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Corriere-Roma-Basta luoghi comuni contro gli insegnanti

Basta luoghi comuni contro gli insegnanti Gentile signora Latella, sono un'insegnante di Lettere della scuola media statale di Roma "Via Ceneda". Con la mia classe (14 alunni), per andare ad assi...

18/01/2003
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Corriere della sera

Basta luoghi comuni contro gli insegnanti

Gentile signora Latella, sono un'insegnante di Lettere della scuola media statale di Roma "Via Ceneda". Con la mia classe (14 alunni), per andare ad assistere a una proiezione cinematografica, ho scelto di utilizzare i mezzi pubblici: ieri mattina abbiamo quindi preso l'autobus 117 a piazza san Giovanni in Laterano. Ebbene, nonostante il comportamento esemplare dei ragazzi, che hanno tra l'altro ricevuto occhiate tenere e complimenti da parte di una anziana signora tedesca, qualcuno ha avuto da ridire. Un distinto anziano signore, e una matura signora, italiani, ci hanno invitato a scegliere altri mezzi di trasporto per muoverci. Alla mia cortese ma decisa risposta, la gentile signora ha rincarato la dose: gli insegnanti non devono mica timbrare il cartellino come gli operai (leggi: sono nullafacenti senza orario). Tutto ciò mi indigna. Conoscendo la sua sensibilità nei confronti della scuola, la prego di pubblicare questa mia breve lettera di "protesta".
Claudia Di Battista
Non sono pregiudizialmente ostile ai luoghi comuni, ma quello sugli insegnanti che "non timbrano il cartellino" ha sempre il potere di irritarmi. Difendo rocciosamente il principio secondo il quale un Paese "è" il suo sistema scolastico, e la superficialità con la quale, dopo il '68, si è liquidato in Italia il ruolo degli insegnanti mi risulta tuttora incomprensibile. Da un lato si è chiesto loro troppo poco, accontentandosi di farne un serbatoio di voti, prima per la Dc e poi per il Pci, dall'altro si è progressivamente assimilato l'insegnante al mezzemaniche che, per di più, si fa tre mesi di vacanze pagate. L'anziana signora del bus, gentile professoressa Di Battista, non ha capito, e ormai non capirà più, quale differenza corra tra un Paese che forma insegnanti preparati e motivati, riconoscendone socialmente il ruolo, e un Paese che questa fortuna non ce l'ha. Nel dopoguerra la Germania ha costruito il suo rilancio anche grazie a un sistema scolastico efficiente. Oggi sono in crisi anche loro, per colpa, sostiene qualcuno, dell'avvenuta regionalizzazione dell'istruzione. Quali che siano le cause, la crisi della scuola è diventato in Germania un tema importante di discussione collettiva. Da noi, invece, la scuola preoccupa in autunno per l'occupazione dei licei e, in primavera, per i contratti "di tutti gli insegnanti". In mezzo, solo luoghi comuni.
marialatella@rcs.it