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gAZZETTINO-Non c'è posto per l'alunno disabile

POZZUOLO Respinta l'iscrizione di un ragazzo all'Istituto professionale agrario: gli handicappati nella scuola sono già 17 su 140 Non c'è posto per l'alunno disabile L'accusa del sindacalista ...

06/04/2003
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Il Gazzettino

POZZUOLO Respinta l'iscrizione di un ragazzo all'Istituto professionale agrario: gli handicappati nella scuola sono già 17 su 140
Non c'è posto per l'alunno disabile
L'accusa del sindacalista Antonio Luongo (Cgil). Le ragioni del preside e del dirigente provinciale
Pozzuolo
Finita la terza media, Matteo avrebbe voluto frequentare l'Istituto professionale agrario di Pozzuol - lo chiameremo Matteo, anche se questo non è il suo nome - ma la sua iscrizione non è stato accolta. Il motivo? Matteo è affetto da handicap e nella scuola che aveva scelto il numero di disabili (sono 17 su 140 studenti) è già molto elevato.

Antonio Luongo, segretario regionale della Cgil scuola, che ha spedito alla ministra Moratti una lettera-denuncia sul caso, accusa il preside dell'istituto di "non volere troppi handicappati perché così si rovina il buon nome della scuola" e chiama in causa anche il dirigente provinciale Valerio Giurleo, accusato di "essersene lavato le mani", dando ai genitori del ragazzo "una risposta burocratica e pilatesca" e il direttore regionale Pier Giorgio Cataldi, "reo" di non aver trovato il tempo di occuparsene.

Ma il preside dell'Ipsa di Pozzuolo, Gianfranco Vonzin, difende il suo operato: "Avevo già superato il numero di disabili accoglibili secondo i criteri fissati dalle ordinanze ministeriali, secondo cui, in caso di disabilità gravi, ne può essere accolto soltanto uno per classe. All'Ipsa di Pozzuolo gli studenti handicappati sono già 17 su 140, di cui 11 gravi. A Cordoipo ne abbiamo altri 15. Ho agito nel modo che ritenevo più giusto, anche per il ragazzo e la sua famiglia, cui ho consigliato una soluzione alternativa, in un altro istituto agrario della provincia, che risponde alle aspettative della famiglia e alle potenzialità del ragazzo. Per quanto mi riguarda, superare i limiti imposti dal ministero non avrebbe voluto dire realizzare una vera integrazione, ma fare della scuola un parcheggio".

Dello stesso avviso Giurleo: "Come dirigente provinciale non potevo imporre al preside l'iscrizione del ragazzo: la responsabilità spetta alla scuola. All'Ipsa c'erano già molti disabili: il rischio è che così si trasformi una scuola normale in una scuola speciale. Ma siccome i genitori mi hanno spiegato che loro figlio desidera frequentare proprio quell'indirizzo professionale (che esiste solo a Pozzuolo, ndr), ho consigliato loro di farsi stilare dalla commissione d'esame di terza media un profilo in cui si specifichi che l'orientamento consigliato è proprio l'indirizzo professionale agrario".

C.D.M.