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Gazzetta di Reggio-EFFETTI IRREVERSIBILIDALLA CONTRORIFORMA

EFFETTI IRREVERSIBILIDALLA CONTRORIFORMA Mirko Tutino Segretario comunale Sg - Reggio Centinaia e centinaia di ragazzi delle scuole superiori stanno preparando in queste ore, un'imponente mobili...

05/12/2002
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Gazzetta di Reggio

EFFETTI IRREVERSIBILIDALLA CONTRORIFORMA

Mirko Tutino Segretario comunale Sg - Reggio

Centinaia e centinaia di ragazzi delle scuole superiori stanno preparando in queste ore, un'imponente mobilitazione contro la politica del Governo sulla scuola. E' necessario capire i motivi della mobilitazione. La proposta di controriforma della Moratti non è un semplice riordino della burocrazia scolastica, ma è l'inizio di un nuovo modello di scuola. Imporre a uno studente di 12 anni la scelta tra un'istruzione professionale e un'istruzione liceale, senza che siano forniti gli strumenti necessari di base, utilizzabili in ogni campo della formazione, sia tecnica, professionale o liceale, avrà conseguenze enormi sulla società dei prossimi decenni.
Al termine dell'istruzione primaria le capacità di scegliere l'indirizzo in cui orientare i propri studi futuri, e di conseguenza, la propria vita, sono condizionate da tanti fattori, non ultimi quello del contesto familiare o sociale. La scelta portata avanti in quella fase, nonostante le solite materne rassicurazioni del ministro, non sarà reversibile se l'istruzione superiore si divide nettamente in tecnico-professionale e liceale. Questo riordino dei cicli non condiziona negativamente solo il percorso scolastico, ma quello di tutta la vita.
A questa proposta vanno aggiunti gli altri provvedimenti che il governo intende realizzare: il buono scuola, che, di fatto, equipara agli occhi dello Stato la scuola pubblica e la scuola privata attraverso sovvenzioni dirette e la riforma dei programmi, che eliminerà tutte quelle parti di storia che potrebbero ricordare il passato politico dei nostri governanti. Detto questo, è molto più chiaro perché gli studenti si mobilitano, e lo fanno con l'entusiasmo del neofita, dando alla partecipazione politica la dimensione che purtroppo appare sempre meno visibile, quella dell'impegno e della voglia di cambiare il mondo.
Il ministro Moratti e il governo Berlusconi hanno ben chiare le conseguenze sociali che deriveranno dalle loro scelte, ma una società piena di diseguaglianze, dove solo i più forti hanno successo, senza una scuola che non vada oltre lo sfornare dipendenti per le aziende, evidentemente, fa comodo.