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Fuoriregistro-Pronto, c'è qualcuno?

Pronto, c'è qualcuno? di Maurizia Marchetti - 26-04-2003 Come a noi addetti è noto, nelle scuole italiane di ogni ordine e grado si sta assistendo alla riduzione del numero delle classi non...

26/04/2003
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Fuoriregistro

Pronto, c'è qualcuno?
di Maurizia Marchetti - 26-04-2003

Come a noi addetti è noto, nelle scuole italiane di ogni ordine e grado si sta assistendo alla riduzione del numero delle classi nonché ristrutturazione e riduzione delle cattedre con evidenti effetti nefasti sulla qualità dell'istruzione.
Gli insegnanti soprannumerari sul territorio nazionale saranno in numero molto consistente (pari ad un' industria di discrete dimensioni). Ma sono dispersi nelle varie regioni e questo fa sì che alla fine il problema non emerga.

I mass-media non ne parlano, i politici sonnecchiano (quanti erano gli assenti fra le fila dell'opposizione quando veniva votata la Riforma?), la Finanziaria, a quanto pare, è stata interpretata in modo diverso dai vari C.S.A.

Per questo motivo ho inviato la seguente e-mail a "Ballarò"(Raitre) e a Corrado Augias (La Repubblica), ma attendo reazioni e proposte almeno dai colleghi.
Non servirà a nulla, ma sono del parere che il silenzio può essere assordante solo per coscienze particolarmente sensibili.
E perciò RARE.

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Pronto, c'è qualcuno ?

No, non sono la ben nota particella di sodio della pubblicità, ma mi sento sola ugualmente.

Qualcuno di voi, signori dei mass media, si è minimamente accorto di ciò che si profila all'orizzonte di migliaia di insegnanti ed alunni per il prossimo anno scolastico ? No ?
Bene, allora ve lo dico io.

1) Migliaia di insegnanti resteranno senza cattedre o con situazioni talmente precarie da essere almeno in parte già fuori dal loro posto di lavoro.

2) Gli alunni si troveranno in classi molto numerose, sottoposti ad una alternanza annuale o quasi di alcuni docenti, ad esempio di lingua straniera (per intenderci il tanto famoso inglese, insieme all'informatica, punta di diamante della futura "scuola di qualità").

Il tutto in barba all'articolo 22 della Finanziaria 2003, all'innalzamento della qualità della scuola e della formazione, ai programmi individualizzati per gli studenti.

Ma tutto tace.

Capisco che c'è la guerra, il terrorismo, la SARS, ma c'è qualcuno cui interessino ogni tanto gli oscuri lavoratori della scuola e la scuola pubblica in generale ?

Anche volendo prescindere dalla difesa dei posti di lavoro (. ma l'economia non gira anche con me ?), il Paese non può permettersi di mandare in tilt il sistema dell'istruzione pubblica a meno che non si voglia che, in futuro, le uniche teste pensanti siano quelle che hanno avuto l'opportunità di avere una istruzione degna di essere chiamata tale magari in qualche scuola di élite profumatamente pagata.

E poi: riuscite lontanamente ad immaginare l'effetto che ci fa vedere teletrasmesso il messaggio "la scuola cresce con te" ?

Una insegnante veramente incazzata (a scuola si impara la proprietà di linguaggio e questo mi pare il termine piu' adatto).

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