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Effetto quota 100: 70 mila cattedre vuote il prossimo settembre

Il ministero sta facendo una corsa contro il tempo per bandire concorsi per insegnanti per prepararsi all’uscita dei prof: sono il doppio dello scorso anno.

23/10/2018
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Corriere della sera

Potrebbero essere settantamila se non di più gli insegnanti che entro il prossimo settembre vanno in pensione grazie alle nuove norme in legge di bilancio sulla quota 100. Un turn over che è quasi il doppio rispetto a quello degli scorsi anni che si aggirava sui 35-40 mila avvicendamenti all’anno. Così dopo lo stop dal 2014 - dovuto all’incremento dell’età pensionabile previsto dalla legge Fornero - improvvisamente nella scuola si rischia di trovarsi senza prof da mettere in ruolo per sostituire i pensionati.

Gli effetti delle riforme

E’ una delle grane che dovrà affrontare nei prossimi mesi il ministero dell’Istruzione: in realtà un aumento dei pensionamenti è fisiologico ed è dovuto al fatto che gli insegnanti di ruolo hanno in media un’età «elevata» e che in questi prossimi anni arrivano in pensione gli insegnanti che hanno iniziato negli anni ottanta, che sono moltissimi. Ma ora, se a questo andamento, si aggiunge la novità di quota cento (sessantadue anni di età e 38 di contributi), l’effetto può essere dirompente.

Tutti i concorsi

Il concorso 2016, a causa anche dei tanti bocciati, aveva lasciato già diverse migliaia di cattedre vuote, lo scorso settembre mancavano all’appello per avere il ruolo ben 20 mila insegnanti. Difficile immaginare che per l’anno prossimo la situazione migliori. E’ anche per questo che il ministro Marco Bussetti ha intenzione di accelerare con i concorsi per insegnanti: ha appena bandito quello straordinario per i diplomati magistrali e ne ha promesso un secondo per i laureati. Vuole promuovere l’ingresso di 12 mila insegnanti di ginnastica e anche di musica e vuole accelerare il percorso per il concorso ordinario riducendo il tirocinio formativo.