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Corriere-Protestate contro questa guerra

Protestate contro questa guerra" Tettamanzi: usiamo ogni mezzo democratico. I sindacati preparano lo sciopero MILANO - Mille voci, idee, proposte. Prima fra tutte, quella del cardinale Dionigi...

20/03/2003
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Corriere della sera

Protestate contro questa guerra"

Tettamanzi: usiamo ogni mezzo democratico. I sindacati preparano lo sciopero

MILANO - Mille voci, idee, proposte. Prima fra tutte, quella del cardinale Dionigi Tettamanzi. Il conflitto in Iraq incombe, e Milano si mobilita. Ieri si sono moltiplicati gli incontri: sia nel sindacato, sia all'interno del "Patto per la pace" e di "Milano contro la guerra", le due "reti" pacifiste cittadine. Ne sono scaturite diverse iniziative. Si parte stasera, con una veglia davanti al Duomo a partire dalle 18 indetta dal Patto per la pace: i cittadini sono invitati a deporre sui gradini del sagrato un segno di pace. Un fiore, un messaggio scritto su un biglietto, una candela accesa. Per la giornata successiva all'attacco, i sindacati hanno proclamato uno sciopero più una manifestazione, la mattina. Un presidio davanti al Duomo, nel pomeriggio. Il sabato successivo all'inizio del conflitto, poi, le organizzazioni pacifiste stanno organizzando un corteo a Milano.
"SENTINELLE DI PACE" - Su tutti gli appelli svetta quello dell'arcivescovo di Milano. Il cardinale Dionigi Tettamanzi spinge "a essere autentiche sentinelle di pace".
L'invito è deciso: "E' necessario impegnarci a fare opere di pace. Sì, la pace va fatta : in casa, nella scuola, sul lavoro, a livello politico, in ambito nazionale e internazionale". Il cardinale Tettamanzi parla di un ipotetico conflitto come "deprecabile" e "condotto a dispetto del diritto internazionale". Esorta inoltre a "condannare questa guerra e chiedere che finisca con ogni mezzo democratico, per incidere sull'opinione pubblica". Il messaggio sarà letto domenica prossima in tutte le chiese della diocesi.
SINDACATO UNITO - Nonostante le difficoltà iniziali a trovare una posizione unitaria sul tema della guerra (a Milano Cgil e Cisl hanno partecipato al Patto per la pace, mentre Uil ha dato fino a oggi soltanto un appoggio esterno) ieri i sindacati confederali hanno concordato un'iniziativa comune: sciopero la mattina immediatamente successiva all'attacco. "Vorrei dirlo con chiarezza: la mia organizzazione considera sbagliata la guerra preventiva contro l'Iraq e un errore la scelta di Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna", ha eliminato ogni dubbio il segretario milanese della Uil, Amedeo Giuliani.
"Lo sciopero non coinvolgerà i mezzi pubblici - precisa Maria Grazia Fabrizio, segretario generale della Cisl milanese -. Ci fermeremo per quattro ore, in modo da permettere la partecipazione a una manifestazione che potrebbe partire da porta Venezia".
Conclude con un appello alla ragionevolezza Susanna Camusso, che è il segretario generale della Cgil lombarda: "L'obiettivo è quello di rendere le iniziative per la pace il più trasversali possibile. Invitiamo tutti alla moderazione negli slogan, nei gesti e alla massima vigilanza".
Rita Querzé