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Città di Salerno-Scuola: mille lavoratori a rischio

Scuola: mille lavoratori a rischio Dura denuncia della Cgil Penalizzati prof e ausiliari Tremano gli insegnanti ed il personale Ata del Salernitano. Tra poco meno di sette mesi, infatti, ben cin...

14/02/2003
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La Città di Salerno

Scuola: mille lavoratori a rischio
Dura denuncia della Cgil Penalizzati prof e ausiliari

Tremano gli insegnanti ed il personale Ata del Salernitano. Tra poco meno di sette mesi, infatti, ben cinquecento lavoratori del pianeta scuola potrebbero essere costretti a restare a casa. Mille in tutto, entro i prossimi due anni. A lanciare l'allarme è la Cgil che si prepara ad affilare i coltelli. E martedì e mercoledì della prossima settimana scenderà in piazza, insieme ai precari, per un picchetto dinanzi al Ministero. "Entro i prossimi due anni, in provincia di Salerno scompariranno mille posti di lavoro - ha spiegato il segretario della Cgil scuola Carmine Gonnella - La tabella degli organici predisposti dal Miur, in esecuzione delle norme di contenimento della spesa per l'istruzione pubblica prevista dalla finanziaria 2003, provocheranno una drastica e preoccupante riduzione dei posti di lavoro". Nel mirino cinquecento docenti di ogni ordine e grado, cento insegnanti di sostegno e quattrocento collaboratori scolastici. Ad essere colpiti sono, come al solito, i lavoratori delle fasce deboli - ha chiarito Gonnella - I tagli peseranno quasi esclusivamente sugli insegnanti precari che, in questo modo, vedono come un miraggio la possibilità di riuscire ad ottenere una sede lavorativa stabile. Per non parlare dei giovani neo laureati, per i quali si profila una carriera veramente difficilissima". Penalizzati, denuncia il sindacalista della Cgil, anche gli stessi studenti, in particolare quelli portatori di handicap, a causa di una drastica riduzione delle ore a loro dedicate dagli insegnanti di sostegno. "I tagli produrranno, di qui a breve, effetti devastanti, non solo sul piano occupazionale, ma anche sul fronte della qualità del servizio offerto agli studenti e della stessa qualità dello studio". I problemi che si profilano all'orizzonte, secondo la Cgil, sono infiniti: "Per le famiglie, con la costituzione di tutte le cattedre a diciotto ore - spiega Gonnella - ci sarà una limitata offerta formativa. E con la netta riduzione dei posti del personale Ata, le stesse scuole vivranno momenti di forte difficoltà organizzativa, in particolare sul fronte della vigilanza, dell'assistenza, dell'accoglienza, della pulizia e dell'agibilità di edifici e strutture scolastiche". Le province meridionali sono le più penalizzate dai tagli e dall'introduzione del ''maestro unico'' prevista dalla Moratti. Il picchetto dinanzi al Ministero, assicurano dalla Cgil, sarà solo il primo passo di una lunga lotta per frenare una politica del risparmio che congelerà posti di lavoro e che potrebbe significativamente ridurre l'offerta formativa per gli studenti. "Proponiamo l'apertura di un dibattito serio con tutte le istituzioni ed i soggetti interessati - ha chiarito Gonnella - per un fronte di impegno comune che possa parare i colpi di un attacco dagli effetti potenzialmente disastrosi". (b.c.)