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DPEF: il governo non cambia le previsioni

La Stampa (Del 30/10/2001 Sezione: Economia Pag. 27) PRUDENTE VEGAS: "I NUMERI POTRANNO ESSERE RIVISTI". IN FINANZIARIA PIU' FONDI PER LA SCUOLA. NOVITA' PER LA CESSIONE DELLE MUNICIPALIZZATE ...

30/10/2001
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La Stampa
(Del 30/10/2001 Sezione: Economia Pag. 27)

PRUDENTE VEGAS: "I NUMERI POTRANNO ESSERE RIVISTI". IN FINANZIARIA PIU' FONDI PER LA SCUOLA. NOVITA' PER LA CESSIONE DELLE MUNICIPALIZZATE
Dpef, il governo non cambia le previsioni
Oggi da Maroni vertice su pensioni e lavoro

ROMA Il governo non cambia le sue previsioni: certo, c'è una frenata dell'economia mondiale, sui mercati si diffonde il pessimismo, gli osservatori internazionali (a partire dal Fmi) sono particolarmente preoccupati: eppure, Palazzo Chigi - nella nota di variazione al Dpef presentata ieri al Senato - non ha introdotto alcun cambiamento rispetto agli obiettivi macroeconomici indicati nella Relazione Previsionale e Programmatica di fine settembre. Dunque, tutto confermato: crescita economica 2001 al 2%, al 2,3% nel 2002; rapporto deficit/pil 2001 all'1,1%, allo 0,5% nel 2002. Una prova di grande fiducia nelle possibilità dell'economia italiana, tanto addirittura da puntare ancora su tassi di crescita fortissimi, intorno al 3 per cento, dopo il 2002, una volta superata l'emergenza provocata dalla crisi internazionale. Vero è che è lo stesso ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in una intervista all'"International Herald Tribune", a far capire che nonostante l'ottimismo i numeri potrebbero essere rivisti: al quotidiano in lingua inglese il ministro parla di un deficit 2001 a quota 1,2% del Pil; ma le cifre, comprese quelle sulla crescita, sono soprattutto cifre-obiettivo, dice Tremonti, e "sappiamo tutti che gli obiettivi possono essere soggetti a modifiche". Da Roma, il sottosegretario al Tesoro Giuseppe Vegas chiarisce che la nota d'aggiornamento mostra "un quadro interlocutorio", che ora è troppo presto per capire, che successivamente i numeri potranno essere rivisti: ma il Parlamento insisteva per avere la "nota" aggiornata, "e noi l'abbiamo fatta". Molte speranze, sostiene il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano, sono riposte nell'economia statunitense: "prevediamo che nel secondo trimestre 2002 si potrà avere un completo risanamento dell'economia Usa", dice il ministro. In Senato continua la discussione della Finanziaria 2002, con le consuete schermaglie. Ieri la Commissione Bilancio ha dato via libera alle norme che tagliano gli stanziamenti destinati agli Enti pubblici diversi da quelli territoriali e consentono l'esternalizzazione presso privati di alcune attività di servizio. Il governo presenterà in aula alcune modifiche alla norma che sancisce la scissione tra proprietà e gestione delle reti dei servizi pubblici locali: per Vegas, si manterrà la facoltà per i Comuni di cedere il controllo delle ex-municipalizzate, e sarà "regolato meglio" il periodo transitorio. Altra novità di rilievo, un emendamento del governo che stanzia più fondi per la contrattazione integrativa della scuola (128 milioni di euro in più). Oltre a risorse aggiuntive, le modifiche studiate per pacificare il mondo dei docenti prevedono tra l'altro la volontarietà per l'aumento delle ore di lezione fino ad un massimo di 24 ore settimanali, e la copertura con personale interno delle supplenze per assenze fino a 15 giorni. Infine, oggi in Commissione il ministro del Welfare Maroni illustrerà i criteri individuati dal governo per aumentare le pensioni al di sotto di un milione di lire, sciogliendo dubbi e interrogativi su chi avrà l'aumento e chi no. E una curiosa polemica tra maggioranza e opposizione si è scatenata in merito a un emendamento presentanto da senatori della Casa delle Libertà mirato a far transitare negli organici della Presidenza del Consiglio (dunque, assumendoli) una trentina di persone che attualmente lavorano presso i gruppi parlamentari, quasi tutti presso quelli della maggioranza. "È una porcheria - ha tuonato Paolo Giaretta, della Margherita - è un modo per aggirare la regola fondamentale in base alla quale si entra nella pubblica amministrazione solo tramite concorso. Così, invece, si passa dal partito al gruppo e dal gruppo alla pubblica amministrazione". L'opposizione minaccia così una battaglia ostruzionistica, tanto da far dichiarare il relatore di maggioranza alla Finanziaria Ivo Tarolli (Ccd-Cdu) che l'emendamento verrà accantonato. Insiste, invece, il primo firmatario, il forzista Mario Ferrara: "si tratta di un'operazione di stabilizzazione, già compiuta in passato, di personale distaccato e comandato da aziende private, che ha alte qualifiche professionali in ambito parlamentare". Dalla Casa delle Libertà si lascia capire che è in corso una trattativa per "regolarizzare" anche personale impiegato dai gruppi del centrosinistra. L'opposizione nega, e minaccia querele.
Roberto Giovannini