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Corriere-scuola e lavoro, centomila in piazza con i Cobas

e lavoro, centomila in piazza con i Cobas Roma: slogan contro il governo, attacchi anche alla sinistra. Assaltata una agenzia di impiego temporaneo ROMA - "Sciopero generale". I sindacati di b...

16/02/2002
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Corriere della sera

e lavoro, centomila in piazza con i Cobas

Roma: slogan contro il governo, attacchi anche alla sinistra. Assaltata una agenzia di impiego temporaneo

ROMA - "Sciopero generale". I sindacati di base scelgono poche parole, quelle scritte sullo striscione che apre il corteo di di Roma, per spiegare il senso delle manifestazioni, della protesta, della rabbia. Che unisce mondi diversi: studenti di Napoli accompagnati dai genitori, infermieri del Niguarda di Milano, professori, immigrati, addetti dei trasporti, operai della Fiat Mirafiori, vigili del fuoco, centri sociali, assistenti tecnici museali. Nel corteo di Roma sfilano in centomila. Cinquantamila in più secondo il leader dei Cobas, Piero Bernocchi, "la vera opposizione sociale al governo". Perché, si legge negli striscioni, "L'articolo 18 non si tocca", "Per salari europei", "In difesa di pensioni e tfr", "Per salvare la scuola pubblica". Cori e slogan colpiscono anche la Cgil e la sinistra, oltre il Governo. In altre città, invece, da Bologna a Catania a Cagliari, la protesta, sostenuta soprattutto da studenti e professori, si ferma a qualche centinaia di persone. Ma si fa sentire, e non solo per i disagi creati nel settore dei trasporti: molti, nella capitale, scelgono di sfilare accompagnati dal frastuono delle cacerolas , pentole e coperchi usati come tamburi, simbolo della protesta del popolo argentino. Ma il rumore è anche quello delle vetrine infrante: quelle dell'agenzia di lavoro Adecco, infrante a Roma, a mezzogiorno da una ventina di persone che si sono staccate dal corteo.

NELLA CAPITALE - Centomila persone (Rdb-Cub, Cobas e altre sigle) arrivate da tutta la penisola hanno attraversato la città fino a confluire in un luogo simbolo, piazza San Giovanni, per il comizio finale: "Questo è lo sciopero generale - hanno detto - in tutta Italia hanno incrociato le braccia quattro milioni e mezzo di lavoratori". Foltissima la rappresentanza studentesca: insieme con professori e genitori sono arrivati da molte città d'Italia, soprattutto dal Sud. "Ma ci sono anche molti insegnanti della Cgil", aggiunge il leader dei Cobas. Il corteo ha bloccato la zona tra Termini e San Giovanni, ma non la città, visto che le due linee della metro hanno continuato a funzionare. E si è svolto pacificamente, eccezion fatta per l'assalto dato all'agenzia Adecco: un'azione fulminea e distruttiva. "Si è trattato di un'azione di smontaggio - ha poi spiegato Francesco Caruso della rete no-global - non è stata fatta alcuna violenza agli impiegati dell'agenzia". Erano due ragazze, in lacrime.

ALTRE CITTÀ - Un corteo di 800 persone ha attraversato il centro di Cagliari: sindacati di base, studenti, e qualche bandiera della Cgil. "In difesa della scuola pubblica", a Bologna, 500 professori di Cobas e Gilda si sono trovati con gli studenti e con delegazioni arrivate da Firenze, Modena, Piacenza, Reggio Emilia, Ferrara. A Catania, venti insegnanti si sono incatenati ai cancelli del liceo Majorana. A Trieste mille persone, tra lavoratori e studenti (Rdb, Cobas, Unione sindacale italiana), ha sfilato in corteo. Corteo di studenti e sindacati di base anche a Perugia.

TRASPORTI - In seguito allo sciopero del personale delle Ferrovie (Ucs-Cobas e Fltu), in Emilia Romagna ha circolato il 50 % dei treni regionali; sette convogli a lunga percorrenza (tre Intercity e quattro Eurostar) sono stati soppressi. A Trieste, invece, sono stati soppressi tutti i treni regionali dalle 9 alle 13. La media nazionale di adesione allo sciopero, secondo le Fs, è stata del sei per cento.

CGIL-CISL-UIL - I tre leader Cofferati, Pezzotta e Angeletti si incontreranno martedì per decidere iniziative di lotta su pensioni e licenziamenti. Ma anche ieri un confronto tra Pezzotta e Epifani (Cgil) si è concluso con posizioni ancora distanti: con il rappresentante della Cgil a sottolineare la durezza di un confronto "senza precedenti" e il segretario della Cisl a frenare sullo sciopero generale: definito "inopportuno" e "un errore" se proclamato da una sola organizzazione.
Alessandro Capponi