Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere-Libri di storia, la risoluzione è irricevibile"

Corriere-Libri di storia, la risoluzione è irricevibile"

commissione Cultura. L'Udc: non è costituzionale. Violante: un'intimidazione verso i professori "Libri di storia, la risoluzione è irricevibile" Giovanardi annuncia che l'esecutivo boccia l...

13/12/2002
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

commissione Cultura. L'Udc: non è costituzionale. Violante: un'intimidazione verso i professori

"Libri di storia, la risoluzione è irricevibile"

Giovanardi annuncia che l'esecutivo boccia la decisione di introdurre controlli sui contenuti dei testi

ROMA - "La risoluzione, per quanto riguarda il governo, è semplicemente irricevibile". Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, respinge l'indicazione votata dalla commissione Cultura della Camera sull'insegnamento della storia. E nel farlo sottolinea che la sua è la posizione dell'esecutivo. Immediata la reazione del deputato di Forza Italia, Fabio Garagnani, promotore della risoluzione che impegna il governo a garantire "criteri oggettivi" nell'insegnamento della storia. "Di risoluzione irricevibile ha parlato solo il ministro Giovanardi, non il governo". L'insegnamento della storia torna ad infiammare il dibattito politico e fa registrare un certo imbarazzo nella maggioranza, dove i centristi e l'area liberal di Forza Italia si sono dissociati dalla proposta Garagnani. L'Udc, per bocca del segretario Marco Follini, ha preso le distanze dal testo approvato in commissione: "E' una baggianata sesquipedale". "Che molti libri stridano con la realtà - ha dichiarato - è un fatto. Che la risoluzione strida con i principi costituzionali, è un altro fatto". E Bruno Tabacci ha rincarato: "Manca solo il controllo sull'orientamento dei libri di testo e poi abbiamo chiuso". Anche il presidente della Commissione Cultura della Camera, Ferdinando Adornato, ha espresso forti dubbi sulla risoluzione: "è uno strumento incongruo". "Avevo proposto - ha dichiarato - un'indagine conoscitiva del Parlamento". "Giovanardi ha ragione, la mozione è irricevibile - ha commentato Ignazio La Russa, presidente dei deputati di An -. L'importante è non negare che il problema esista".
Gli effetti deflagranti della risoluzione, in qualche modo previsti e temuti anche in ambienti governativi - il sottosegretario Valentina Aprea nelle scorse settimane si era augurata un dibattito e non una votazione - non si sono fatti attendere. L'opposizione continua ad esprimere allarme e di fronte alle valutazioni discordanti nella Casa delle Libertà ha chiesto al presidente del Consiglio di spiegare quale sia la posizione del governo sui libri di storia. Una interrogazione in tal senso è stata rivolta al premier dai presidenti dei gruppi dell'Ulivo. "La presentazione della risoluzione Garagnani e la sua approvazione - ha dichiarato il presidente dei deputati Ds Luciano Violante - non sono stati un incidente, ma un'intimidazione molto grave verso chi insegna storia". Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, ha parlato di "misure fasciste". E per Nicola Mancino, il senatore della Margherita, "Il lupo perde il pelo ma non il vizio".

G.Ben.