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Corriere-Gli editori: rincari inferiori all'inflazione-Il ministro Moratti assicura: "Faremo rispettare il tetto"

Gli editori: rincari inferiori all'inflazione La spesa per i libri scolastici Il ministro Moratti assicura: "Faremo rispettare il tetto" Dopo l'allarme di "Altroconsumo", il richiamo ...

22/08/2003
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Corriere della sera

Gli editori: rincari inferiori all'inflazione

La spesa per i libri scolastici Il ministro Moratti assicura: "Faremo rispettare il tetto"

Dopo l'allarme di "Altroconsumo", il richiamo all'ordine: il tetto di spesa per i libri di testo, ha ammonito ieri Letizia Moratti, va rispettato e lo stesso ministero "interverrà con tutti gli strumenti a sua disposizione" per garantirlo. Non solo: per gli studenti in difficoltà economica, il decreto dello scorso 16 luglio ha previsto 103.291.000 euro (200 miliardi di vecchie lire) proprio per la fornitura dei testi scolastici. Un intervento che non ha sedato la polemica: "L'assenza di una vera politica di contenimento del costo dei libri da parte del ministero e del governo - ha rilanciato la Cgil-Scuola - ha lasciato mano libera alle case editrici di aumentare il prezzo". Gli editori, però, non ci stanno: "Se avessimo seguito l'inflazione - controbatte Stefano Giavazzi, direttore vendite di Rcs Scuola - avremmo dovuto alzare molto di più i prezzi". "La media dell'incremento - conferma il direttore generale della Loescher Riccardo Botrini - è nell'ordine del 2-3%". Un rincaro pienamente in linea con una tendenza più generale: "Qualche anno fa - riflette Stefano Nardino, direttore commerciale de Il Saggiatore - un libro rilegato costava 32 mila lire; oggi a 16 euro non si trova più. I costi sono aumentati ovunque".
"Le scuole - rilancia Botrini - sono state messe in condizione di restare nei limiti; noi ci siamo addirittura attivati per segnalare i casi in cui stavano per superarli". "Quando è stato introdotto il tetto di spesa - spiega ancora Giavazzi - ogni editore ha verificato di rientrare nei termini fissati con i propri libri. Il problema nasce piuttosto dall'"incrocio", quando si scelgono i testi più cari delle varie case editrici. E l'impressione è che in alcuni istituti non siano state fatte le dovute verifiche". "Sì, a volte nella scuola si dovrebbe stare un po' più attenti - commenta Alba Sasso (Ds), per molti anni presidente del Centro di iniziativa democratica degli insegnanti - ma non si può sempre prendersela con la fine della catena. Ci vorrebbe, invece, una politica generale di controllo. Magari riattivando in questo senso l'Osservatorio sui libri di testo".