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Corriere-Milano-Tagli e provocazioni

IL TEMA Tagli e provocazioni È tempo di austerità. I tagli della Finanziaria colpiscono la scuola, dalle materne all'università, fra le proteste generali spesso clamorose, come le dimiss...

16/12/2002
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Corriere della sera

IL TEMA

Tagli e provocazioni

È tempo di austerità. I tagli della Finanziaria colpiscono la scuola, dalle materne all'università, fra le proteste generali spesso clamorose, come le dimissioni di tutti i rettori degli atenei e quelle (minacciate) dei presidi. Le casse dello Stato sono vuote e i sacrifici diventano necessari: su questo non ci piove. Ma perché tagliare là dove c'è già poco e quel poco costituisce un investimento per il futuro? Enrico Letta, responsabile economico della Margherita, fa i conti. "L'intero sistema scolastico entrerà in affanno. Hanno già tagliato i fondi per la formazione e per la sicurezza degli edifici, rischiano il posto 16 mila lavoratori socialmente utili che si occupavano delle pulizie degli istituti".
In questo contesto dall'"effetto devastante" per i tagli che colpiscono il mondo dell'istruzione statale, la Finanziaria aggiunge tuttavia qualche cosa. Da un lato vengono inseriti in ruolo gli insegnanti di religione: circa 20 mila docenti, scelti da vescovi locali, diventeranno dipendenti inamovibili dello Stato. Dall'altro sono stanziati 90 milioni di euro (per un triennio): permetteranno ai genitori che hanno scelto per i loro figli le scuole paritarie di detrarre dalle tasse parte delle rette pagate.
L'Agesc dice di apprezzare questo segnale da parte del Governo che mostra, "seppure inizialmente" di imboccare la "strada giusta", anche se "l'entità della cifra è assolutamente minimale".
Fatti i conti e considerato che sono circa 350 mila gli allievi delle scuole paritarie, il contributo reale per le famiglie è di circa 85 euro l'anno per ogni studente. Nei fatti un contentino più che un vero segnale, il quale sembra escogitato apposta per scatenare polemiche a catena e far parlare chi è contrario di "decisione oscena" del Governo.
Qualche volenteroso nei mesi scorsi aveva cercato di fondare un "movimento bipartisan" per il futuro della scuola. Queste iniziative (solo figurative) rischiano di creare un clima di rissa. Non serve a niente ostentare uno spirito di appartenenza a schieramenti politici. La scuola appartiene a tutti: dare contentini e generare insieme provocazioni nuoce al futuro dell'istruzione.

Cronaca di Milano