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Corriere delle Alpi-Trattenute per malattie: Sono indebite

Retroattive dal 2000, sono decurtate dallo stipendio di prof e personale. Proteste al Segato, diffide anche dai Cobas Trattenute per malattie: "Sono indebite" La Cgil minaccia di portare i presidi d...

01/03/2003
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Corriere delle Alpi

Retroattive dal 2000, sono decurtate dallo stipendio di prof e personale. Proteste al Segato, diffide anche dai Cobas
Trattenute per malattie: "Sono indebite"
La Cgil minaccia di portare i presidi davanti al pretore del lavoro

BELLUNO. Trattenute intrattenibili. E sono 700 le potenziali vertenze davanti al pretore del lavoro, di altrettanti dipendenti della scuola i cui stipendi sono stati decurtati delle malattie sotto i 15 giorni. Un "andazzo" unico in Veneto lamenta la Cgil che diffida i presidi dal continuare così.


BELLUNO. Trattenute intrattenibili. E sono 700 le potenziali vertenze davanti al pretore del lavoro, di altrettanti dipendenti della scuola i cui stipendi sono stati decurtati delle malattie sotto i 15 giorni. Un "andazzo" unico in Veneto lamenta la Cgil che diffida i presidi dal continuare così.
La Cgil chiede che si restituiscano quei soldi ai professori e al personale amministrativo e tecnico ai quali sono stati tolti, pena azioni legali direttamente contro i dirigenti scolastici, alias i vecchi presidi. Loro stanno infatti man mano firmando i decreti sulle trattenute, inviando tutto al dipartimento provinciale del Tesoro che applica quanto richiesto nella segnalazione. Una questione che riguarda tutto il personale, dai comprensivi agli istituti superiori della provincia. Tanto è vero che il corpo insegnante si mobilita: solo all'Iti Segato ieri stavano scrivendo una lettera per protestare. E diffide analoghe piovono anche dai Cobas.
Con estrema solerzia (dice il sindacato), unici in Veneto e con applicazione retroattiva all'anno 2000 i dirigenti scolastici della provincia hanno di fatto applicato l'articolo 23 del contratto nazionale scuola che prevede questa decurtazione. Sostanzialmente lo Stato si riprende i giorni di assenza per malattia che siano inferiori al periodo di 15 giorni. C'è chi dal 2000 a oggi s'è visto decurtare anche 40 euro: di fatto sono 4 euro al giorno per i prof e 1,5 euro al giorno di malattia per il personale Ata.
Ma, se la norma è prevista dal contratto nazionale perchè prendersela coi dirigenti scolastici che la applicano, viene da chiedersi.
Il "ma" c'è secondo la Cgil scuola. "Quella trattenuta non va fatta" attacca Francesco Corigliano, segretario Cgil scuola che ha diffidato i presidi dal continuare a firmare i decreti, intimando al Tesoro la restituzione di quanto già decurtato, "Non va fatta perchè in passato si applicava su un compenso individuale accessorio che dal 2000 nelle buste paga dei docenti non c'è più, sostituito da una retribuzione professionale docenti. La Cgil ritiene che le trattenute non si possano applicare perchè seppure l'articolo 23 del contratto lo preveda, finora non c'è mai stata sul punto una intepretazione da parte di ministero, Aran (che è l'organo pubblico che tratta) e sindacati insieme. Non solo: è un incentivo ai dipendenti ad ammalarsi per oltre 15 giorni. Ora, sono i dirigenti scolastici che stanno firmando i decreti e il dipartimento provinciale del Tesoro non può che applicarli. Ma già nel Veneto siamo gli unici e in Italia non so: il rischio è che comunque si faccia una disuguaglianza tra lavoratori. Per quel che ci riguarda siamo pronti ai ricorsi davanti al pretore del lavoro e contro i dirigenti scolastici". Intanto ricorda che il 24 c'è sciopero: "Un motivo in più per farlo".