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Gazzetta di >Modena-Oggi un cuore per la scuola pubblica

MODENA venerdì 14 febbraio 2003, S. Valentino Oggi un cuore per la scuola pubblica San Valentino contro la Riforma Moratti, ritrovo in piazza Grande "Ti abbiamo nel cuore scuola p...

14/02/2003
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Gazzetta di Modena

MODENA
venerdì 14 febbraio 2003, S. Valentino
Oggi un cuore per la scuola pubblica
San Valentino contro la Riforma Moratti, ritrovo in piazza Grande

"Ti abbiamo nel cuore scuola pubblica". E' lo slogan di un adesivo che sarà distribuito oggi dagli Autoconvocati di Modena e Vignola e da Scuolafutura di Carpi. Un adesivo per sostenere un modo di insegnare che, secondo gli organizzatori, verrà spazzato via dalla Riforma Moratti. Hanno aderito numerosi istituti, comitati di genitori e sindacati scolastici provinciali
L'appuntamento è per oggi in piazza Grande per un San Valentino che mescola politica e ironia. "Siamo preoccupati per il futuro della scuola pubblica - scrivono gli organizzatori della manifestazione - e arrabbiati perché rischia di non essere più la scuola di tutti. Lavoriamo e studiamo in una scuola che permette a tutti di esserci, apprendere e conoscere, confrontare le opinioni, costruire idee. Tale scuola vogliamo mantenere e se possibile migliorare".
Anche i Ds di Modena appoggiano l'iniziativa dell'adesivo col cuore. "Anche noi siamo profondamente preoccupati per le sorti della scuola pubblica che ha ricevuto un duro colpo dalla Legge Finanziaria che ha tagliato 300 milioni di euro per il 2003, ridotto di 24mila unità gli insegnanti per il periodo 2003-05 e 6mila ausiliarie nello stesso periodo. A tutto ciò va aggiunto che i tagli agli aneti locali metteranno in difficoltà servizi essenziali anche nel settore scolastico. C'è infatti il rischio reale che venga cancellato il tempo prolungato alle scuole medie che sia ridotto il numero di elementari che offre il tempo pieno, che sia cancellata l'educazione degli adulti, che vengano meno gli insegnanti di appoggio ai bambini svantaggiati e i progetti di didattica specializzati per i figli di lavoratori immigrati".