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Docenti, primo ok dal Senato per l’abolizione della chiamata diretta

L’istituto previsto dalla Buona Scuola di Renzi per promuovere l’incrocio tra curricula dei docenti e esigenze della scuola. Non è mai decollato

19/07/2019
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Corriere della sera

VAlentina Santarpia

Via libera da parte del Senato al ddl che abolisce l’istituto della chiamata per competenze dei docenti, la cosiddetta chiamata diretta. Il provvedimento ha ottenuto 146 sì, 66 no e 9 astenuti. Il testo ora passa alla Camera. La chiamata diretta era stata introdotta dalla Buona Scuola di Renzi per provare ad assegnare i docenti giusti alle scuole: incrociando cioè il curriculum degli insegnanti e le esigenze dei dirigenti, i professori senza una cattedra fissa potevano trovare una collocazione adatta. Almeno nell’idea iniziale della legge 107. La realtà era stata un po’ diversa: perché molti docenti che avevano dato la propria disponibilità anche a colloquio con i presidi, poi in realtà si tiravano indietro per motivi di trasferimenti, malattie, richieste di avvicinamenti. E così finivano per lasciare le scuole in panne. Sulla carta, insomma, un ottimo sistema per premiare meriti e competenze. Nella realtà, non era mai riuscita a tradursi in un efficiente meccanismo, tant’è vero che già un anno dopo i sindacati l’avevano smontata. E adesso arriva una legge che la sopprime del tutto.

Le reazioni

«Oggi è una bella giornata per gli insegnanti italiani e per tutto il mondo della scuola. Dando seguito a un impegno assunto dal Movimento 5 Stelle in campagna elettorale, oggi il Senato ha approvato il disegno di legge a prima firma della capogruppo in commissione istruzione Bianca Laura Granato, che abolisce la chiamata diretta e gli ambiti territoriali», esultano i senatori M5S. «Finalmente viene abolita la chiamata diretta dei docenti da parte dei Dirigenti Scolastici, introdotta dalla cosiddetta «Buona Scuola», che ha creato diverse disfunzionalità e che è necessario correggere. L’individuazione del docente a cui assegnare la cattedra/posto deve avvenire esclusivamente sulla base del punteggio della mobilità, già comprensivo sia dell’esperienza professionale che dei titoli culturali e didattici», aggiunge Loredana De Petris, Leu, presidente del gruppo Misto. Più tiepida la reazione di Fratelli d’Italia: «Il governo del `cambiamento´ aveva annunciato nel suo contratto di voler smantellare la riforma di Renzi, la `Buona scuola´, invece dobbiamo accontentarci della sola abolizione della chiamata diretta», dice Antonio Iannone, annunciando comunque il voto favorevole del suo gruppo al ddl che abolisce la chiamata diretta dei docenti. Ora bisognerà aspettare l’approvazione definitiva.