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Diplomati magistrali, nessuno scampo al licenziamento Salvo non intervenga una sanatoria per legge

L'avvocatura generale ha confermato quanto già detto dal consiglio di stato. interessati 7 mila docenti assunti

24/04/2018
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ItaliaOggi

I diplomati magistrali che sono stati assunti per effetto di sentenze dei giudici amministrativi saranno licenziati. Non tutti: solo i docenti i cui giudizi si sono conclusi o si concluderanno con la vittoria dell'amministrazione. Nessun problema per i docenti che sono stati assunti per effetto di sentenze passate in giudicato. Che rimarranno regolarmente in cattedra essendo ormai definitive le sentenze per effetto delle quali sono stati assunti. Il licenziamento scatterà sia per coloro che sono stati assunti con contratti a tempo determinato che per coloro che sono stati immessi in ruolo. E avrà valore anche nei confronti di coloro che hanno già superato il periodo di prova. Lo ha fatto sapere il ministero dell'istruzione ai sindacati rappresentativi delle scuola nel corso di una riunione che si è tenuta a viale Trastevere il 20 aprile scorso.

Durante la riunione i rappresentanti dell'amministrazione centrale hanno illustrato il contenuto di un parere dell'Avvocatura dello stato sugli effetti della sentenza dell'Adunanza plenaria del Consiglio stato del 20 dicembre scorso (11/2017). Sentenza con la quale i giudici amministrativi hanno cancellato con un colpo di spugna le speranze di migliaia di precari in possesso del diploma magistrale conseguito entro l'anno scolastico 2001/2002 di essere inseriti nelle graduatorie a esaurimento, di essere immessi in ruolo e, in migliaia di casi, di conservare l'immissione in ruolo già ottenuta.

Le immissioni in ruolo in bilico sono 6.669: 1.030 nella scuola dell'infanzia e 5.639 nella scuola primaria: circa i 2/3 delle assunzioni sono state effettuate prima del 2017/2018, in prevalenza nel 2016/2017 e un terzo riguarda docenti immessi in ruolo nell'anno in corso. Si tratta di insegnanti che, non essendo inclusi nelle graduatorie a esaurimento, avevano presentato a suo tempo un ricorso al giudice amministrativo per esservi inclusi inoltrando un ricorso d'urgenza. Sennonché, a seguito del mutato orientamento del Consiglio di stato, i ricorrenti anziché essere inclusi solo pro forma nelle graduatorie a esaurimento (senza diritto di assunzione) sono stati inclusi a pettine e pieno titolo, ma con la condizione che, in caso di soccombenza in giudizio, sarebbero stati cancellati dalla graduatoria e, se assunti per effetto dell'inclusione nella graduatoria, sarebbero stati licenziati. L'assunzione condizionata è stata formalizzata apponendo al contratto di assunzione una cosiddetta clausola risolutiva espressa. Vale a dire, inserendo una pattuizione secondo la quale, a seguito della soccombenza in giudizio, venendo meno i presupposti dell'assunzione, l'assunzione sarebbe stata posta nel nulla. Ed è esattamente quello che sta accadendo ai diplomati magistrali assunti per effetto di provvedimenti cautelari dei giudici amministrativi.

L'Adunanza plenaria del Consiglio di stato, infatti, si è pronunciata nel senso della inesistenza del diritto dei diplomati magistrali ad essere inclusi nelle graduatorie a esaurimento. E ciò sta portando e porterà, inevitabilmente, i giudizi in corso ad un esito conforme a quanto stabilito dall'Adunanza. Le immissioni in ruolo da annullare sono concentrate al Nord, dove le graduatorie a esaurimento sono in gran parte esaurite.

Nel settentrione, infatti, sono stati immessi in ruolo 499 docenti di scuola dell'infanzia e 4970 docenti di scuola primaria, per un totale di 5469 immissioni in ruolo da annullare: l'82% del totale. Al centro le immissioni in ruolo nell'infanzia sono state 362 e nella primaria 492 per un totale di 854 assunti a tempo indeterminato, sempre con clausola risolutiva: il 12, 8% del totale. Fanalino di coda il Sud, dove le graduatorie recano ancora in gran parte precari storici con molti punti. Nel meridione, infatti, le immissioni nell'infanzia sono state 169 e nella primaria 177, in tutto 346: il 5,2% del totale.

Per avere un'idea della distribuzione territoriale del fenomeno basti pensare che in Lombardia nella scuola primaria sono state effettuate 2434 immissioni in ruolo con condizione risolutiva e in Sicilia soltanto una. E poi c'è il dato delle assunzioni a tempo determinato, una dato ben più corposo di quello delle immissioni in ruolo. E infine, quello degli aspiranti docenti inclusi nelle graduatorie a esaurimento. Dato che si stima in circa 30mila unità.

Durante l'incontro a viale Trastevere, peraltro, i rappresentanti dell'amministrazione centrale hanno spiegato che l'amministrazione non procederà in autotutela al licenziamento dei docenti che sono stati immessi in ruolo con sentenza passata in giudicato. E non depennerà automaticamente gli aspiranti docenti inclusi in graduatoria a esaurimento sempre per effetto di sentenza dei giudici amministrativi.

licenziamenti e i depennamenti interesseranno solo i docenti che risulteranno soccombenti in giudizio, a mano a mano che i giudizi andranno in decisione. Pertanto, fino a quando i procedimenti rimarranno quiescenti, i docenti interessati continueranno regolarmente a lavorare o ad essere inclusi nelle graduatorie a esaurimento.