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Corriere-Milano-Scuola nel caos, 20 mila precari in rivolta

I sindacati: pronti allo sciopero della fame per far valere i nostri diritti. Oggi delegazione milanese in piazza a Roma Scuola nel caos, 20 mila precari in rivolta Cattedre scoperte, c...

26/08/2003
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Corriere della sera

I sindacati: pronti allo sciopero della fame per far valere i nostri diritti. Oggi delegazione milanese in piazza a Roma

Scuola nel caos, 20 mila precari in rivolta

Cattedre scoperte, cresce la rabbia: "A rischio la partenza del nuovo anno". Dutto: "A settembre tutto a posto"

Partiranno da Milano in pullman, in treno, in macchina. Destinazione: Roma, piazza Montecitorio. Appuntamento alle 11 di questa mattina per protestare contro il problema delle cattedre a tempo determinato e sollecitare il governo al riordino del sistema di reclutamento degli insegnanti. I precari di tutta Italia tornano in piazza. Tra loro, anche la delegazione di Milano, in rappresentanza di un esercito di ventimila professori (trentacinquemila in tutta la Lombardia) pronto a dare battaglia per avere un posto di lavoro, per combattere "una normativa che, negli ultimi anni, ha revocato diritti acquisiti, sovvertito priorità già riconosciute, sovrapposto disposizioni contraddittorie, inique e illogiche, disattendendo impegni, mortificando investimenti professionali e umani".

LA PROTESTA - Lucia Iorio, segretario dell'associazione docenti precari di Milano e provincia, sarà oggi tra i manifestanti. "La nostra organizzazione - spiega - respinge qualsiasi ipotesi di chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, la politica dei tagli agli organici, l'assunzione a tempo indeterminato degli insegnanti di religione cattolica che suona come una beffa per chi insegna materie non opzionali". E mentre i precari storici aspettano la bozza del disegno di legge per la gestione delle graduatorie permanenti, già affilano le armi contro i "sissini", i diplomati nelle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario.

IL RICORSO - Oggetto della polemica, i 18 punti tolti ai vincitori di concorso ordinario all'indomani della decisione del Tar del Lazio che ha accolto i ricorsi dei "sissini". "La nostra paura - continua Lucia Iorio - è proprio che i diplomati delle Ssis abbiano un canale privilegiato, che si modifichi il sistema di reclutamento. Chiediamo che le nostre competenze siano valorizzate e che ci sia garantita pari dignità". Per questo motivo, dopo la sentenza del Tar del Lazio, molti precari milanesi si preparano ad appellarsi al Consiglio di Stato per ribaltare un'altra volta le graduatorie e recuperare i 18 punti tolti a luglio.

NOMINE E CATTEDRE - Intanto, però, le scuole-polo sono già pronte ad assegnare le ultime cattedre: il 29 agosto tocca al personale amministrativo, il primo di settembre agli insegnanti di medie e superiori, il 4 settembre agli educatori delle materne e il 5 ai maestri elementari. Cinquemila posti annuali e mille cattedre - questa la denuncia di Uil scuola - che rimarranno scoperte. "Ma il provveditorato - interviene Mario Dutto, direttore scolastico regionale - ha fatto uno sforzo enorme, a luglio, per assegnare il maggior numero di posti. A settembre tutte le cattedre saranno coperte, i ragazzi non corrono il rischio di rimanere soli in classe".

I SINDACATI - E se la protesta di oggi inaugura in pratica l'anno scolastico 2003 - 2004, in programma ci sono già altre agitazioni sindacali. A partire dal primo giorno di scuola, l'11 settembre (in classe un milione e duecentomila studenti lombardi). Leonardo Donofrio, segretario milanese di Uil scuola, invita tutti i precari a riunirsi, per quella data, nelle sede del sindacato di via Campanini, dove inizierà lo sciopero della fame per contestare l'immissione in ruolo degli insegnanti di religione. "Ma è normale - commenta - che chi insegna religione, una materia facoltativa, sia inserito nel sistema scuola, mentre i colleghi di materie fondamentali siano ancora una volta declassati?".

I TAGLI - Cgil Lombardia prepara presidi davanti al provveditorato a favore dei precari, e una contestazione contro i tagli sugli insegnanti di sostegno (200 posti in meno solo a Milano), nonostante l'aumento dei ragazzi disabili nelle scuole. "Quest'anno - commenta Wolfango Pirelli, segretario lombardo di Cgil - avremo un'esplosione della vicenda dei precari. Non sono solo loro a rimetterci per questo assurdo sistema di nomine, ma anche migliaia di ragazzi che non si vedono garantito il diritto ad avere, anno dopo anno, lo stesso insegnante. Bisogna ripristinare regole certe. Altro scandalo, l'Italia è l'unico paese al mondo che ha ridotto obbligo scolastico, visto che con settembre parte il sistema della formazione professionale. In poche parole, dopo la terza media si può anche decidere di non studiare più".

LE TRATTATIVE - Davanti a un autunno che si annuncia caldissimo, le organizzazioni sindacali stanno preparando un'azione comune per discutere tutti i nodi di questo avvio di anno scolastico. "Stiamo trattando - racconta Renato Capelli, segretario regionale di Cisl scuola - per sostenere insieme la causa dei precari. È assurdo che da due anni non si facciano immissioni in ruolo. In più, con il pasticcio delle graduatorie, la politica del governo ha messo tutti contro tutti".

GLI ALTRI NODI - Non solo precari, però. Tra le questioni aperte, quest'anno, c'è la riforma Moratti che parte con l'insegnamento dell'inglese in prima e seconda elementare e con i laboratori di informatica - ma niente tutor e portfolio delle competenze -, gli aumenti dei libri, delle mense scolastiche, le incognite sul sostegno. E i sindacati promettono una dura battaglia.
Annachiara Sacchi

Cronaca di Milano