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Corriere delle Alpi-Scuole, addio deroga nelle classi

CASO Scuole, addio deroga nelle classi BELLUNO. "Insensato provvedimento statalista". Sprizza rabbia da ogni riga la protesta di Guido Trento contro una circolare del ministero della Pubblica is...

27/03/2003
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Corriere delle Alpi

CASO
Scuole, addio deroga nelle classi

BELLUNO. "Insensato provvedimento statalista". Sprizza rabbia da ogni riga la protesta di Guido Trento contro una circolare del ministero della Pubblica istruzione che lavorerà di forbice nelle scuole bellunesi. Con tanti auguri al solito federalismo e alle condizioni di vita in montagna.
E' di pochi giorni fa la circolare che minaccia di avere conseguenze shock sulle scuole bellunesi, in particolare gli indirizzi professionali nelle sedi di montagna. Di fatto si annulla ogni deroga sulla formazione delle classi. Ogni prima superiore dovrà avere almeno 20 studenti. Limite "invalicabile", ammonisce la circolare.
Guido Trento (consigliere regionale della Margherita) sbotta "la riforma Moratti penalizza gli studenti delle famiglie" e chiede alla giunta regionale se c'è una stima delle conseguenze dei tagli alle classi.
La circolare dispone la modifica di un decreto del 1998 e rende invalicabile il limite minimo di 20 studenti "per l'istituzione della prima classe di sezione staccata, scuola coordinata, sezione di diverso indirizzo e specializzazione funzionanti con un solo corso. Le prime classi non possono essere articolate in gruppi di alunni di diversi indirizzi di studio".
Trento trova assurda la regola e paradossale la premessa. Il consigliere nella interrogazione alla giunta, cita la circolare, là dove viene specificato che le consistenze delle dotazioni organiche sono state "definite in base alla previsione dell'entità della popolazione scolastica" e tenendo conto della densità demografica delle varie province, "della distribuzione della popolazione, delle caratteristiche geo-morfologiche dei territori interessati, delle condizioni socio-economiche e di disagio sociale". Parole che dovrebbero preludere, è l'accusa di Trento, ad un trattamento differenziato per la montagna.