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Eco di Bergamo-Lo Stato "scippa" i soldi risparmiati dalle scuole

Lo Stato "scippa" i soldi risparmiati dalle scuole Lettera dall'ufficio regionale: l'avanzo del 2002 per didattica e amministrazione non sarà restituito Studenti delle superiori: il bilancio degl...

23/04/2003
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Eco di Bergamo

Lo Stato "scippa" i soldi risparmiati dalle scuole
Lettera dall'ufficio regionale: l'avanzo del 2002 per didattica e amministrazione non sarà restituito

Studenti delle superiori: il bilancio degli istituti della Bergamasca è una "scala" in discesa. Lo Stato ha tagliato i risparmi del 2002 (Agenzia Fotogramma)
"Scusate presidi, abbiamo scherzato. Quei soldi che avevate risparmiato l'anno scorso per il funzionamento delle scuole (gli avanzi di amministrazione) e che ora, nel vostro bilancio 2003, figurano come residui attivi, sono spariti.
In pratica quelle cifre su cui facevate conto e che avete già impegnato per comprare macchinari per i laboratori, materiale per le esercitazioni e quant'altro, cioè tutto l'occorrente per garantire un servizio di qualità agli allievi, ebbene quegli euro sono azzerati e dovete arrangiarvi con quello che avete". Così i sindacati ironizzano sulla sorpresa che gli istituti scolastici statali della Bergamasca hanno ricevuto per Pasqua e che è arrivata per posta del tutto inaspettata gettando le scuole nel più totale sconcerto. Sulla questione i sindacati provinciali hanno già attivato le loro segreterie nazionali e stanno pensando alla mobilitazione.
Ad annunciare la sorpresa dei fondi azzerati è una lettera con cui si invitano le scuole a "predisporre la radiazione dei residui attivi creati al 31 dicembre 2002" relativi al finanziamento per il funzionamento amministrativo e didattico appunto del 2002. Queste risorse promesse e ora mancate ammontano a 835 mila euro. Che rispetto al budget complessivo per questa voce di spesa nel 2002, pari a 3 milioni e 9 mila euro, significa toglierne una bella fetta, pari al 27,79 per cento dei finanziamenti in meno. Questo è il quadro che emerge dalle cifre ufficiali che fotografano la situazione finanziaria complessiva delle scuole di Bergamo e provincia. Ma in aggiunta agli euro appena radiati, sono ancora in sospeso risorse pari a un milione e 428 mila euro per il 2001, guardando solo alle spese di funzionamento. E in questo caso non si sa quando arriveranno gli accreditamenti che seguono la linea ministero-ufficio scolastico regionale - ex provveditorato - scuole.
Il mondo della scuola ora è in subbuglio perché gli 835 mila euro erano già stati assegnati dal ministero ma non ancora accreditati, cioè annunciati ma non trasferiti. Molti presidi ne sono venuti a conoscenza soltanto ieri, alla riapertura degli uffici dopo la pausa pasquale. La lettera porta infatti la data del 17 aprile. Nel documento il Centro servizi amministrativi di Bergamo (ex provveditorato) avvisa che l'Ufficio scolastico regionale "ha comunicato l'impossibilità di assegnare il saldo dovuto per le spese di funzionamento amministrativo e didattico riferito all'anno 2002 e ciò a seguito del decreto del ministero dell'Economia del 29 novembre 2002".
Quel famoso decreto Tremonti taglia-spese già a suo tempo vituperato da molti. Un decreto - si legge nella nota - che ha comportato il contenimento degli impegni di spesa riducendo la disponibilità sugli stanziamenti.
Da allora sono passati cinque mesi. "Perché non dirlo prima? Proprio perché si voleva che i dirigenti scolastici registrassero degli avanzi di bilancio per poi portarglieli via quando era tempo di spenderli '#8211; commenta Corrado Ezio Barachetti (Cgil-Scuola) '#8211;. Un atto di furbizia. È un'assurdità chiedere alle scuole di realizzare economie per non pesare sulle finanze statali e gestirsi autonomamente se poi queste risorse te le portano via a fronte di enormi sacrifici fatti dai presidi per reinvestirle". Da qui la denuncia a tutta la politica dei tagli. In particolare, il bilancio complessivo delle scuole del 2002 era pari all'80 per cento del bilancio 2001. "E così via, di taglio in taglio si risale fino al '99 '#8211; puntualizza ancora Barachetti '#8211; . Di fatto l'attuale bilancio corrisponde al 56 per cento di quello di quattro anni fa".
Nella nostra provincia poi la questione tagli si tinge di giallo. Secondo infatti i dati ufficiali il budget complessivo del 2002 per le spese di funzionamento non corrisponde nemmeno all'80, ma al 76,12 per cento del 2001.
E anche su questa questione i sindacati vogliono far luce. Intanto però i soldi radiati rappresentano la prima emergenza. "Vuol dire mancanza di programmazione, è inammissibile che lo Stato assegni i fondi e poi li ritiri spiazzando le scuole" sbotta infuriato Loris Renato Colombo (Snals). E rincara: "Dalle scuole ci stanno arrivando decine di lettere di denuncia: presidi assediati dai fornitori, scuole che hanno impegnato l'intera somma prevista ora non possono pagare i creditori. In questo frangente lo Snals regionale ha già inviato una formale diffida all'Ufficio scolastico regionale richiedendole anche finanziamenti straordinari per il 2003 nella stessa misura di quelli radiati".
Duro anche Mario Fiorendi (Cisl-Scuola): "Condanniamo questi ulteriori tagli ragionieristici fatti a colpi di decreti. Ne va addirittura di tutta l'ordinaria amministrazione con il rischio che le scuole chiudano i battenti". Sulla stessa linea Sebastiano Testa (Uil-Scuola) che minaccia una massiccia mobilitazione contro un atto "illegale". Sulla questione Mario Giacomo Dutto, direttore dell'Ufficio scolastico regionale, getta acqua sul fuoco. "Solo ora abbiamo inviato alle scuole questa precisazione perché si sperava che le risorse a livello governativo fossero ricostituite". Ma ora che le disposizioni taglia-spese non sono rientrate cosa succederà? "Le scuole dovranno uniformarsi al decreto Tremonti e dovranno ricontabilizzare le risorse in modo corretto". E le difficoltà in cui versano le scuole bergamasche? Gli chiediamo: "Le scuole si rivolgano all'ex provveditorato, poi in base alle segnalazioni noi affronteremo i problemi specifici".
Teresa Capezzuto