Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere-Iscrizioni e "tempo pieno" Scuola, un mese di proteste

Corriere-Iscrizioni e "tempo pieno" Scuola, un mese di proteste

Iscrizioni e "tempo pieno" Scuola, un mese di proteste Le famiglie: troppe incognite nella riforma, pronte a mobilitarci "Elementari e medie nel caos". I presidi: aspettiamo direttive MI...

08/01/2004
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Iscrizioni e "tempo pieno" Scuola, un mese di proteste

Le famiglie: troppe incognite nella riforma, pronte a mobilitarci "Elementari e medie nel caos". I presidi: aspettiamo direttive

MILANO - Proroga o non proroga, anticipo o no, è questione di ore. Dopo l'incontro di ieri tra ministero e Anci - l'associazione dei Comuni - per oggi è attesa (anzi, attesissima) la circolare sulle iscrizioni per l'anno scolastico 2004-2005. Finalmente migliaia di genitori sapranno quando iscrivere i figli a scuola, se entro il 31 gennaio o fino a tutto il mese di febbraio. Ma, per una notizia che dovrebbe fugare l'ansia delle famiglie, rimangono ancora le incognite sulla riforma Moratti. E, dunque, sul nodo del tempo pieno.
Maestro tutor, mensa scolastica, portfolio delle competenze, tempo scuola (tre ore settimanali facoltative da aggiungere alle 27 obbligatorie e alle 10 dedicate alla mensa), assistenza dei docenti durante i pasti e mantenimento dell'organico. Nonostante le garanzie della Conferenza Stato Regioni, i dubbi rimangono. E in attesa che il decreto della legge di riforma concluda il suo iter alle commissioni parlamentari, i coordinamenti cittadini in difesa "della vecchia scuola" lanciano una campagna di "controinformazione" ai genitori. "La normativa vigente rimane quella dello scorso anno. Perciò - spiegano i comitati - invitiamo i genitori dei bambini che si iscrivono alla prima elementare e prima media a verificare che nel modello di iscrizione sia inclusa la dicitura "Tempo pieno", "Tempo modulare" e "Tempo prolungato"".
Comitati e famiglie promettono un mese di mobilitazioni per chiedere il ritiro del decreto e "ribadire quanto sia radicato questo modello di scuola e quanto sia assurda la sua abolizione o il suo snaturamento", con dibattiti e manifestazioni.
Intanto, dopo solo un giorno dalla ripresa delle lezioni, i presidi sono già in difficoltà. "Stiamo aspettando che ci dicano qualcosa dal ministero - spiega Domenico Franzetti, vicepreside dell'istituto comprensivo Cavalieri di via Anco Marzio - perché le famiglie ci tempestano di richieste". Tra le domande più frequenti, quella sull'anticipo, che quest'anno (salvo sorprese) dovrebbe essere riconfermato per i bambini che compiranno i sei anni entro il 28 febbraio 2005.
Carla Ruffini, preside della scuola di via Giusti e via Palermo, uno degli istituti che hanno sperimentato la riforma nell'anno 2002-2003, commenta: "Da lunedì farò partire le iscrizioni rilevando le richieste dell'utenza e facendomene interprete al provveditorato. Posso solo dire che i lavoratori di Milano hanno bisogno del tempo pieno e che il nostro collegio è d'accordo. Soprattutto perché nella scuola in cui opero il 35 per cento degli iscritti è straniero. Comunque la nuova legge di riforma e il tempo pieno non sono incompatibili".
Stessi problemi, e stessi dubbi, alle medie, dove l'anno prossimo dovrebbero partire corsi facoltativi e gratuiti per sei ore settimanali. "Con questo nuovo orario - spiegano i dirigenti scolastici - vengono sacrificate ore importanti, e molti professori rischiano di rimanere a casa".
Annachiara Sacchi