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Gazzetta di Parma-Togliete la bandiera della pace

"Togliete la bandiera della pace" Alle elementari di Riccò il prefetto fa rimuovere lo stendardo arcobaleno FORNOVO - "Non vogliamo la guerra". I bambini e le insegnanti della scuola ...

23/02/2003
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Gazzetta di Parma

"Togliete la bandiera della pace"
Alle elementari di Riccò il prefetto fa rimuovere lo stendardo arcobaleno
FORNOVO - "Non vogliamo la guerra". I bambini e le insegnanti della scuola elementare di Riccò proprio non ci stanno. Non hanno mandato giù l'ordine, arrivato direttamente dalla Prefettura di Parma ed eseguito dai Vigili Urbani del Comune di Fornovo, di togliere la bandiera con la scritta "pace": quella che da diverse settimane colora i balconi o le finestre di tante case private.
Le righe arcobaleno della bandiera accoglievano all'entrata tutti ragazzi. Fino a venerdì della settimana scorsa. Ora al posto del vessillo "proibito", fatto rimuovere, c'è un cartello fatto a mano: non è di tessuto ma di carta, non è stampato ma decorato a pennarelli. Ma il concetto che si legge a chiare lettere non cambia: non vogliamo la guerra, appunto, frase che precede l'Articolo 11 della Costituzione italiana, riportato per esteso.

"La decisione di apporre la bandiera fuori dal nostro edificio - spiega Paola Bernazzoli, una delle insegnanti del plesso - l'abbiamo presa insieme ai bambini, dopo aver chiesto l'autorizzazione alla Direzione Didattica di Fornovo. Anche il direttore ha deciso di metterne una alla finestra degli uffici. Per noi non si tratta di un semplice slogan o di un gesto "di moda" per far parlare di noi ma è il risultato di un lungo percorso in cui la scuola crede, messo in pratica da anni, ascoltando testimonianze di reduci e anziani, leggendo e visitando luoghi vicini e lontani dove la guerra ha lasciato traccia e soprattutto basando tutta la programmazione didattica su questi principi universali: la pace, la solidarietà, il rispetto delle diversità, l'integrazione, temi che i bambini elaborano attraverso scritti, disegni e laboratori".

Meno di un mese fa, gli stessi ragazzi hanno messo insieme uno spettacolo in occasione della giornata della memoria: parole e canzoni che dicevano in sostanza "quello che è successo nei campi di sterminio non deve più accadere".

La vicenda ha avuto inizio una settimana fa, quando i Vigili Urbani si sono presentati in Direzione Didattica, inviati dai Carabinieri della Stazione di Fornovo Taro, per rimuovere la bandiera esposta ad una delle finestre.

La richiesta di rimozione faceva seguito alla nota della Prefettura di Parma, in base alla quale "Non possono essere esposte bandiere straniere e neppure simboli privati (es. insegne di partito, simboli di associazioni e organismi vari) sugli edifici pubblici statali, regionali e degli enti locali".

Il direttore Aluisi Tosolini, non presente in sede in quel momento, ha scritto nella stessa giornata una lettera al sindaco di Fornovo per chiedere chiarimenti riguardo alla normativa in base alla quale "i Vigili di Fornovo sono intervenuti presso la Direzione didattica che, come noto, - dice la lettera ha come compito principale non solo l'alfabetizzazione culturale ma anche l'educazione alla convivenza democratica, fondata sulla Costituzione Italiana, sulla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo".

Il sindaco Johann Marzani ha girato la lettera del direttore direttamente al prefetto. Lunedì scorso Tosolini ha scritto quindi una successiva lettera a tutti i plessi del Circolo Didattico, nella quale, oltre a dichiarare di non essere concorde con l'interpretazione sottesa alla nota del prefetto, invita i docenti a ritirare l'arcobaleno, per non incorrere in atti di disobbedienza civile. "Ciò - scrive Tosolini - evidentemente non significa ammainare la bandiera della pace. Anzi, credo possa costituire un'importante lezione di educazione civica un sereno dibattito interno alle classi interessate che potrebbero anche prevedere una richiesta, da parte degli alunni, di ulteriori spiegazioni al Prefetto di Parma".

La missiva conteneva anche il consiglio di sostituire il simbolo della pace con l'esposizione dell'articolo 11 della Costituzione. Detto fatto. La scuola di Riccò ha esposto allora il cartello "fatto in casa" e i bambini scrivono una lettera indirizzandola al prefetto, al sindaco e alla Direzione didattica.

Le insegnanti del plesso sono state quindi contattate da un responsabile dell'Ufficio stampa del sito "bandiere di pace. org", che aveva ricevuto, tramite un genitore della scuola, una comunicazione sui fatti accaduti, per chiedere la disponibilità a parlarne nell'ambito di un servizio per Raitre. Mercoledì è arrivata dunque a Riccò una troupe della trasmissione "Primo piano" che ha raccoto le testimonianze dei bambini, del sindaco, del direttore e di un'insegnante.

Il servizio è andato in onda giovedì sera su Raitre, ed essendo passato a tarda ora, i bambini, che già erano a letto, se lo sono registrato, per guardarlo e commentarlo insieme. Come sempre, a scuola.

Do. C.