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Corriere - Scuola, lo scontro è sull'iscrizione anticipata

Posizioni diverse all'interno del governo soprattutto sulla possibilità di mandare prima i figli alla "materna" e alle "elementari" Scuola, lo scontro è sull'iscrizione anticipata Il ministro ...

13/01/2002
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Corriere della sera

Posizioni diverse all'interno del governo soprattutto sulla possibilità di mandare prima i figli alla "materna" e alle "elementari"

Scuola, lo scontro è sull'iscrizione anticipata

Il ministro Moratti deciso ad andare avanti con la riforma. I dubbi del Biancofiore, Tremonti vuol verificare i costi

ROMA - Letizia Moratti è più che mai determinata a condurre in porto la riforma della scuola. La mancata approvazione della legge al Consiglio dei ministri di venerdì viene considerato solo un incidente di percorso, privo di conseguenze. L'obiettivo resta quello del graduale avvio dei nuovi ordinamenti a partire dal prossimo settembre. Il tempo per completare tutti gli adempimenti necessari, dal varo della legge all'emanazione delle norme di attuazione, non è molto. E lo stop di una settimana o due per ritoccare la proposta costituisce un'ulteriore difficoltà. Non è un caso che nel governo si torni a parlare dello strumento tecnico della delega in alternativa al disegno di legge, proprio per far approvare al più presto la riforma. Ma nello staff della Moratti la sensazione è che la scadenza sarà rispettata. E il ministro, che su questo punto ha preso un impegno ufficiale e solenne in chiusura degli Stati generali, non sembrerebbe disposto ad accettare un rinvio senza conseguenze. L'impianto generale, si fa notare, non è stato messo in discussione, anzi il ministro ha ricevuto i complimenti del premier, del suo vice e dei colleghi. Ora a viale Trastevere ci si prepara a una o due settimane di intenso lavoro per superare le obiezioni emerse durante la riunione, in particolare quelle espresse dai ministri del Biancofiore. Giovanardi e Buttiglione hanno chiesto e ottenuto da Berlusconi un rinvio. Tra i punti da approfondire, il più delicato riguarda la facoltà concessa alle famiglie di anticipare l'iscrizione dei bambini alla materna e alle elementari rispettivamente a due anni e mezzo e a cinque anni e mezzo. Si rischiano davvero degli effetti negativi sullo sviluppo intellettuale e affettivo? Poi c'è il problema dei costi: il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sta cercando di capire quanto si dovrà spendere per attuare la riforma. Non è esclusa un'attuazione graduale, in ragione delle disponibilità.
L'obiezione sulle iscrizioni potrebbe essere superata, ma si tratta per ora solo di una ipotesi, con una applicazione graduale della possibilità di iscrizioni precoci. La proposta della Moratti prevede infatti che nel primo anno di applicazione della riforma potranno andare in prima elementare i bambini che compiono sei anni di età entro il 28 febbraio 2003, con un anticipo di soli due mesi, e non entro il 30 aprile, data prevista per la riforma a regime, ovvero a 5 anni e 4 mesi. La gradualità potrebbe rassicurare quella parte del mondo cattolico che si riconosce nel Biancofiore, nella Cisl, nella associazioni che fanno riferimento alle materne cattoliche, sulla volontà del governo di non stravolgere l'organizzazione della scuola dell'infanzia e della scuola elementare.
Comunque vada, se si vuole mantenere la conclusione della scuola nel diciottesimo anno di età, lasciando i licei di cinque anni, i bambini devono andare in prima elementare con qualche mese di anticipo. In alternativa o si accorcia la durata delle superiori, riportandole a 4 anni come prevedeva l'ipotesi Bertagna, oppure si lascia tutto come è oggi: si va in prima a sei anni e si esce dai licei a 19. Il segretario generale della Cisl scuola, Daniela Colturani, ha rimarcato la preoccupazione del sindacato per la flessibilità delle iscrizioni. Il segretario generale dello Snals, Fedele Ricciato, sembra caldeggiare la soluzione dei 19 anni: "Non è affatto vero - ha detto - che saremmo i soli in Europa". Per lo Snals l'importante è "non toccare l'architettura presentata dal ministro con i cinque anni della secondaria di secondo grado". Intanto il segretario generale della Cgil Scuola, Enrico Panini, ha annunciato una stagione di iniziative e di discussione contro la riforma Moratti. "Le scuole - ha detto - faranno netta opposizione a un disegno di legge che ha l'obiettivo di ridurre l'offerta di istruzione pubblica".
Giulio Benedetti