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Corriere-Invece del latino, aboliamo il "latinorum"

Invece del latino, aboliamo il "latinorum" Cara Latella, la proposta di abolizione del latino nel liceo scientifico è purtroppo il risultato politico di una didattica demotivante, ancora oggi du...

15/01/2002
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Corriere della sera

Invece del latino, aboliamo il "latinorum"

Cara Latella, la proposta di abolizione del latino nel liceo scientifico è purtroppo il risultato politico di una didattica demotivante, ancora oggi dura a morire nei manuali e nella pratica dell'insegnamento. Al ridimensionamento attuale del latino hanno contribuito sia quelli che sostengono di "amarlo" perché lingua altamente "logica", mentre è invece tra le più lessicalmente ambigue, sia quelli che ,a torto, sottovalutano il fatto che le opere pervenuteci erano culturalmente complesse e sintatticamente involute e difficili per gli stessi latini (ma quale traduzione all'impronta!?). Le case editrici pubblicano dizionari che ancora non ordinano per secoli i significati delle parole e grammatiche troppo spesso tra loro "simillimae". Quello che tante generazioni hanno imparato a detestare è un mondo latino segnato dal mito soporifero di un suo "valore eterno" , imparruccato di moralismo corrente. Eppure lo svecchiamento didattico di pochi sta facendo passi da gigante' Salverà in extremis l'ammalato? Una proposta da raccogliere: un libro di latino per gli alunni che accolga una grammatica storico-evolutiva, schede di etimologia, un percorso di epigrafia ed elementi di storia dell'arte antica, usi e costumi e loro tracce odierne, pagine antologiche latine ed europee a tema, confronti tra le strutture linguistiche del latino e quelle delle lingue europee...schede critiche su film e opere liriche di argomento romano, ecc. Ricordiamocelo: siamo "Ilii", troiani ( toh, proprio le tre i del Ministro Moratti e la elle di latino), pronipoti di Enea. Il Ministro dovrebbe abolire il "latinorum" nei licei, non il latino allo scientifico.
Edoardo Zamarra
Dal liceo scientifico "Tullio Levi Civita" un professore si preoccupa per la programmata sparizione del latino. Temo che invece i suoi studenti siano molto meno amareggiati e purtroppo mi accorgo di scivolare verso il nostalgico confronto col mio passato di liceale. Come avrebbero reagito gli studenti degli anni Settanta se li avessero "liberati" dal latino? Mi piacerebbe pubblicare l'opinione di uno studente, dopo quella del professore. In fondo, come ricorda il nostro affezionato lettore Zamarra, viviamo a Roma, qui è cominciato tutto.
marialatella@rcs.it