Gazzettino-Contro la riforma Moratti ma anche contro la guerra
LO SCIOPERO DELLA SCUOLA Il 60 per cento di professori e studenti sono rimasti fuori dalle aule. Fra le rivendicazioni al centro il mancato rinnovo del contratto Contro la riforma Moratti ma anche ...
LO SCIOPERO DELLA SCUOLA Il 60 per cento di professori e studenti sono rimasti fuori dalle aule. Fra le rivendicazioni al centro il mancato rinnovo del contratto
Contro la riforma Moratti ma anche contro la guerra
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Ha avuto un'adesione superiore alle aspettative lo sciopero indetto dal personale della scuola in segno di protesta contro il mancato rinnovo del contratto, la riforma Moratti e la presa di posizionen contro la guerra in Iraq. Si calcola che tra città e provincia all'incirca il 60\% di docenti ed operatori scolastici abbia incrociato le braccia per l'intera giornata. Purtroppo non esistono riscontri completi. Da quest'anno il Csa, l'ex-Provveditorato agli Studi, non effettua più alcuna attività di monitoraggio. I rilevamenti vengono compiuti a livello centrale e poi elaborati su scala provinciale. Vale a dire che i numeri sulla partecipazione allo sciopero si conosceranno fuori tempo massimo. Le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil, che hanno promosso l'agitazione assieme a Cobas, Unicobas, Snals e Gilda, sono comunque riuscite a raccogliere qualche dato significativo. Il risultato migliore è stato ottenuto all'ottava direzione didattica cittadina: nelle scuole di Padova centro hanno disertato le lezioni l'86\% di insegnanti e personale Ata. Percentuali oscillanti attorno al 75\% al liceo scientifico "Cornaro" e agli istituti comprensivi di Abano Terme e Piazzola sul Brenta. Superiori al 60\% le adesioni al professionale "Severi" e all'istituto tecnico commerciale "De Nicola" di Piove di Sacco.Circa cinquecento addetti ai lavori hanno preso parte alla manifestazione regionale conclusasi in campo San Geremia, a Venezia. Maestri, professori e collaboratori scolastici hanno raggiunto la laguna in treno, pullman e con un corteo di auto private, tappezzate di bandiere e striscioni. Oltre a rivendicare la firma di un contratto che langue da quindici mesi e a criticare la riforma del ciclo dell'obbligo varata dal governo Berlusconi, le organizzazioni sindacali hanno voluto imprimere una connotazione pacifista a questa giornata di lotta intonando slogan contro l'aggressione americana all'Iraq. "Mi ritengo soddisfatto dell'iniziativa - conferma Salvatore Mazza (Cgil Scuola) - abbiamo superato addirittura il risultato dello sciopero generale del 16 aprile". "E' stata una risposta massiccia e coraggiosa - aggiunge Nereo Marcon (Cisl Scuola) - contro una riforma che rischia di dividere l'Italia tra ricchi e poveri, tra braccianti e dirigenti d'azienda".
Luca Ingegneri