltre, riproporremo, assieme alle altre Organizzazione sindacali, il nostro giudizio negativo per quanto riguarda la carenza di risorse e strumenti per la scuola dell’autonomia e le negative riduzioni di organici e risorse introdotte nel comparto scuola.

Alle ragioni connesse alla Legge finanziaria si sommano anche motivazioni specifiche.

Da oltre 10 mesi vogliamo trattare sulle risorse economiche frutto dell’accordo del maggio 2005 con il precedente governo per incrementare le retribuzioni di tutti i lavoratori della scuola, ma continuiamo a scontare una posizione sbagliata dei Ministeri interessati che ci impedisce di procedere con grave danno per i lavoratori.

Inoltre, il Ministero del Tesoro continua ad opporsi all’utilizzo di 150 milioni di euro specificatamente destinati al rinnovo contrattuale del personale docente.

Di fronte a queste situazioni o si interviene con risposte che diano certezze di soluzioni positive o lo sciopero testimonierà la nostra indisponibilità ad ulteriori rinvii.

Roma, 2 novembre 2006