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Corriere-Critici insegnanti e genitori "Decisione non praticabile"

Critici insegnanti e genitori "Decisione non praticabile" Giorgio Rembado (presidi): è un compito che può essere realizzato all'interno dei singoli istituti ROMA - "La risoluzione che ...

12/12/2002
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Corriere della sera

Critici insegnanti e genitori "Decisione non praticabile"

Giorgio Rembado (presidi): è un compito che può essere realizzato all'interno dei singoli istituti

ROMA - "La risoluzione che impegna il governo a far sì che l'insegnamento della storia si svolga secondo criteri oggettivi e rispettosi della verità storica non è praticabile". Così insegnanti, dirigenti scolastici e genitori archiviano il voto della commissione Cultura. La risoluzione Garagnani sull'adozione dei libri di testo, sostanzialmente immutata dal 1974, non sarà rivista. Il "rito" della scelta dei libri continuerà a dividere colleghi sull'opportunità delle scelte, a suscitare discussioni e creare piccoli dissapori: ma tutto continuerà a svolgersi tra le mura della comunità scolatica. E nel rispetto di un principio che nessuno ha mai messo in discussione: i libri non si possono imporre. Dopo una prima scrematura delle novità, tra docenti di materie affini, e dopo un passaggio nel consiglio di classe dove si discute anche del costo dei volumi con i genitori, gli insegnanti si riuniscono in una sorta di "conclave" per compilare la lista definitiva, da pubblicare entro il 20 maggio. Ciascun prof può dire la sua sulle proposte di conferma o di variazione. Obiezioni, a volte anche dispute, si accendono soprattutto alle superiori, in particolare tra gli insegnanti di materie umanistiche, quando qualcuno propone un nuovo testo. I professori delle discipline scientifiche e tecniche riducono al minimo le contese. Per quanto riguarda la storia emergono due grossi filoni, laico e cattolico, ciascuno con i propri testi di riferimento, e nel confronto non vi è la minima eco delle polemiche e preccupazioni riprese dalla risoluzione Garagnani.
La scuola ha altri problemi, come spiega Giorgio Rembado, il presidente dell'Anp, l'associazione dei dirigenti scolastici. "Con quali modalità - si domanda - il governo può attivarsi per realizzare o attualizzare i principi della scientificità e del pluralismo culturale nella scelta dei libri di storia quando questo è un compito che può essere realizzato all'interno dei singoli istituti da professionisti esperti quali debbono essere gli insegnanti?". "Vorrei ricordare all'onorevole Garagnani che ci si addentra in una materia molto complessa quando si afferma che esiste una verità storica - spiega Angela Nava, presidente del Coordinamento genitori democratici, un'associazione che si batte per la difesa della scuola pubblica -. La stessa verità storica o l'oggettività storica è l'araba fenice per tutti gli storici onesti". "Impegnare il governo a collaborare con le istituzioni scolastiche affinché vengano adottati testi di storia che diano ipoteticanmente una visione corretta è un'impresa sbagliata - osserva Paola Tonna, vicepresidente dell'Apef, un'associazione professionale dei docenti -. Spetta alla deontologia degli insegnanti indicare ai ragazzi distorsioni e interpretazioni di parte".
G. Ben.