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Al via la Maturità dell’anno Zero

Domani la prima prova per 501 mila studenti nati nel 2000. Temi, buste, voti: le novità e le incognite

18/06/2019
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Corriere della sera

Gianna Fregonara

Si comincia domani mattina alle 8.30: contemporaneamente i 501 mila studenti — classe 2000 — chiamati alla prima prova della Maturità riceveranno le sette tracce tra le quali scegliere il tema su cui esercitarsi. Quest’anno è l’esame delle novità: sono due sole prove scritte, di cui la seconda si sdoppia e diventa una prova mista. Mancherà il temutissimo quizzone, ed è sparita anche la tesina: tutt’al più chi ha svolto l’alternanza scuola-lavoro potrà portare una relazione al colloquio per illustrare quello che ha fatto. Al suo posto compaiono per la prima volta le tre buste, confezionate dalla commissione d’esame in ogni scuola, dalle quali lo studente estrarrà uno spunto per cominciare: è in assoluto il momento che più preoccupa gli studenti.

Temono le buste, sia per l’incognita che rappresentano, sia perché sono poche le scuole che si sono esercitate con questa nuova modalità di colloquio, scelta personalmente dal ministro Bussetti, che per il resto si trova a tenere a battesimo un esame riformato dai suoi predecessori.

Per la prima prova le sette tracce sono anch’esse rinnovate: manca il tema di storia, ma questa è una questione che appassiona gli esperti ma non gli studenti che lo hanno snobbato per anni; ci sarà il tema letterario (analisi del testo), il tema argomentativo, che è la vera novità e sostituisce il saggio breve, infine il tema d’attualità che dovrebbe diventare un elaborato di riflessione su argomenti vicini alla sensibilità dei ragazzi.

La seconda prova diventa mista: versione di latino e domande di latin-greco al Classico e matematica e fisica allo Scientifico. Mentre nei problemi le due materie sono mescolate, per quanto riguarda i quesiti — se ne devono scegliere quattro su 8 — la prova proporrà cinque domande di matematica e tre di fisica: dunque per chi non si sente sicuro in fisica, almeno per la seconda parte della prova ha una via d’uscita e potrà concentrarsi sulla matematica. Ma la novità forse più significativa dell’esame resta la composizione del voto: le tre prove conteranno meno che in passato, solo il 60 per cento, fino ad un massimo di 20 punti ciascuna. Gli altri quaranta dei 100 punti di cui si compone il voto gli studenti li hanno già conquistati con il lavoro degli ultimi tre anni: fino a 12 punti il terzo anno, fino a 13 il quarto e fino a 15 per l’ultimo anno. Quest’anno ci sarà anche chi è stato ammesso con una insufficienza (con giudizio motivato) e forse questo spiega perché rispetto all’anno scorso gli ammessi sono di più: il 96,3 per cento degli studenti.