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Corriere adriatico-Tagli delle classi, scatta lo sciopero

Tagli delle classi, scatta lo sciopero Infuocata assemblea dei docenti dell'Itis contro la Finanziaria "Bisogna scendere in piazza: questa volta, è necessario scioperare" A questa decisione...

27/04/2003
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Il Corriere Adriatico

Tagli delle classi, scatta lo sciopero
Infuocata assemblea dei docenti dell'Itis contro la Finanziaria

"Bisogna scendere in piazza: questa volta, è necessario scioperare" A questa decisione unanime è giunta l'assemblea, a conclusione del Collegio dei docenti, all'Itis "Fermi" della città, convocato d'urgenza, per dare risposta alle ultime decisioni del dirigente scolastico regionale, dott. De Gregorio, che, in applicazione delle direttive della Finanziaria, prevedono, in questa scuola, il taglio di quattro classi, la formazione di classi con almeno 30 alunni (anche in presenza di portatori di handicap) e l'assegnazione d'ufficio di cattedre, organizzate secondo la logica dei numeri, senza tenere conto di competenze, esperienze e professionalità degli insegnanti.

Erano presenti alla riunione, insieme agli insegnanti, anche alunni e genitori, questi ultimi apparsi preoccupati per il futuro dei loro figli, i veri destinatari di questa riforma. I docenti hanno deciso spontaneamente di auto-convocarsi in assemblea per decidere sul da farsi, a seguito dell'insidioso processo in atto nella scuola, che "tende a destrutturare il suo intero sistema, mutandone profondamente la natura, la cultura e il ruolo". Quando si è passati alla fase operativa, c'è stata unanimità d'intenti anche nella scelta del tipo di protesta. Poiché risultano inutili ed inefficaci i "documenti" scritti e le proteste trasmesse "via-etere", è necessario che docenti, alunni, famiglie e cittadini, tutti insieme, scendano per le strade per manifestare contro certe scelte di politica scolastica.

Il corpo docente ha trovato anche il tempo di stigmatizzare i suggerimenti, in merito all'utilizzo dei laboratori, espressi dal Provveditore Di Scienza a giustificazione dei tagli ministeriali.

"Ha dimostrato - hanno detto - di non conoscere la realtà scolastica, non tenendo conto né della didattica né del problema della sicurezza".

Numerosi sono stati gli interventi dai contenuti diversi, talvolta in contrapposizione tra loro, che tuttavia non sono mai scivolati sul terreno della sterile polemica partitica, ma sempre diretti al cuore del problema scuola: c'è stato chi si è sentito di difendere i sindacati ("noi stiamo qui per colpa del Decreto "Moratti", non a causa dei sindacati"), chi, al contrario, li ha criticati aspramente ritenendoli responsabili di permette la dispersione di ingenti risorse economiche in mille progetti, in gran parte inutili, senza incentivare la didattica curricolare, e di non essere capaci di chiudere il nuovo contratto.

Dopo ore di discussione, vivace ma costruttiva, all'unanimità, sono state prese le seguenti decisioni: costituire, seduta stante, un Comitato misto docenti-genitori, che avrà il compito di organizzare lo sciopero, allacciare contatti con i sindacati e sensibilizzare le autorità locali e l'opinione pubblica sui grandi problema della scuola; insistere presso l'Ufficio scolastico della Regione, per ottenere il massimo delle concessioni possibili, quanto a cattedre e classi, come hanno già fatto l'Ipsia e l'Istituto d'Arte di Ascoli.

ROBERTO ALBANESI