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Corriere-A scuola a 5 anni e mezzo

Letizia Moratti: "Più vicini all'Europa". Le opposizioni lasciano l'aula "A scuola a 5 anni e mezzo" Il testo torna al Senato per due modifiche sulla copertura finanziaria ROMA - La Cam...

19/02/2003
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Corriere della sera

Letizia Moratti: "Più vicini all'Europa". Le opposizioni lasciano l'aula

"A scuola a 5 anni e mezzo"

Il testo torna al Senato per due modifiche sulla copertura finanziaria

ROMA - La Camera ha dato il via libera alla riforma della scuola. Il disegno di legge delega dovrà tornare al Senato per l'approvazione definitiva. La commissione Bilancio di Montecitorio, infatti, ha apportato al testo due modifiche di natura tecnica riguardanti la copertura finanziaria. Sarà un passaggio rapido. Le prime novità, riguardanti l'anticipo delle iscrizioni, verranno introdotte gradualmente dal prossimo settembre. E' prevedibile, dopo il sì definitivo del Senato, l'emanazione di un decreto per la riapertura dei termini. La minoranza è uscita dall'aula prima del voto finale. La riforma è passata con 258 sì, 6 no e 4 astenuti. "Abbiamo cercato di lavorare - ha detto il ministro Moratti, subito dopo il voto - su una riforma che ha come obiettivi l'innalzamento della qualità, dare a tutti una scuola personalizzata, che garantisca a ciascuno opportunità di successo e un percorso formativo adatto alle proprie capacità e coerente con le proprie vocazioni". "Una riforma - ha aggiunto - che ci auguriamo ci porti più vicino all'Europa". Minoranza e Cgil annunciano battaglia. "E' stato approvato un provvedimento che riporta indietro l'orologio della storia, a quando studiare era un privilegio per pochi", ha affermato il leader del sindacato, Enrico Panini.

I CONTENUTI - Due canali di eguale dignità per gli studi superiori, i licei e la formazione professionale. Diritto all'istruzione e alla formazione assicurato a tutti per almeno dodici anni o comunque fino al conseguimento di una qualifica entro i 18 anni. Due cicli scolastici: elementari e medie e poi i licei o la formazione. Queste le principali caratteristiche della nuova architettura dell'istruzione. Ma vediamo più in dettaglio le novità. Diventerà possibile andare alle materne e alle elementari rispettivamente a due anni e mezzo e cinque anni e mezzo. Potranno infatti iscriversi anche i bambini che compiono i 3 e i 6 anni entro il 28 febbraio. In prospettiva si arriverà fino al 30 aprile. È previsto fin dall'inizio lo studio obbligatorio di una lingua comunitaria e l'uso del computer. Sparisce l'esame di licenza elementare. Nei 3 anni delle medie verrà introdotto l'insegnamento obbligatorio di una seconda lingua comunitaria. A 14 anni si sceglierà tra il sistema dei licei e l'istruzione professionale. Nel primo caso si avranno otto indirizzi: classico, scientifico, linguistico, artistico, delle scienze umane, economico, musicale e tecnologico. Dopo cinque anni il ciclo si chiuderà con l'esame di maturità. Chi sceglie la formazione professionale proseguirà, dopo quattro anni, nella formazione tecnica superiore. Un quinto anno facoltativo consentirà il passaggio all'università. Durante tutta la durata del periodo di studi sarà possibile il passaggio da un canale all'altro.

ORDINI DEL GIORNO - La maggioranza per rendere più rapido l'iter della legge ha rinunciato a presentare modifiche. Gli emendamenti sono stati trasformati in ordini del giorno che troveranno applicazione nei decreti di attuazione della riforma. L'Udc ne ha presentati sette. Riguardano alcune delle questioni più spinose della scuola. Uno propone l'equiparazione dei punteggi dei diversi titoli di abilitazione ai fini dell'inserimento in graduatoria. Un altro impegna il governo a "ritardare e graduare il più possibile nel tempo l'applicazione della norma riguardante le iscrizioni al primo anno della scuola dell'infanzia e primaria, al fine di apprestare le condizioni per un regolare svolgimento dell'attività scolastica".

Giulio Benedetti