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Eco di Bergamo-Scuola, lo sciopero si avvicina

cuola, lo sciopero si avvicina Scuola, si va verso lo sciopero. I sindacati (Cisl, Cgil, Uil-Scuola, Snals) lanciano l'affondo e proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola, ...

16/02/2003
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Eco di Bergamo

cuola, lo sciopero si avvicina
Scuola, si va verso lo sciopero. I sindacati (Cisl, Cgil, Uil-Scuola, Snals) lanciano l'affondo e proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola, con l'avvio delle procedure previste per la proclamazione dello sciopero che, in assenza di un cambiamento di rotta, verrà fissato per il 24 marzo.
La protesta dipende dal fatto che il Governo non ha ancora creato le condizioni per la chiusura del contratto, scaduto da oltre 14 mesi. Altri motivi dell'azione di protesta riguardano la mancata immissione in ruolo di insegnanti e non docenti, come i tagli alla spesa e agli organici (circa 12.500 posti in meno dal prossimo settembre su scala nazionale - ndr).
E non si placano le polemiche nemmeno sul contestato disegno di legge di riforma dei cicli scolastici. In particolare Cisl e Cisl-Scuola provinciale ribadiscono il loro "no" alla riforma. Le critiche più feroci riguardano la "blindatura" riservata alla legge senza il coinvolgimento della scuola reale, la riduzione dell'offerta formativa in parallelo ai pesanti tagli del personale prospettati per il finanziamento della riforma, la "selezione sociale" introdotta attraverso l'anticipo dell'iscrizione e la precoce "canalizzazione" al percorso secondario, le incognite relative al destino professionale degli insegnanti.
Intanto il Ddl va avanti e martedì dovrebbe riprendere la votazione in aula alla Camera. Si prevede che la discussione dovrebbe subire un'accelerata che potrebbe anche portare al sì finale dei deputati. Poi, il testo dovrà tornare al Senato per la ratifica definitiva del provvedimento. Ma Cisl e Cisl-Scuola di Bergamo sottolineano come istruzione e formazione svolgano un ruolo strategico per lo sviluppo del Paese e perciò auspicano con forza che il dibattito parlamentare possa ancora favorire con il più ampio consenso democratico una riforma che sia realmente partecipata e condivisa. "Non vogliamo una scuola gerarchizzata, luogo di conflitti e competitività - si legge nella nota - Ci opponiamo ai pesanti e sistematici tagli agli organici e alla progressiva riduzione delle risorse finanziarie, come alla precarizzazione dei rapporti di lavoro e a un reclutamento che non tiene conto delle esperienze professionali e di lavoro consolidate".
Teresa Capezzuto