Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere delle Alpi-La scuola siamo noi,ovvero quando gli spot non bastano

Corriere delle Alpi-La scuola siamo noi,ovvero quando gli spot non bastano

"La scuola siamo noi", ovvero quando gli "spot" non bastano di Stefano Campolo BELLUNO. "La scuola siamo noi". Il coordinamento provinciale della Margherita prova a rilanciare il dibattito sull...

24/04/2003
Decrease text size Increase text size
Corriere delle Alpi

"La scuola siamo noi", ovvero
quando gli "spot" non bastano

di Stefano Campolo

BELLUNO. "La scuola siamo noi". Il coordinamento provinciale della Margherita prova a rilanciare il dibattito sull'istruzione, dopo la legge delega che dà mandato al governo l'opportunità di mettere in piedi la riforma del settore entro i prossimi due anni. L'idea è di ripartire dal basso, mettendo a confronto insegnanti, studenti e genitori in un convegno in programma il 9 maggio alle 18 all'Auditorium. "E' un'iniziativa", spiega Adriana Lotto, insegnante prima che persona impegnata in politica, "su e della scuola. Vogliamo che siano i protagonisti a parlare. Cioè chi fa la scuola e chi la vive tutti i giorni, mentre i politici, per una volta dovrebbero ascoltare e poi cercare eventuali soluzioni". Ovvero l'esatto contrario, fa capire Lotto, di quanto avvenuto negli ultimi anni e non soltanto con il governo di centrodestra. Perché se la riforma del ministro Moratti - "in realtà non è una riforma, ma una legge delega accompagnata da uan serie di mini sperimentazioni che poi si perdono per strada per mancanza di finanziamenti" - è passata sulle teste di tutti, prima ci aveva pensato Luigi Berlinguer, ministro dell'Ulivo a smantellare la centralità della funzione dei docenti. "E' stata introdotta, in quegli anni, un'eccessiva burocratizzazione del corpo insegnante", dice Lotto, "costretti a fare riunioni su riunioni e sviliti nel ruolo. E' stata ricercata una nuova centralità nei presidi-manager, ma anche questa è una vera e propria bufala perché di fatto l'autonomia della scuola non esiste".
Le cose non sono certo migliorate da due anni a questa parte, spiega Lotto, anzi, "la strada percorsa dall'attuale governo è contraddittoria, oltre che piena di incertezze, perché si incrocia con la devolution. E allora non sappiamo se domani avremo un sistema nazionale dell'istruzione e della formazione, oppure se, come vogliono i sostenitori della devolution, ogni regione farà per conto proprio".
Eppure gli spot pubblicitari del governo affermano che la riforma della scuola arriva dopo che sono stati sentiti insegnanti, genitori e ragazzi. "Balle", taglia corto Lotto, "a me non mi ha interpellato nessuno, i genitori nemmeno e i ragazzi hanno fatto gli stati generali della scuola, dove la Moratti è stata fischiata". Il vero problema è, afferma l'insegnante, "che della scuola, in Italia, non gliene frega niente a nessuno, non è un tema centrale perché si pensa di andare avanti con le scuole private e con la formazione separata". Ecco perché è sempre più necessario "ripartire dal basso, anche come metodo di lavoro".