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Cattedre a 18 ore, un documento dei docenti di matematica e fisica del Liceo Giovio di Como

Cattedre a 18 ore, un documento dei docenti di matematica e fisica del Liceo Giovio di Como Como, 29 aprile 2003...

09/05/2003
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Cattedre a 18 ore, un documento dei docenti di matematica e fisica del Liceo Giovio di Como

Como, 29 aprile 2003

All'attenzione del dr. Mario G. Dutto, Direttore Generale, Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia

e, p.c.,

- al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
- ai Dirigenti degli Istituti scolastici
- alle segreterie nazionali, regionali e Provinciali delle O.O.S.S.
- agli organi di stampa locali e nazionali
- agli organi di informazione
- alle associazioni dei Genitori
- alle associazioni studentesche.

Oggetto: configurazione delle cattedre e loro funzionalità agli obiettivi didattici e formativi della scuola.

Questo documento scaturisce da una riflessione condivisa, sviluppatasi all'interno del dipartimento di matematica e fisica del liceo scientifico statale "P. Giovio" di Como.

Il nostro dipartimento ritiene utile sollecitare l'attenzione delle dirigenze scolastiche, dei genitori, degli studenti e, più in generale, dell'opinione pubblica nei riguardi dell'ennesima disposizione in materia scolastica, che discende dall'applicazione dell'art. 35 della legge finanziaria 2002, che concorrerà ad accelerare ulteriormente lo scadimento della qualità dell'istituzione stessa..

Ci riferiamo alla scelta, assoluta ed acritica, di uniformare ogni cattedra al numero fisso di 18 ore, indipendentemente dal curricolo caratteristico delle discipline coinvolte, con effetti che, sulla base della nostra competenza ed esperienza, ci permettiamo di definire disastrosi per la qualità dell'azione didattica. Tale problema, infatti, non riguarda soltanto i docenti di specifiche discipline o di qualche particolare istituto, ma riveste carattere generale.

La disposizione è stata introdotta al solo scopo di perseguire risparmi e non solo non tiene in alcun conto esperienze didattiche consolidate ma anzi deliberatamente prevede la destrutturazione della configurazione attuale delle cattedre, che vennero istituite integrando ed equilibrando precise ragioni metodologiche e didattiche: la norma introdotta prevede, infatti, espressamente "l'individuazione di moduli organizzativi diversi da quelli previsti dai decreti costitutivi delle cattedre". Per altro, in assenza di una riforma della struttura dei corsi di studio e dei singoli curricola, quelle ragioni non sono certo venute meno, ma si potrebbe sostenere che siano invece state consolidate da alcuni attuali orientamenti circa l'esigenza di una proposizione unitaria dei saperi.

L'esempio riguardante il nostro dipartimento consente di comprendere il problema e la portata degli effetti generati. Nel triennio di liceo scientifico la cattedra di "matematica e fisica" è costituita da 17 ore. Non è necessaria una laurea in matematica per constatare che 17 è un numero primo che risulta dalla somma di 5 + 6 + 6 (ore di matematica e fisica nelle tre classi successive). Per soddisfare la condizione delle 18 ore per ogni cattedra è necessario separare le ore di fisica da quelle di matematica e ricomporle usando pacchetti di 3 e di 2 ore: nelle classi terze l'insegnamento della fisica e della matematica saranno necessariamente assegnati a docenti diversi e sarà , inoltre, esclusa la possibilità di assicurare la continuità didattica negli anni successivi.

Il caso specifico descritto è indicativo come esemplificazione di un fenomeno generale: allo stesso modo viene separata la storia dalla filosofia, ma poi ancora l'italiano dal latino, e così via. Ognuno può declinare, a piacimento, questo modello.

In una scuola di dimensioni ordinarie la richiesta della disposizione può quindi essere soddisfatta, ma solo con alcune conseguenze inevitabili che di seguito precisiamo:

- l'impoverimento di alcuni insegnamenti;

noi in particolare ci vogliamo soffermare sulla fisica, disciplina fondamentale e fondante in un mondo saturo di tecnologia e che oggi (pur nell'inadeguatezza della proposta ed in attesa che vengano create le condizioni perché in un liceo possano dignitosamente essere introdotte le teorie del novecento, dalla relatività ai fondamenti della moderna struttura della materia), trova tuttavia la possibilità di integrazioni e correlazioni, nell'ambito del corso di "matematica e fisica", grazie al fatto che i due insegnamenti sono affidati allo stesso docente

- la certezza della perdita di continuità didattica;

la continuità didattica, disponendo di un arco di tempo adeguato, assicura la possibilità della progettazione di un percorso finalizzato all'acquisizione graduale di competenze ordinate e coerenti e allo sviluppo di abilità progressive; l'alternativa è la frantumazione: l'insegnamento ridotto ad unità modulari necessariamente chiuse in sé, che lasciano all'adolescente, già in difficoltà dinanzi ad un sapere settoriale e confuso da linguaggi specialistici sempre più separati, il compito di giungere alle sintesi concettuali ed ai significati profondi delle discipline affrontate

- l'aumento del numero dei docenti per ogni alunno;

la frantumazione delle cattedre conduce ad avere un numero maggiore di docenti per consiglio di classe (a parità di discipline), che significa dispersione dei riferimenti formativi, dei linguaggi e delle richieste con possibili conseguenze più gravi sui ragazzi più fragili; l'effetto, inoltre, si deve intendere amplificato dalla discontinuità didattica di cui già abbiamo trattato.

Per tutto quanto sopra esposto, noi sottoscritti:

- chiediamo la conferma delle cattedre nella struttura vigente (escludendo quindi la frantumazione di cattedre come "matematica e fisica", "storia e filosofia" ecc.), fino all'entrata in vigore della riforma scolastica;

- richiamiamo l'attenzione dei genitori e degli studenti;

- sollecitiamo l'apertura di un confronto non formale sulla scuola e le sue prospettive

- invitiamo gli insegnanti, forti delle proprie esperienze e competenze professionali, a dar vita ad un dibattito autonomo ed autorevole, libero da logiche di mero schieramento ideologico, che affronti il difficile momento che l'istituzione scolastica sta attraversando.

In mancanza di riscontri positivi, intendiamo invitare i colleghi a rispondere con azioni significative, già a partire dalle prossime adozioni dei libri di testo che coinvolgono rilevanti e conosciuti interessi economici..

Invitiamo, sin d'ora, tutte le persone che condividono il senso ed i problemi che sottostanno alle problematiche accennate a sottoscrivere (anche in gruppi) e diffondere il presente documento, restituendolo con la indicazione precisa di nome, cognome, residenza e funzione (dirigente scolastico, docente, genitore, studente o altro) agli indirizzi e-mail: matefisica@liceogiovio.it oppure prof@liceogiovio.it.

- Bollini Maria Rita
- Boscaino Susanna
- Di Meo Maria
- Fornaro Aurelia
- Iannella Mario
- Longoni Giorgio
- Magatti Bruno
- Marelli Anna
- Martone Antonio
- Massolo Giuseppina
- Nava Alessandra.